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Atletica, Mondiali U20: Rachele Mori oro nel martello, Marta Amani bronzo nel lungo! Italia scatenata!

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Un oro e un bronzo e il sedicesimo posto nel medagliere: l’Italia chiude con il sorriso la penultima giornata del Mondiale Under 20 di Cali in Colombia. Un crescendo rossiniano regala all’Italia il primo oro della spedizione colombiana al termine di una giornata infinita ma assolutamente da ricordare. Rachele Mori, che partiva con i favori del pronostico nel lancio del martello, ha mantenuto le previsioni ed ha dominato la gara vincendo con la misura di 67.21, non lontano dal suo personale. Una gara difficile, condizionata dalla forte pioggia che ha costretto gli organizzatori ad interromperla per oltre tre ore dopo le prime due rotazioni di lanci. Rachele Mori era già in testa con 62.97 in quel momento, misura che, alla luce dei fatti, le sarebbe comunque bastata per vincere.

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L’azzurra però, alla ripresa della gara, quando in Italia erano le 2.50 e tutte le altre competizioni erano finite, ha regalato un grande spettacolo piazzando tre lanci uno più lungo dell’altro con una progressione impressionante: 63.82, 65.85 e 67.21, che ha messo il sigillo sul successo azzurro, il primo in assoluto in questa specialità al femminile in una grande manifestazione internazionale. La toscana ha preceduto la messicana Bueno Calvillo, che ha raggiunto all’ultimo lancio 62.74 e la giapponese Murakami, che è arrivata a 61.45. 

Dulcis in fundo Marta Amani che fatica, tanto, a decollare in una gara del salto in lungo condizionata per buona parte dalla pioggia sempre più battente ma che non ha impedito uno svolgimento regolare della stessa. Amani piazza 6.24 subito, poi va in difficoltà, piazza due nulli e due salti simili al primo (6.21 e 6.22). Spalle al muro, con le avversarie che sono andate ben oltre le misure fatte segnare in qualificazione, la milanese trova il salto da medaglia all’ultimo tentativo: 6.52, record personale, e medaglia di bronzo. Larissa Iapichino ha un’avversaria in casa più giovane di lei e questa rivalità potrebbe far crescere entrambe. L’oro va alla bulgara Mitkova che al secondo tentativo vola a 6.66, secondo posto per la padrona di casa che infiamma finalmente il pubblico colombiano atterrando a 6.59.

Ancora una volta Mattia Furlani non riesce a disputare una gara in linea con le aspettative e, come nel salto in lungo, si deve accontentare di un piazzamento nella top ten ma non vicino al podio. La pioggia c’era per tutti e l’azzurro non è riuscito a superare 2.10, misura lontana dal suo personale di 2.17. Stessa cosa per Edoardo Stronati che si è fermato addirittura a due metri, con la scelta forse non particolarmente azzeccata di passare a 2.05. L’oro, dopo un lungo stop va a sorpresa al giamaicano Brandon Pottinger, unico a saltare 2.14. Argento a pari merito per il sudafricano Raats e per il bulgaro Saraboyukov con 2.10 saltato alla prima prova.

Italia protagonista con due atleti molto promettenti nel salto triplo dove Federico Morseletto e Federico Bruno si sono migliorati entrambi chiudendo al sesto e al settimo posto. Due serie ricche di salti di qualità per gli azzurri: Morseletto ha raggiunto 15.97, nuovo record personale, e Bruno ha ottenuto la misura di 15.81. Vince con un fantastico 17.27 Jaydon Hibbert, quarto oro di giornata per i giamaicani. Secondo posto per l’indiano Thirumaran con 16.15, terzo posto per l’estone Morozov con 16.13.

Un pizzico di rammarico per l’Italia nella 4×100 donne. Al via Bertello, Galuppi, Musica e Angelini per l’Italia che se la gioca alla pari con le squadre in lotta per il bronzo ma sbaglia l’ultimo cambio e chiude quinta con il tempo di 44″79 a due decimi dalla Colombia che conquista il bronzo con 44″59. Titolo mondiale e record del mondo juniores annunciato per la Giamaica con 42″59, secondo posto per gli Stati Uniti con 43″28. Quarto posto, invece, per i ragazzi della 4×100, anche loro a due decimi dal podio, usufruendo della squalifica per cambio irregolare del Sudafrica che aveva vinto la gara. Longobardi, Tonella, Malvezzi, Faggin si sono ben comportati, pur senza essere perfetti nei cambi. Oro al Giappone con 39″35, argento per la Giamaica con 39″35, questione di millesimi, bronzo per gli Stati Uniti con 39″57, a due decimi dal podio con 39″77 l’Italia.

Niente da fare per l’azzurro Giovanni Lazzaro nella semifinale degli 800: tiene per 600 metri il ritmo degli avversari e poi si imballa chiudendo ultimo, con il penultimo tempo di tutte e tre le semifinali: 1’51″72 al termine di una prova da dimenticare. In finale vanno Kibet (Ken), Reardon  (Gbr), Kasahun (Eth), Girma (Eth), Harding, (Nzl), Hussey (Gbr), Chenitef (Alg), Lewalski (Pol).

Tanta Giamaica nelle semifinali dei 100 ostacoli: doppio personal best per le giamaicane Hill che con 12″87 ha fatto registrare anche la miglior prestazione mondiale stagionale under 20 e James con 12″94. In finale anche Toth (Hun), Smith (Usa), Jalloh (Ger), Blanquer (Esp), Agasara (Ind), Guignard (Sui).

Dominio giamaicano nei 200 con oro e dominio per Brianne Lyston con 22″65, argento per gli Stati Uniti con 22″77 e bronzo ancora Giamaica con Reid in 22″95. A seguire Brahe-Pedersen, Emmanouilidou e Garcia. Nei 400 ostacoli maschili oro per la Turchia con Ismail Nezir che vince in 48″84, personale e record turco juniores, secondo posto per lo sloveno Gucek con 48″91, anche per lui personale e record nazionale, bronzo per il giamaicano Clarke che ha sbagliato al penultimo ostacolo ed ha chiuso in 49″62.

Nei 3000 piani maschili progressione vincente e dominio assoluto per l’etiope Azize che semina tutti gli avversari e conquista l’oro con il tempo di 7’44″06, argento al Kenya con 7’47″86, terzo posto ancora per il Kenya con Kisalsak con 7’49″82. Nel giavellotto grande battaglia tra il favorito della vigilia, l’ucraino Artur Felfner che ha avuto la meglio con 79.36 e il tedesco Max Dehning che ha lanciato a 77.24. Il bronzo è andato al bahamense Strachan con 72.95.

Foto: LaPresse

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