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Atletica, Mattia Furlani è un talento dal potenziale infinito. Serve scegliere tra salto in alto e salto in lungo?
Mattia Furlani è il grande nome nuovo dell’atletica leggera. Il 17enne ha conquistato due medaglie d’oro agli Europei Under 18, imponendosi nel salto in lungo e nel salto in alto. A fare rumore non sono stati soltanto i trionfi ottenuti in una rassegna continentale giovanile ma le misure con cui ha vinto a Gerusalemme. Il laziale è infatti volato a 8.04 metri nel salto in lungo, diventando il primo italiano a superare la fatidica barriera degli otto metri prima di compiere i 18 anni. Un sigillo da minorenne davvero rimarchevole, valso anche il record europeo allievi e un sensibile ritocco al primato nazionale di categoria che egli stessi aveva siglato tre settimane prima a Milano (7.87, tolse il record ad Andrew Howe).
Nel salto in alto, invece, aveva tuonato un eccellente 2.15 metri (il suo personale è di 2.17, timbrato lo scorso anno a Brescia). Ai Mondiali Under 20, in corso di svolgimento a Cali (Colombia), ha conquistato il settimo posto nel salto in lungo con un balzo da 7.76 metri, fermandosi ad appena 14 centimetri dal bronzo e a 32 dal titolo. Sulla carta erano misure alla sua portata, ma probabilmente il nostro portacolori ha pagato l’inesperienza contro rivali più grandi anche di due anni e la fatica accumulata. Poche ore prima, infatti, si era cimentato nelle qualificazioni del salto in alto (superando il taglio, ora è atteso in finale): il doppio impegno sarà ancora possibile nel prossimo futuro?
Continuare nell’alto, prova di famiglia (è fratello minore di Erika) e che sta studiando da diverso tempo, oppure proseguire nel lungo dove sembra avere di fronte a sè margini di miglioramento spropositati? Sarà importante decidere per poter rendere al massimo, a meno che non si scelga di imitare lo statunitense JuVaughn Harrison, il Mister Jump statunitense che è stato finalista nel lungo e in alto alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Missione possibile o si rischia di rimanere nel limbo?
Foto: Sergio Mateo/FIDAL