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Ciclismo
L’UOMO OVUNQUE! Elia Viviani surreale: campione d’Europa dell’Eliminazione dopo aver corso 209 km su strada!
Elia Viviani ha firmato una magia fuori da ogni logica agonistica, tecnica, tattica agli Europei 2022 di ciclismo. Attorno alle ore 15.00 ha concluso la prova in linea in settima posizione (dopo 209 km di fatica per le strade di Monaco), ha fatto una doccia, ha parlato con il CT e i compagni, si è sottoposto a un massaggio e poi si è trasferito al Velodromo. Cinque ore dopo si è laureato Campione d’Europa nell’Eliminazione su pista.
Uno show di rara bellezza firmato dal ciclista veneto, che aveva risposto alla convocazione di Daniele Bennati dopo il forfait di Giacomo Nizzolo e poi si è ripresentato sull’amata pista all’improvviso (inizialmente non era nei piani, visto l’impegno dell’ultimo minuto su strada). L’Italia non aveva ancora vinto in questa kermesse, a cui si è presentata senza alcuni big (su tutti Filippo Ganna e Jonathan Milan) e in cui ha scontato la brutta caduta di Letizia Paternoster nella giornata di ieri.
Elia Viviani si è imposto da Campione del Mondo in carica, dominando la gara in lungo e in largo, correndo sempre nelle posizioni di vertice e demolendo gli avversari in maniera brutale. Il 32enne ha giganteggiato con indosso la maglia iridata conquistata lo scorso anno a Roubaix e ha messo le mani sul secondo oro continentale in questa specialità dopo quello del 2019.
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Il Campione Olimpico di Rio 2016 (nell’omnium, prova in cui è stato terzo ai Giochi di Tokyo 2020) è l’uomo che ha contribuito in maniera determinante a rilanciare il ciclismo su pista alle nostre latitudini e oggi ha fatto meritatamente festa, portando a casa addirittura l’ottavo sigillo continentale in carriera (in più specialità) a cui si aggiunge l’affermazione su strada nel 2019. Un Campione totale, l’uomo ovunque, un sontuoso velocista capace di inventarsi in più circostanze, un fuoriclasse totale del pedale tricolore che ancora una volta ha battuto un colpo da vero fenomeno, nella gara a lui più congeniale e più adatta dal punto di vista tecnico.
Elia Viviani ha corso da padrone, la fucilata all’ultimo giro per surclassare il tedesco Theo Reinhardt è stata semplicemente spaziale. Un’accelerazione repentina con cui ha allungato le mani sulla medaglia d’oro e ha fatto risuonare l’Inno di Mameli in terra tedesca (settima medaglia per la nostra spedizione dopo tre argenti e tre bronzi). A completare il podio è stato il belga Jules Hesters, quarto l’olandese Yoeri Havik, quinto il britannico William Tidball. Quest’anno Elia Viviani, alfiere della Ineos Grenadiers, ha vinto soltanto una gara su strada: la prima tappa del Tour de la Provence a inizio febbraio.
Foto: Lapresse