Artistica
Ginnastica, le pagelle dell’Italia: Campionesse d’Europa a squadre, le Fate divorano il Magnesio. I voti delle azzurre
Le Fate hanno conquistato la medaglia d’oro nella gara a squadre degli Europei 2022 di ginnastica artistica. L’Italia ha trionfato in maniera sontuosa a Monaco, regalandosi il secondo sigillo continentale della propria storia dopo quello di Volos 2006. La nostra Nazionale ha giganteggiato, chiudendo con quattro punti di vantaggio sulla Gran Bretagna e facendo risuonare l’Inno di Mameli in maniera meritata. Di seguito le pagelle delle azzurre che sono scese in pedana all’OlympiaHalle di Monaco.
ASIA D’AMATO: 10. Scendere in pedana da Campionessa d’Europa all-around e mantenere sangue freddo per inseguire il titolo con le compagne di una vita non era di certo semplice, ma la genovese ha dimostrato ancora una volta la propria professionalità. A piacere è stata la tenuta mentale e agonistica della 19enne, che ha saputo aprire con un 13.833 al volteggio e poi ha dato solidità alla gara con un 14.000 alle parallele. Risulta la migliore sulla trave (13.800) e poi a risultato acquisito ci trascina ufficialmente verso l’apoteosi (13.566 al corpo libero). Asia D’Amato entra ufficialmente nel mito: soltanto Vanessa Ferrari ha vinto in carriera gara a squadre e all-around a livello continentale, ma non nello stesso anno (la bresciana non avrebbe potuto, il regolamento era differente rispetto a quello di questa edizione).
GIORGIA VILLA: 10. La chiave della gara della bergamasca si può riassumere in due parole: lucidità agonistica. Viene scelta per aprire la via alle compagne su staggi e 10 cm, ovvero i due attrezzi più ostici e dove le cadute si nascondono dietro l’angolo. In entrambi i casi è glaciale: 14.166 alle parallele e soprattutto 13.300 alla trave, per illuminare la via alle compagne in maniera solida, senza sbavature esagerate che avrebbero complicato la caccia all’oro. Un comportamento da autentica capitana, che raccoglie un premio più che meritato. Peccato che sia un po’ limitata da annosi problemi fisici e non possa esibirsi su tutti gli attrezzi, ma il suo talento non è mai stato in discussione.
ALICE D’AMATO: 10. Quando si viene inserite nel ruolo di closer significa che il tuo allenatore ritiene che hai le doti per risollevare le sorti della tua squadra o di alimentare ulteriormente il punteggio e mortificare le avversarie. La genovese è stata semplicemente magistrale al volteggio e soprattutto alle parellele asimmetriche, dove ha impartito una sacrostanza lezione di ginnastica a tutte le avversarie e ha fatto volare in alto l’Italia salendo per ultima sugli attrezzi. Il 14.100 alla tavola ha permesso di mantenere un paio di decimi sulla Gran Bretagna in chiusura di prima rotazione, il vertiginoso 14.633 alle parallele (domani andrà a caccia dell’oro di specialità) ha creato il solco che ha spezzato le reni alle britanniche già a metà gara.
MARTINA MAGGIO: 10. Il bronzo nel concorso generale ha dato ulteriormente carica alla 21enne brianzola, che dopo il 13.633 al volteggio ha saputo restare sulla trave nonostante due grossi squilibri che hanno generato un po’ di panico. Al corpo libero emoziona ancora una volta e lancia la volata verso la finale di specialità di domani: ha tutte le carte in regola per vincere, ma è attesa da un compito decisamente arduo. Non sarà stata la gara più pulita a livello tecnico della sua carriera, ma in pedana contano anche altri fattori e il carisma di Martina è un’arma acclarata della nostra Nazionale.
ANGELA ANDREOLI: S.V. Oggi non ha gareggiato, ma si mette la medaglia d’oro al collo dopo il convincente turno di qualifica, che le ha assicurato il pass per la finale al corpo libero (e peccato per la caduta alla trave, dove ha in dote un esercizio vertiginoso). Era all’esordio internazionale tra le grandi, a 16 anni la bresciana ha di fronte a sé un futuro radioso: è un talento assoluto con infiniti margini di miglioramento. Bravissima in supporto morale alle compagne di squadre.
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Photo LiveMedia/Filippo Tomasi