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Ciclismo, il treno dell’Italia era davanti. Sono mancate gambe e un finalizzatore

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L’Italia si presentava alla prova in linea maschile dei Campionati Europei di Ciclismo su strada con un compito estremamente difficile: prolungare una striscia di vittorie consecutive in campo continentale che durava da quattro anni. 

Una stagione non certo da sogno per i ciclisti azzurri ed un percorso che strizzava decisamente l’occhio ai velocisti hanno reso le cose ancora più difficile per una formazione che ha sempre fatto del gruppo e della lettura tattica della corsa il proprio punto di forza.

In più ci si è messo anche l’infortunio a Giacomo Nizzolo a pochi giorni dalla corsa a complicare le cose. Nonostante tutto ciò, l’approccio alla gara della nazionale guidata da Daniele Bennati era stato perfetto. Sempre coperti, sempre compatti, mai un grammo di energia speso quando non era necessario.

L’Italia si è vista davanti quando il percorso ha affrontato il duro strappo di Eurasburg, per poi tornare a nascondersi ed aspettare il momento giusto. Tutto ha filato secondo i piani: mentre altre nazionali hanno speso uomini col traguardo ancora lontano, gli azzurri sono magicamente apparsi con sei uomini in testa negli ultimi 1500 metri.

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I nomi erano esattamente quelli che dovevano essere presenti nel finale. Filippo Baroncini ha portato fuori il treno, lasciando a Filippo Ganna e Matteo Trentin il compito di allungare il gruppo prima dell’azione di Jacopo Guarnieri che avrebbe dovuto lanciare Elia Viviani e Alberto Dainese.

Tutto perfetto insomma, fino a che, all’interno dell’ultimo chilometro Matteo Trentin si è rialzato, con lui anche Filippo Ganna, evidentemente stremati, con Jacopo Guarnieri che si è trovato in testa troppo presto, decidendo di farsi da parte. Viviani e Dainese si sono quindi dovuti arrangiare da soli ed in questo momento non possono competere con i migliori sprinter d’Europa. Alla fine il podio finale, con Fabio Jakobsen, Arnaud Demare e Tim Merlier rispecchia probabilmente le forze in campo. Peccato, perchè la condotta di gara era stata perfetta ancora una volta. Sono solo mancate le gambe.

Foto: Live Photo Sport

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