Formula 1
F1, mai pole fu più malinconica per la Ferrari in Belgio. Distacco esagerato dalla Red Bull, colpa (anche) del nuovo regolamento?
Nel Gran Premio del Belgio di domani sarà la Ferrari di Carlos Sainz a partire dalla pole position. Eppure, a Maranello, c’è ben poco da festeggiare. Lo spagnolo occuperà la prima casella esclusivamente in virtù della penalità per cambio di componenti della power unit in cui è incappato Max Verstappen. Dal punto di vista prestazionale, non c’è proprio stata partita. L’olandese e la Red Bull hanno sovrastato il Cavallino Rampante senza alcuna possibilità di appello.
I dati cronometrici parlano chiaro. Super Max ha rifilato la bellezza di 632 millesimi all’iberico. Vero che un giro a Spa-Francorchamps è lungo ben 7 km, ma parliamo comunque di una differenza percentuale dello 0,61%. Cosa significa? Che solo a Imola (0.89%) e in Canada (0,98%) Max aveva battuto più nettamente i ferraristi sul giro secco. Attenzione però, in entrambi i casi c’era di mezzo la pioggia. Oggi no! In altre parole, mai nel 2022 le Rosse avevano preso una batosta del genere sull’asciutto in qualifica.
Sappiamo bene come domani Verstappen partirà ben distante dalle primissime posizioni, ma non è tanto questo il punto, bensì il fatto che il divario in termini di performance tra la RB18 e la F1-75 si sia ampliato in maniera esagerata. La domanda è se il telaio alleggerito presentato da Red Bull rappresenti un aggiornamento decisamente più efficace del motore cinetico evoluto montato da Ferrari, oppure se la tanto chiacchierata direttiva tecnica 39 abbia penalizzato maggiormente le Rosse rispetto al Drink Team.
https://www.oasport.it/2022/08/f1-la-vera-griglia-di-partenza-senza-le-penalizzazioni-max-verstappen-aveva-demolito-le-ferrari-a-spa/
Serviranno altri punti di riferimento, leggi circuiti differenti da Spa-Francorchamps, ma l’impressione preliminare è che la seconda spiegazione sia quella più plausibile. Partiamo dal presupposto che il Cavallino Rampante paghi dazio sul piano aerodinamico sin da inizio stagione. Aggiungiamoci che l’autodromo delle Ardenne si sta rivelando un rompicapo di difficile soluzione per gli ingegneri di Maranello perché l’ala scarica presentata ieri non ha convinto, mentre quella in grado di generare più downforce crea invece troppa resistenza. Però, anche facendo 1+1, il distacco appare esagerato.
I primi a esserne sorpresi sono i piloti stessi. Forse Red Bull ha davvero trovato contromisure più efficienti all’irrigidimento dei controlli. Attenzione, non si sta facendo dietrologia. Tutti hanno dovuto modificare le proprie monoposto, ma come in ogni ambito, c’è chi fa le cose meglio di altri. Verosimilmente, non è solo la direttiva tecnica 39 ad aver aperto la forbice fra la RB18 e la F1-75. Cionondimeno, viene il sospetto che sia stata il proverbiale cacio sui maccheroni per il Drink Team.
Insomma, in Belgio la coperta aerodinamica della Ferrari è troppo corta, perché se la si tira da una parte, rimane scoperta l’altra. Al contempo Christian Horner e soci si godono un’impressionante supremazia sul giro secco, in attesa di capire se sarà tale anche sul passo. Se così fosse, a Maranello si rischia di dover issare definitivamente bandiera bianca nella corsa iridata.
Foto: La Presse