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Atletica, Mondiale U20 senza medaglie per Mattia Furlani, ma il talento non si discute: ora serve una scelta

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Mattia Furlani non è riuscito a salire sul podio ai Mondiali Under 20 di atletica leggera: settimo posto nel salto in lungo (con un balzo da 7.76 metri) e ottava piazza nel salto in alto (2.05 alla prima prova, poi fatali i tre errori a 2.10). Il 17enne ha gareggiato contro avversari più grandi di lui anche di un paio di anni, è riuscito a qualificarsi alla finale in entrambe le specialità, ma poi è mancato qualcosa per conquistare una medaglia, dopo che agli Europei Under 18 di un mesetto fa si era reso protagonista di una spettacolare doppietta d’oro.

A Gerusalemme volò a 8.04 metri, diventando il primo italiano a sfondare la barriera degli otto metri da minorenne. A Cali (Colombia) è atterrato 28 centimetri più indietro, fermandosi ad appena 14 centimetri dal bronzo e a 32 dal titolo. Nel salto in alto, invece, vanta un personale di 2.17 metri siglato lo scorso anno a Brescia, in ambito continentale ha trionfato con un eccellente 2.15 e invece in terra sudamericana si è fermato ben al di sotto di quella quota (si vinceva il titolo con 2.14, il giamaicano Brandon Pottinger ha sfruttato al meglio l’acquazzone che ha sospeso l’atto conclusivo al termine della girandola a 2.10).

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Il talento di questo giovane fuoriclasse non è assolutamente in discussione, ha già dimostrato di avere un potenziale enorme e di potersi migliorare costantemente. Il laziale sembra però accusare troppo il doppio impegno: agli Europei Under 18 era riuscito a uscirne vincitore, ai Mondiali Under 20 ha pagato le qualicazioni dell’alto disputate poche ore prima della finale nel lungo. Bisognerà svolgere delle valutazioni accurate per capire se è possibile perseguire entrambe le strade o se è necessario scegliere tra lungo e alto per il prossimo futuro. Solo lo statunitense JuVaughn Harrison ha mantenuto il doppio impegno in tempi recenti, conquistando due finali alle Olimpiadi di Tokyo 202.

Foto: Sergio Mateo/FIDAL

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