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MotoGP, nelle prove libere del GP d’Austria l’Armata Rossa Ducati circonda Fabio Quartararo

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È un dato di fatto come Spielberg sia una pista storicamente amica di Ducati, che in Austria ha saputo togliersi grandi soddisfazioni anche in momenti non semplicissimi. Da quando è tornato in calendario, ovvero nel 2016, l’autodromo edificato tra le colline stiriane ha ospitato 8 gare di MotoGP. La Casa di Borgo Panigale ne ha vinte 6 e, quando non ha primeggiato, c’è sempre stato un forte elemento di disturbo (una prova spezzata in due manche da una bandiera rossa o la pioggia). Quanto visto nelle prove libere odierne conferma la grandissima sintonia tra le Desmosedici e il Red Bull Ring.

Se guardiamo alla prestazione pura, Ducati non ha avuto rivali, mettendo in mostra una supremazia che non si vedeva dai tempi in cui Honda scherzava le avversarie negli anni ’90. La classifica cronometrica parla chiaro, ci sono ben 7 moto del marchio di Borgo Panigale nelle prime 8 posizioni! Solo Fabio Quartararo è stato in grado di inserirsi all’interno della furiosa muta di GP22 e GP21 che ha sbaragliato il campo. Più che a un Mondiale sembra di assistere a un monomarca!

Nelle scorse settimane si era fatta largo l’ipotesi di come la nuova variante, introdotta per spezzare il rettilineo più lungo della pista allo scopo di migliorare la sicurezza della fu Remus Kurve (il tornantino in salita dove nel 2020 Valentino Rossi e Maverick Viñales furono letteralmente sfiorati dalle moto fuori controllo di Zarco e Franco Morbidelli), potesse cambiare i valori, rendendo meno preponderante la potenza il motore. In realtà, Ducati oramai non è più solo cavalleria. In questo 2022 la Casa di Borgo Panigale gode del miglior pacchetto in assoluto. Senza sè e senza ma. Alla luce di questa premessa, non c’è chicane che tenga. Mettendo le Desmosedici in un contesto a loro congeniale, il risultato è quello ammirato. Dominio pressoché totale.

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La domanda è se assisteremo alla medesima situazione anche in qualifica. Pioggia permettendo, l’eventualità è altamente probabile. Ducati detta legge sul giro secco da oltre un anno, lo dimostra il fatto di aver conquistato ben 18 delle ultime 23 pole position. Sarebbe sorprendente non trovare un centauro di Borgo Panigale in cima alla tabella cronometrica anche domani. Una superiorità così marcata può consentire di fare, anche involontariamente, gioco di squadra. Se Quartararo venisse circondato dall’Armata Rossa si troverebbe in una pessima situazione in ottica gara. Sappiamo bene quanto faccia fatica Yamaha a sorpassare. Partire indietro, sarebbe un brutto guaio per il francese.

Al contrario Francesco Bagnaia ha la grande opportunità di apparecchiare la tavola per provare a recuperare tanti punti. L’occasione è ghiottissima, proprio perché la Desmosedici è storicamente la potenza egemone tra i saliscendi stiriani. Oggi Pecco ha realizzato “solo” il 5° tempo, il che significa avere tre compagni di marca davanti. Nulla di preoccupante, però. Il piemontese ha abortito quello che, dopo il T2, era il suo giro migliore. Non è importante essere al vertice oggi, bensì tra poco meno di 24 ore, in maniera tale da porsi in una posizione privilegiata per il GP.

Spielberg può essere una tappa fondamentale per rilanciare una candidatura iridata che appariva tramontata in maniera definitiva dopo il Sachsenring. Il weekend d’Austria, invece, comincia con un’alba rossa. La medesima tinta caratterizzerà anche il proseguo del fine settimana?

Foto: MotoGPpress.com

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