Ciclismo
Chi è Jay Vine, l’australiano che ha già vinto due tappe di alta montagna alla Vuelta
Non c’è dubbio su chi sia sinora il grande volto a sorpresa di questa Vuelta a España 2022. Due successi su altrettanti arrivi in salita, uno attaccando dal gruppo dei migliori, uno andando in fuga, Jay Vine si è preso di forza il palcoscenico della corsa iberica.
L’australiano in forza alla Alpecin-Deceunick non è di certo tra i nomi più noti al grande pubblico delle due ruote, ma queste prestazioni straordinarie non vengono certo dal nulla. La sua storia però non è quella del predestinato bensì di uno che è arrivato alla ribalta con vie del tutto alternative a quelle tradizionali.
La sua carriera inizia molto tardi rispetto a molto dei suoi colleghi, con il primo contratto che arriva nel 2019, a 23 anni già compiuti. A dargli fiducia una squadra Continental australiana, la Nero Continental che gli permette di correre le corse di casa ed in generale del continente oceanico.
La vera svolta della sua carriera arriva però nel momento più inaspettato. Durante i duri mesi del lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19, Vine inizia a dedicarsi sempre più spesso alle corse virtuali su Zwift, iscrivendosi anche alla Zwift Academy.
Proprio tramite i grandi risultati in questo tipo di competizioni, Vine riesce ad ottenere un contratto “premio” messo in palio dalla Alpecin. Da quel momento la salita verso il successo è vertiginosa: subito il secondo posto nella generale al Giro di Turchia, poi le ottime prestazioni alla Vuelta a Burgos che gli valgono la convocazione alla Vuelta a España 2021.
Il risultato di spicco arriva alla quattordicesima tappa quando, inserendosi nella fuga giusta, centra un terzo posto alle spalle di veterani come Romain Bardet e Jesus Herrada. Ormai è chiaro che Vine sia un corridore vero, con numeri importanti quando il terreno si fa duro.
Il suo 2022 inizia con il successo nei Mondiali UCI di E-Sports, antipasto di una stagione ricca di risultati importanti. Piazzamenti di rilievo all’Etoile des Besseges, ancora al Giro di Turchia e poi al Giro di Norvegia. Questi risultati gli portano in dote la seconda convocazione alla Vuelta, dove tutti hanno visto cosa è stato in grado di fare, arrivando alle prime vittorie in carriera nella corsa più prestigiosa e magari lottando fino alla fine per la maglia a pois.
Foto: LaPresse