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Artistica
Ginnastica artistica, FATE DA LEGGENDA! Italia campione d’Europa a squadre dopo 16 anni, apoteosi mistica a Monaco!
Le Fate si sono consacrate e sono entrate nell’antologia imperitura dello sport tricolore, scrivendo una pagina di memorabilia assoluta e vincendo la gara a squadre degli Europei 2022 di ginnastica artistica. Un’apoteosi mistica, superlativa, indelebile, eterna, frutto di un capolavoro pennellato in maniera straripante all’OlympiaHalle di Monaco: ancora la Germania ci porta fortuna, dopo il bronzo conquistato ai Mondiali di Stoccarda 2019 arriva il secondo sigillo continentale della nostra storia. A Volos 2006 furono la leggenda Vanessa Ferrari, Monica Bergamelli (oggi in pedana da allenatrice, insieme a Marco Campodonico che è salito sul podio insieme alle ragazze), Lia Parolari, Carlotta Giovannini, Federica Macrì a battere le corazzate Romania e Russia. Oggi le ragazze del DT Enrico Casella hanno rifilato addirittura quattro punti di distacco alla Gran Bretagna, sfoderando un potenziale poderoso e degno di fare risuonare l’Inno di Mameli.
L’Italia ha trionfato con il punteggio straripante di 165.163, un riscontro tecnico enorme e che certifica il valore internazionale di questa squadra eccezionale, che alla sua prima occasione utile ha trionfato nel team event continentale. Concentriamoci sul risultato numerico perché qualcuno potrebbe storcere il naso, visto che la Russia era assente a causa del conflitto bellico: superando il muro dei 165 punti avremmo potuto tranquillamente lottare con le Campionesse Olimpiche e sottolineiamo che il sigillo odierno è ampiamente meritato, è il giusto premio per un gruppo cementato nel corso delle stagioni, cresciuto insieme fin da juniores (in quattro trionfarono a Glasgow 2018 tra le under 16) e ormai esploso definitivamente. Non nascondiamoci neanche dietro un dito: tra due mesi ai Mondiali si andrà per cercare il colpaccio memorabile contro USA e Cina, con il mirino sempre puntato verso le Olimpiadi di Parigi 2024.
La gara è stata condotta in testa dal primo all’ultimo. Di fatto c’è stata lotta soltanto al volteggio, quando le Fate sono uscite con due decimi di vantaggio sulla Gran Bretagna. Poi alle parallele il margine si è dilatato a tre punti, in seguito alle superbe prove delle nostre portacolori e all’errore marchiano di Ondine Achampong. Si supera l’ostica trave in maniera brillante, evitando cadute e andando in sicurezza (mentre Jennifer Gadirova mette piede a terra), poi una comoda e controllata chiusura al corpo libero per guadagnarsi l’apoteosi totale. La Gran Bretagna si inchina con 161.164, dopo che lo scorso anno beffò le azzurre alle Olimpiadi di Tokyo 2020 per una manciata di decimi salendo sul podio a cinque cerchi. Il bronzo finisce al collo della Germania (158.430), che esulta in casa davanti a Olanda (156.464), Belgio (155.530) e una deludente Francia (155.162).
Il trucco non tiene, il mascara si scioglie, il rossetto lacrima, i sorrisi divampano, gli abbracci infiammano: esultiamo in maniera smodata per una magia eccezionale nella gara che premia la profondità, la validità, la forza del movimento di un’intera Nazione. Oggi l’Europa siamo noi. Il meglio siamo noi. Le più forti siamo noi. L’ITALIA HA VINTO LA GARA A SQUADRE DEGLI EUROPEI. Un’impresa antologica che andrà ricordata per l’eternità, come quella di tre lustri fa che spalancò le porte della Polvere di Magnesio alle nostre latitudini. Siamo diventate una corazzata capace di dominare in campo internazionale.
Asia D’Amato è salita in pedana dopo aver vinto il concorso generale due giorni fa (impresa in passato riuscita soltanto a Vanessa Ferrari) e si è letteralmente scatenata: 13.833 con il doppio avvitamento al volteggio, 14.000 alle parallele, 13.800 alla trave, 13.566 al corpo libero. Alice D’Amato ha piazzato due bordate straripanti tra tavola (14.100) e staggi (mostruoso 14.633, punteggio da oro di specialità), prima del 13.333 al quadrato.
Le due staffilate di Giorgia Villa si sono fatte sentire: 14.166 alle parallele e poi un 13.300 di controllo per aprire la rognosa rotazione sui 10 cm. Martina Maggio, bronzo due giorni fa sul giro completo, non si è tirata indietro: 13.633 per l’avvitamento e mezzo al volteggio, 13.066 con qualche imprecisione alla trave, commovente esercizio al corpo libero (13.733). Medaglia al collo anche della 16enne Angela Andreoli, talento del futuro al suo esordio internazionale tra le grandi, brava in qualifica e oggi tenuta a riposo. E domani ci saranno le Finali di Specialità per chiudere con un’abbuffata di medaglie.
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Foto: Federginnastica