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Ciclismo, Elia Viviani: “Giornata comunque non così positiva, su strada non sono stato all’altezza”

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A dir poco straordinario Elia Viviani, che dopo aver partecipato alla prova su strada agli Europei di ciclismo 2022Monaco di Baviera, ha scelto di gareggiare nella sua gara, l’eliminazione maschile sfoggiando la maglia di Campione del Mondo. Ebbene, nonostante i 209 km nelle gambe della mattina, l’azzurro è sceso in pista conquistando un fantastico oro nella suddetta gara.

Prima fase di gara di gestione, qualche corso rischio nella parte centrale, salvo poi trovarsi saldamente nelle prime posizioni quando erano sempre meno i corridori in pista. La strategia ha pagato, e nel duello con il tedesco Theo Reinhardt non c’è stata storia: Elia Viviani è Campione d’Europa nell’eliminazione maschile.

Ai microfoni della Rai ha rilasciato una lunga intervista al termine della gara, dando anche la sua opinione su quanto accaduto in mattinata nella prova su strada: “Già ieri avevamo deciso di lasciare intatta la mia iscrizione per la gara di questa sera, poi avrei deciso a seconda delle mie condizioni dopo la prova su strada. Era la mia seconda uscita con la maglia iridata prima dei Mondiali, ci tenevo“.

L’UOMO OVUNQUE! Elia Viviani surreale: campione d’Europa dell’Eliminazione dopo aver corso 209 km su strada!

Prosegue l’azzurro: “È una giornata comunque non così positiva: mi sarebbe piaciuto conquistare una medaglia nella prova su strada, magari non la più bella… Non sono stato competitivo con i migliori sprinter al mondo, ho rivisto la volata ed eravamo in buona posizione, mi dispiace anche perché non capita sempre di trovare un percorso quasi totalmente piatto. La squadra era giù ma era difficile continuare a vincere sempre agli Europei, c’è da ammettere che al momento ci sono velocisti più forti, forse avremmo dovuto inventarci qualcosa di diverso per portare a casa una medaglia“.

Evidente il dispiacere per come si sia conclusa la prova su strada, ma resta la soddisfazione (inevitabile) per l’oro appena conquistato: “Questa è la mia corsa: probabilmente se fosse stata qualsiasi altra corsa non l’avrei fatta; mancava ancora una maglia su pista per noi azzurri in questa trasferta. Abbiamo avuto una défaillance col quartetto quindi era un’occasione da prendere: la nostra Nazionale, per il livello raggiunto, meritava una maglia in questi Europei“.

Oltre ai risultati personali, bisogna tener conto di quanto sia cresciuto il movimento azzurro del ciclismo su pista, lato maschile e femminile: “Per noi questi risultati sono un motivo d’orgoglio; le squadre per le prossime Olimpiadi iniziano a essere folte, sarà difficile e per questo aiuterà e non poco la competitività interna. Possiamo dire di avere un bel movimento italiano di ciclismo su pista“.

Vista la rapida successione tra le due prove risulta scontato chiedersi dove possa aver trovato le forze l’azzurro, per gareggiare nell’eliminazione e per di più per vincere l’oro: “Avevamo programmato tutto: se avessi voluto competere nell’eliminazione avrei dovuto recuperare subito dopo la prova su strada e così è stato. Sono salito sul bus, poi ho fatto una doccia, abbiamo smaltito un po’ la delusione parlando in una riunione post gara; dopodiché ci siamo salutati dandoci appuntamento a cena, quindi ho mangiato bene per recuperare energie, sono tornato in hotel dove c’era il massaggiatore ad attendermi. Poi siamo venuti qui al palazzetto un’oretta prima della gara, mezz’ora di riscaldamento e infine in pista a gareggiare“.

Visto quanto fatto, c’è da festeggiare per Elia Viviani, infine un’ulteriore analisi sulla sua gara: “La nostra Nazionale è sempre stata forte e unita, stasera andremo a cena e festeggeremo essendo anche il compleanno di Jacopo (Guarnieri, ndr). Sapevo che l’importante era superare la prima parte, perché nella seconda ero consapevole di potermela gestire come volevo. Ho corso dei pericoli stando all’interno, con numerose spallate, ma ne avevo bisogno per immagazzinare qualche energia e controllare il tutto nel finale. Chiedo sempre a Marco Villa (CT della Nazionale, ndr) di farmi il countdown di quanti corridori mancano; avuta la certezza di aver conquistato la medaglia, mi sono concentrato sull’ultima volata. Ieri non era convinto del mio programma e del fare due gare nello stesso giorno ma è andata bene. Una di quelle giornate impossibili da dimenticare? Assolutamente sì“.

Foto: Federciclismo

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