Formula 1
F1, Charles Leclerc: “Io corro sempre per vincere, ma capisco il realismo di Mattia Binotto”
La prima parte del Mondiale 2022 di F1 si è conclusa e per la Ferrari i rimpianti non mancano di certo. Tanti gli episodi nei quali la scuderia di Maranello, per troppi errori, ha dilapidato diversi punti e alla fine della fiera il distacco dalla vetta occupata dall’olandese Max Verstappen (Red Bull) è di 80 lunghezze.
E’ questo il gap del monegasco Charles Leclerc, vittima ancora una volta nell’ultima gara disputata a Budapest (Ungheria) di una strategia scarsamente efficace, che l’ha portato dalla testa della corsa a un anonimo sesto posto. E dunque è tempo di riflessioni prima di pensare al prossimo round di Spa-Francorchamps (Belgio) del 26-28 agosto.
Leclerc, intervistato dalla BBC, ha voluto chiarire il proprio punto di vista. In primis ha parlato del proprio approccio e dell’interazione con Mattia Binotto (Team Principal della Rossa): “Quando inizi la stagione, è naturale fissare degli obiettivi. Ma come pilota, devi essere ovviamente ottimista. Comprendo Binotto, che deve essere realista e razionale quando esprime le sue idee, ma io ho anche i miei obiettivi personali. Il mio approccio è sempre quello di vincere e fare il meglio possibile, anche quando non si è nella posizione di andare oltre un certo piazzamento“, ha affermato Charles.
Sulle fatto poi che il ragazzo del Principato possa essere stufo della situazione a Maranello, relativamente alla gestione della strategia in gara, Leclerc ha voluto fugare ogni dubbio. “La Ferrari è una realtà incredibile, è un sogno diventato realtà per me. Sono nato a Montecarlo, dove la F1 è molto importante, e quando vedevo le gare, seguivo le Rosse con grande passione, anche prima di sapere che il loro nome fosse appunto Ferrari. Tutti i miei anni nei kart li ho poi trascorsi in Italia e si parla sempre del Cavallino Rampante. Ho poi sempre avuto un legame speciale con gli italiani, perché correre sin da ragazzino in quel contesto mi ha portato a conoscerli molto bene. A Maranello c’è qualcosa di speciale e mi sento molto vicino al team e adoro avere con loro questo tipo di interazione“.
Foto: LaPresse