Per scoprire quote, pronostici, bonus, recensioni bookmaker su scommesse sportive e molto altro su sport betting è possibile consultare la nostra nuova sezione dedicata alle scommesse online
Artistica
Ginnastica artistica, le pagelle dell’Italia agli Europei: Fate padrone assolute in un forzino di medaglie
L’Italia è stata assoluta protagonista agli Europei 2022 di ginnastica artistica, vincendo il medagliere con 2 ori (gara a squadre e concorso generale individuale), 3 argenti (volteggio, parallele, corpo libero), 2 bronzi (all-around e corpo libero). Di seguito le pagelle delle ragazze del DT Enrico Casella che sono scese in pedana a Monaco.
ASIA D’AMATO: 10. Campionessa d’Europa all-around. Un titolo di cui soltanto Vanessa Ferrari si era potuta fregiare in passato (ad Amsterdam nel 2007). La 19enne genovese ha compiuto un’impresa mirabolante sul giro completo, mostrando enorme solidità sui quattro attrezzi. Nel complesso ha sfoggiato una crescita di assoluto rilievo tecnico alla trave e al corpo libero, al volteggio e alle parallele è una sicurezza. Anima della squadra che ha conquistato il titolo dall’alto di una concretezza disarmante. Torna a casa con tre medaglie, ma l’argento alla tavola è il più amaro, poiché è stato seguito da un infortunio al malleolo destro: riuscirà a recuperare per i Mondiali o servirà una riabilitazione più lunga?
ALICE D’AMATO: 9. Beffata per 33 millesimi alle parallele asimmetriche. La 19enne genovese avrebbe meritato il titolo sugli staggi, ma l’inattacabile prova della tedesca Ellie Seitz è stata premiata, forse anche per un discorso casalingo. Sugli staggi è progreditata ulteriormente rispetto al recente passato, ha migliorato il bronzo di specialità di tre anni fa ed è consapevole che può fare la differenza a livello mondiale. L’azzurra è piaciuta tantissimo durante la finale a squadre, quando ha ricoperto in due occasioni il ruolo di closer e ha firmato due assolute bordate di lusso tra volteggio e parallele, che hanno contributo all’apoteosi delle Fate. Che professionalità nel salire sulle parallele, nonostante l’apprensione per l’infortunio dell’amata gemella…
MARTINA MAGGIO: 9. La brianzola ha firmato la compilation di medaglie: oro, argento, bronzo. Il sigillo nel team event passa anche dalla sua solidità e concretezza, sebbene non abbia firmato gli esercizi migliori della sua carriera. Il secondo posto al corpo libero è inferiore rispetto a quello che avrebbe meritato: ha eseguito un esercizio rimarchevole dal punto di vista acrobatico ed espressivo, la coreografia era splendida ed è stata ben interpretata, ma la giuria ha preferito in maniera molto discutibile la prova della britannica Jessica Gadirova. L’alloro nel concorso generale certifica la sua completezza e senza la caduta finale alle parallele asimmetriche avrebbe potuto sognare in grande.
ANGELA ANDREOLI: 9. Al debutto internazionale tra le seniores fa subito centro e si mette al collo una splendida medaglia di bronzo. La 16enne bresciana ha dovuto saltare tutta la carriera under 16, poiché la pandemia ha sostanzialmente cancellato le competizioni per le juniores. Alla prima vera uscita fuori dai nostri confini, se si sono escludono alcune amichevoli, ha saputo esprimersi meravigliosamente: acrobatica spaziale e tanta sostanza al corpo libero, dove sfoggia quattro diagonali surreali. In qualifica è stata molto brava, peccato per la caduta alla trave dove esibisce un esercizio infarcito di difficoltà e che eseguito correttamente potrebbe regalare meraviglie mirabolanti. Margini di miglioramento infiniti, il futuro è di questa fuoriclasse.
GIORGIA VILLA: 8. L’unica Fata che torna a case senza medaglie individuali, ma il suo contributo nella gara a squadre è stata cruciale. Apristrada tra parallele e trave, dove con due prove prive di grossi errori ha conferito la giusta tranquillità alle compagne di squadra. La bergamasca si comporta da splendida capitana e appare anche in ripresa fisica dopo un po’ di problemi che l’hanno limitata. Peccato per la caduta alla trave, dove si sarebbe potuta giocare delle chance interessanti. Il bronzo sugli staggi sfuma di un soffio.
Foto: Lapresse