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F1, Max Verstappen di un’altra categoria a Spa: rimonta da 14° e Mondiale sempre più a senso unico

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In mattinata i bookmakers davano Max Verstappen quale favorito numero uno per vincere il Gran Premio del Belgio, nonostante l’olandese scattasse dalla quattordicesima posizione della griglia di partenza. Basta questo dato per dare la dimensione del credito di cui gode l’alfiere della Red Bull. Le valutazioni degli allibratori sono pienamente state rispettate, perché Super Max ha letteralmente ridicolizzato la concorrenza. D’accordo, oggi la RB18 era indiscutibilmente la miglior monoposto in pista, ma non è solo una questione di vettura.

Verstappen ha impiegato meno di metà della distanza per portarsi in testa, effettuando una decina di sorpassi senza l’ausilio del DRS! Tutte manovre pulite, ma in alcuni casi decise e ardite (come quella su Sebastian Vettel). Successivamente ha polverizzato il compagno di squadra Sergio Perez, seconda guida quanto si vorrà, ma comunque impotente nei confronti del leader del Drink Team. Checo non ha potuto opporre alcuna resistenza non per contratto, bensì perché non ne aveva proprio per contrastare Max.

Vale la pena di sottolineare come l’olandese abbia sbaragliato il campo in una giornata in cui il degrado degli pneumatici è stato più elevato del previsto per chiunque senza neppure ricorrere alla mescola più dura. Il primo stint è stato un autentico capolavoro. Percorrere 15 tornate con le soft quando la vettura è maggiormente appesantita dal carburante e, per di più, effettuando un sorpasso dopo l’altro dimostra tutto il talento di un pilota sopraffino, giunto alla proverbiale maturazione agonistica dopo aver (comprensibilmente) peccato d’irruenza in gioventù.

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Con oggi, Verstappen giunge a quota 9 vittorie nel 2022. Attenzione, perché complice anche il calendario oversize, Super Max potrebbe anche ambire a stabilire il primato assoluto di successi in una singola stagione. L’obiettivo è di arrivare a 14, superando così il 2004 di Michael Schumacher e il 2013 di Sebastian Vettel, che primeggiarono 13 volte rispettivamente in 18 e 19 GP. Quest’anno di gare ne mancano ancora otto. La percentuale non sarebbe la medesima dei due tedeschi, ma il numero assoluto rimarrebbe.

La dinamica più impressionante è stata vedere solo sorrisi e qualche applauso in casa Red Bull. Nessuna vera e propria esultanza, quasi come se vincere sia diventata ordinaria amministrazione. In effetti, se si trionfa 10 volte su 14, significa dominare la scena. Non è più una questione di “se”, bensì di “quando” l’olandese conquisterà il secondo titolo. Di questo passo la preoccupazione principale del Drink Team sarà quella di capire se prenotare un locale per la festa già a Suzuka o aspettare Austin

Foto: La Presse

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