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Artistica
Ginnastica artistica, Italia padrona d’Europa: Fate dorate, uomini d’argento. Squadre antologiche, il futuro è azzurro
Campionesse d’Europa e vice campioni d’Europa. Oro con le donne, argento con gli uomini. L’Italia è padrona della ginnastica artistica nel Vecchio Continente: le Fate si sono imposte come da pronostico fornendo una prestazioni ai limiti della perfezione sette giorni fa, oggi i Moschettieri hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo da outsider della vigilia e hanno ottenuto un risultato oggettivamente insperato. Le due gare a squadre ci hanno premiato, sono le prove più significative poiché premiano la profondità e la validità del movimento di un’intera Nazione: si scende in pedana in cinque, servono tre punteggi su ogni attrezzo e ogni errore si paga a caro prezzo.
Le ragazze del DT Enrico Casella hanno fatto risuonare l’Inno di Mameli a sedici anni di distanza dalla prima e unica apoteosi (Volos 2006), tornando sul podio dopo dieci anni. Gli uomini del DT Giuseppe Cocciaro hanno riscritto la storia visto che il settore maschile non si era mai spinto a tanto a livello continentale (prima medaglia nella storia nel team event). L’Italia ha sempre avuto eccellenti specialisti tra gli uomini e i risultati non sono mai mancati, tra le donne abbiamo dovuto aspettare la fuoriclasse Vanessa Ferrari e questa nuova generazione per regalarci delle soddisfazioni consistenti con continuità. Il Bel Paese non ha però mai potuto contare su due squadre di questo spessore.
Sapevamo delle Fate: bronzo ai Mondiali 2019, podio sfiorato alle Olimpiadi di Tokyo 2020, tanti allori individuali, livello tecnico mostruoso. L’apoteosi di Asia D’Amato, Alice D’Amato, Giorgia Villa, Martina Maggio e Angela Andreoli è una stupenda conferma, con un futuro radioso e potenzialmente pieno di altre soddisfazioni. L’argento di Nicola Bartolini, Matteo Levantesi, Lorenzo Casali, Yumin Abbadini, Andrea Cingolani è invece una piacevole sorpresa: nonostante le assenze di talenti medagliati come Marco Lodadio, Salvatore Maresca, Ludovico Edalli, Carlo Macchini, Thomas Grasso, è arrivato il migliore risultato della storia.
Il Direttore Tecnico ha avuto ragione dando fiducia a giovani generalisti e ora il rebus sugli incastri in vista dei Mondiali 2022-2023 che qualificheranno alle Olimpiadi di Parigi 2024 si fa decisamente interessante. Bisognerà capire come gestire stupendi specialisti in grado di salire sul podio sui singoli attrezzi, mettendoli correttamente nel gioco di squadra in campo iridato e poi con una strategia eventualmente da rivedere ai Giochi. Intanto si è risorti dalle ceneri grazie a un lavoro meticoloso e ben gestito da tutto lo staff, dopo le enormi difficoltà post Londra 2012, trascinate di fatto per otto anni con un punto bassissimo ai Mondiali 2015 (fuori dalla top-16).
Le donne inseguiranno senza mezzi termini una nuova medaglia mondiale e l’unico dubbio di formazione sembra riguardare la sostituzione dell’infortunata Asia D’Amato, Campionessa d’Europa all-around. L’Italia ha vinto il medagliere continentale con le donne (2 ori, 3 argenti, 2 bronzi), gli uomini non riusciranno a replicarsi (solo Bartolini e Levantesi possono replicare il bottino nelle Finali di Specialità tra corpo libero e parallele pari) ma il Bel Paese fa festa e celebra i migliori risultati di tutti i tempi.
Photo LiveMedia/Filippo Tomasi