Ciclismo
Mountain Bike, l’acuto dell’Italia ai Mondiali di Les Gets. Avondetto è Campione U23, Cappello fa rinascere anche il Downhill
La rassegna iridata di Les Gets è ormai in archivio. La settimana di gare sul territorio francese ha regalato grandissime emozioni in ognuna delle specialità previste in programma, portando più di una soddisfazione ai colori azzurri.
Il primo risultato di spessore è arrivato nella primissima gara in calendario. Con una gara di altissimo livello la squadra italiana è stata in grado di raggiungere l’argento nella Cross-Country Team Relay. Sul format di gara che prevede la partecipazione di tre atleti uomini e tre donne, in rappresentanza di tutte le categoria di sesso e di età, gli azzurri si sono dovuti arrendere solo alla Svizzera.
Luca Braidot, Marco Betteo, Martina Berta, Valentina Corvi, Giada Specia e Simone Avondetto. Questi i nomi dei sei atleti in grado di riportare l’Italia sul podio di questa specialità dopo due anni, offrendo una prestazione solida, attenta e che mette in mostra le qualità di un movimento che, in assenza di una vera e propria punta, ha continuato a mettere basi importanti.
Il risultato dal valore simbolico più alto è stato sicuramente il bronzo ottenuto da Davide Cappello nel Downhill. Nella gara riservata agli uomini junior, l’azzurro è stato autore di una prova straordinaria, riuscendo con una grande parte finale ad acciuffare un terzo posto importantissimo. Una medaglia al maschile nel Downhill mancava in Italia da ben 28 anni.
L’apoteosi è stata ovviamente raggiunta nell’ultimo giorno di gare, quando Simone Avondetto ha riportato l’Italia sul tetto del mondo. Approfittando delle difficoltà del favorito Vidaurre, l’azzurro, da poco laureatosi Campione d’Europa, è riuscito a riportare una maglia iridata in Italia, cosa che non accadeva nel Cross Country da quel 2013 in cui Gerhard Kerschbaumer vinse nella stessa gara.
A chiudere i conti in bellezza ci ha pensato Luca Braidot. Questo 2022 è per ora la sua stagione, quella in cui ha fatto un salto di qualità che ormai non era più atteso a 31 anni. Prima i tre podi con due vittorie in Coppa del Mondo, poi questo bronzo mondiale che vale come un oro, e chissà che non possa tentare l’assalto alla Coppa del Mondo il prossimo weekend in Val di Sole.
A contorno di questi quattro acuti, ci sono diversi risultati di spessore, che ci rimandano un’immagine della Mountain Bike italiana decisamente più brillante di quella che siamo abituati ad immaginare. Il quarto posto di Giada Specia, il sesto di Filippo Fontana e la doppia top10 nel Downhill femminile non sono certo dati da sottovalutare. La Mountain Bike azzurra c’è.
Photo LiveMedia/Roberto Tommasini