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F1, Lewis Hamilton sul suo futuro: “Altri 5-10 anni di corse? Non sarà facile! Per prima cosa voglio tornare a vincere”

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Il libro dei record della Formula Uno, sotto moltissime statistiche, è dominato da un nome ben preciso: Lewis Hamilton. Il pilota nativo di Stevenage, tra titoli conquistati, Gran Premi vinti e pole position centrate, ha già messo in cascina numeri che lo iscriveranno per sempre nel Gotha della massima categoria del motorsport, ma c’è un altro dato nel quale potrebbe andare nuovamente a scrivere la storia, ovvero quello del numero di gare disputate.

Al momento in cima a questa graduatoria troviamo Kimi Räikkönen a quota 349, ma presto Fernando Alonso (attualmente a 346) lo supererà. Lewis Hamilton, invece, si trova in sesta posizione con 301 GP all’attivo e, come assicura il suo team principal Toto Wolff, il suo mirino potrebbe essere puntato davvero in alto. “Arrivare a 400 gare? Perchè no – le sue parole a F1.com – Io e Lewis abbiamo parlato di quanto potrà durare ancora la nostra partnership e si discuteva su circa altri 5-10 anni, per cui potrà arrivare comodamente a quella quota”.

Il sette volte campione del mondo, tuttavia, non la vede così semplice: “Beh, sono un gran bel numero di gare – sorride – In primo luogo voglio essere grato per essere arrivato a questo punto, poi sul futuro vedremo tante cose. Di sicuro mi sento ancora in grande forma e carico come sempre, ho ancora tanta benzina nel mio serbatoio, per cui mi sto godendo quello che faccio. Sono orgoglio e mi diverto ogni giorno a lavorare con questo gruppo fantastico”.

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Il portacolori della Mercedes passa poi ad analizzare, nel complesso, la sua situazione nella F1: “Abbiamo persone fantastiche che guidano questo sport e hanno grandi idee sulla direzione da prendere, quindi mi sto divertendo più che mai. Direi che in quello spazio che ci troviamo davanti, ovviamente, voglio tornare a vincere ma so che ci vorrà del tempo. Sono sicuro che a un certo punto, poi, io e Toto ci siederemo e parleremo del futuro.

Tornando al presente… “L’inizio dell’anno non è stato pessimo, perché poteva sempre esserci sempre di peggio, ma dal mio punto di vista, ovvero da pilota, non è stato per niente semplice capire questa vettura che era un vero e proprio rompicapo. Stavamo prendendo così tante strade diverse per cercare un minimo di fiducia con la macchina, specialmente al posteriore che, forse, ci ha limitato un po’”.

Foto: LPS DPPI

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