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Ginnastica artistica, chi sono le Fate Campionesse d’Europa? L’Italia sognatrice, la squadra delle favole

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L’Italia ha firmato una straripante magia vincendo la gara a squadre degli Europei 2022 di ginnastica artistica. Le Fate hanno rifilato quattro punti di distacco alla Gran Bretagna e sono salite sul gradino più alto del podio a Monaco, facendo suonare l’Inno di Mameli come era successo soltanto a Volos nel 2006. Un successo totale da parte di questo gruppo, che si assicura un nuovo sigillo di lusso ed entra di diritto nella storia della Polvere di Magnesio tricolore. Conosciamo meglio le ragazze del DT Enrico Casella, che si allenano tutte al PalAlgeco di Brescia, hanno vinto gli scudetti con la Brixia e sono tesserate per le Fiamme Oro.

Giorgia Villa, Asia D’Amato, Alice D’Amato sono della classe 2003. Fanno parte della nidiata che ha fatto grande l’Italia nelle ultimd stagioni. Le 19enni hanno vinto insieme il titolo europeo juniores quattro anni fa, poi sono salite sul terzo gradino del podio ai Mondiali 2019 al primo anno tra le grandi (insieme all’altra 2003 Elisa Iorio e a Desiree Carofiglio, mentre Martina Maggio era riserva) e sognavano di volare insieme alle Olimpiadi di Tokyo 2020, come si erano promesse fin da bambine, ma purtroppo Giorgia è stata frenata da un infortunio dopo aver vinto i campionati nazionali alla vigilia della partenza per il Giappone. L’Italia fu poi quarta ai Giochi, a una manciata di decimi dal bronzo della Gran Bretagna.

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La bergamasca è la capitana di questo gruppo, è dotata di una personalità forte e del carisma giusto per trascinare le compagne. Ha scoperto la ginnastica fin da piccola, è stata inizialmente seguita da Irene Castelli e poi è approdata a Brescia, dimostrando fin da subito un talento cristallino. Giorgia Villa aveva dominato alle Olimpiadi Giovanili del 2018, poi ha dovuto fare i conti con una serie di fastidi fisici che l’hanno un po’ frenata nel corso di queste stagioni, tanto che al momento si esibisce soltanto alle parallele e alla trave.

Le gemelle D’Amato si sono trasferite da Genova a Brescia all’età di dodici anni. La scelta è stata sicuramente complicata e inizialmente la lontananza da casa si faceva sentire, poi pian hanno fatto gruppo con le coetanee e sono entrate nel sistema di questa compagine trionfale. Sorelle ma con un carattere molto diverso: Alice magari più chiusa, Asia più leoncina in gara e pugnace, entrambe hanno dovuto fare i conti con degli infortuni, ma ne sono uscite vincitrici in maniera brillanti. Alice è stata anche la prima a mettersi al collo qualcosa di importante a livello individuale (bronzo alle parallele agli Europei 2019), Asia si è scatenata con l’argento al volteggio ai Mondiali 2021 e poi due giorni fa ha festeggiato l’apoteosi nel concorso generale individuale di questa rassegna continentale.

Martina Maggio ha invece da poco compiuto 21 anni. Il suo percorso è stato decisamentre tribolato, caratterizzato da una svariata serie di criticità fisiche. La brianzola ha dimostrato tutta la propria tenacia, non arrendendosi nemmeno nei momenti più complicati e credendo fermamente di poter tornare ai vertici: era riserva ai Mondiali 2019, poi è cresciuta in maniera esponenzialmente sfoggiando tutta la propria completezza e la solidità su tutti gli attrezzi, prendendosi un riscatto personale ampiamente meritato. Il bronzo nell’all-around di due giorni fa è il giusto premio per il suo lavoro, peccato per quella caduta finale alle parallele senza la quale avrebbe potuto togliersi una soddisfazione ancora più prestigiosa.

Angela Andreoli è l’enorme promessa del futuro. La 16enne bresciana (classe 2006, alla prima stagione da senior, è l’unica che non è ancora una poliziotta) ha dovuto saltare l’attività da under 16 a livello internazionale a causa della pandemia e quindi soltanto adesso sta prendendo fiducia con certe dinamiche. Stiamo parlando di un talento cristallino, puro, innato, dotato di enormi mezzi tecnici: trave straripante, corpo libero espressivo, volteggio e parallele migliorabili. Deve continuare su questa strada, allenarsi a spron battuto, migliorarsi, limare l’esecuzione, contenere il numero degli errori: ha tutti i mezzi per farci sognare in grande.

Foto: Simone Ferraro/FGI

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