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Indycar
IndyCar, WWT Raceway: cinquina per Newgarden in volata su Malukas
Quinta affermazione stagionale per Josef Newgarden nell’IndyCar Series 2022. Il #2 di Penske conquista il World Wide Technology Raceway (WWT Raceway), ovale che per la terza volta consecutiva ha premiato il nativo di Nashville
L’ultima prova dell’anno dell’anno all’esterno di un road course, anticipata di trenta minuti per scongiurare il rischio pioggia, è iniziata sotto l’insegna di Will Power (Penske #12), in pole per la 74ma volta in carriera come Mario Andretti. L’australiano ha gestito in scioltezza il primo stint, un piccolo contatto in curva 1-2 con l’americano Jimmie Johnson (Ganassi #48) non è stato un problema per l’ex campione della serie.
Il 41enne nativo di Toowoomba si è fermato insieme ai diretti avversari intorno al 60mo passaggio. La sosta in regime di green flag è stata effettuata regolarmente da tutti i protagonisti, il neozelandese Scott McLaughlin (Penske #3) si è portato secondo beffando insieme al messicano Pato O’Ward (McLaren #5) la vettura #8 dello svedese Marcus Ericsson (Ganassi #8).
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O’Ward ha mostrato un passo incredibile, unico in grado di impensierire le auto del ‘Capitano’. Intorno al 130mo giro tutti sono tornati in pit lane con Power che manteneva il comando della corsa sul #5 di McLaren, competitivo sin dal via.
Al 147mo giro è arrivata la prima neutralizzazione della gara che ha cambiato la strategia in casa Penske nonostante il rischio imminente di pioggia. McLaughlin e Newgarden, così come altri nella seconda metà del gruppo, hanno deciso di fermarsi, una scelta non condivisa da Power che al restart si trovava in vetta davanti ad O’Ward, Ericsson, Dixon e Palou.
Il 157mo giro ha sancito il restart della prova con O’Ward che non ha perso l’occasione di attaccare e beffare Power. Il messicano ha tentato l’allungo, mentre Ericsson tentava di difendere il terzo posto provvisorio da McLaughlin e Newgarden.
Quest’ultimo, con gomme nuove, ha saputo beffare gli avversari e balzare al in testa, O’Ward ha non ha opposto molta resistenza al nativo di Nashville che ha subito allungato in attesa di una possibile sospensione dovuta al maltempo (pioggia o fulmini nell’area).
Poco dopo il 200mo dei 260 passaggi previsti è arrivata la sosta per tutti, compresa per Newgarden e McLaughlin. Il neozelandese ha anticipato il pit, una mossa che si rivelerà vincente e che permetterà al pluricampione del Supercars Championship di strappare al due volte campione la leadership provvisoria dell’evento pochi minuti prima dell’attesissima bandiera rossa per pioggia.
Dopo una lunga pausa, necessaria per asciugate l’impianto statunitense che quest’anno ha accolto per la prima volta anche la NASCAR Cup Series, la sfida è entrata nel vivo con un deciso contrattacco da parte di Newgarden ai danni di McLaughlin che non riuscirà a rispondere al #2 dell’IndyCar Series.
Il portacolori di Penske controllerà l’attività fino ad un giro dalla conclusione quando dovrà vedersela con un pazzesco ritorno di David Malukas (Dale Coyne Racing with HMD #51), pilota che per una manciata di decimi ha tagliato il traguardo alle spalle del nativo dello Stato del Tennessee. McLaughlin, O’Ward ed il nipponico Takuma Sato (Dale Coyne Racing w/RWR #52) hanno concluso nell’ordine alle spalle del duo di testa, superiore nei secondi finali di una prova oltremodo interessante.
Prossimo appuntamento a settembre a Portland, penultimo atto prima dell’epilogo di Laguna Seca.
CLASSIFICA FINALE INDYCAR GATEWAY
1 2 RUN Josef Newgarden Team Penske 260 P 148.41 185.613 120.021 194.852 26.689 168.612 25.558 176.071 5
2 18 RUN David Malukas Dale Coyne Racing with HMD 260 P 0.471 0.471 142.54 184.4 105.205 196.489 26.183 171.867 25.613 175.693 5
3 3 PIT Scott McLaughlin Team Penske 260 P 1.525 1.055 185.109 195.55 27.355 164.507 25.654 175.413 5
4 5 PIT Pato O’Ward Arrow McLaren SP 260 P 5.208 3.683 186.035 194.712 26.593 169.217 25.711 175.024 4
5 51 RUN Takuma Sato Dale Coyne Racing w/RWR 260 P 5.537 0.329 135.214 187.227 70.134 196.207 26.701 168.534 25.677 175.257 5
6 12 RUN Will Power Team Penske 260 P 11.866 6.330 136.934 185.655 197.105 26.833 167.706 25.734 174.864 4
7 8 RUN Marcus Ericsson Chip Ganassi Racing 260 P 12.619 0.753 135.014 185.109 196.019 26.877 167.43 25.758 174.706 5
8 9 RUN Scott Dixon Chip Ganassi Racing 260 P 15.885 3.266 138.745 190.541 198.155 27.199 165.445 25.799 174.422 5
9 10 RUN Alex Palou Chip Ganassi Racing 260 P 21.824 5.939 141.873 187.313 195.41 27.531 163.45 25.941 173.473 5
10 15 RUN Graham Rahal Rahal Letterman Lanigan Racing 260 P 26.101 4.277 133.603 183.82 196.066 27.522 163.504 26.075 172.582 5
11 26 RUN Colton Herta Andretti Autosport w/Curb-Agajanian 259 P 1 LAPS 1 LAPS 146.339 190.319 195.363 27.003 166.647 25.620 175.641 5
12 29 RUN Devlin DeFrancesco Andretti Steinbrenner Autosport 259 P 1 LAPS 2.985 147.713 185.529 197.152 27.120 165.927 26.108 172.362 4
13 28 RUN Romain Grosjean Andretti Autosport 259 P 1 LAPS 0.601 131.837 187.484 194.944 27.214 165.358 26.066 172.641 4
14 48 RUN Jimmie Johnson Chip Ganassi Racing 259 P 1 LAPS 8.145 144.888 188.131 195.69 27.471 163.808 26.124 172.253 5
15 06 RUN Helio Castroneves Meyer Shank Racing 259 P 1 LAPS 2.095 134.991 185.529 194.389 27.277 164.974 26.045 172.777 5
16 7 RUN Felix Rosenqvist Arrow McLaren SP 259 P 1 LAPS 1.771 131.182 183.985 193.882 27.293 164.876 26.200 171.756 5
17 14 PIT Kyle Kirkwood AJ Foyt Enterprises 258 P 2 LAPS 1 LAPS 183.614 194.342 27.769 162.053 26.250 171.43 5
18 4 RUN Dalton Kellett AJ Foyt Enterprises 258 P 2 LAPS 17.186 138.043 186.289 194.389 27.311 164.77 26.187 171.84 5
19 30 RUN Christian Lundgaard Rahal Letterman Lanigan Racing 258 P 2 LAPS 5.491 131.077 187.441 194.759 27.347 164.551 26.102 172.403 5
20 60 RUN Simon Pagenaud Meyer Shank Racing 257 P 3 LAPS 1 LAPS 143.264 187.829 194.944 27.131 165.863 25.794 174.459 6
21 77 RUN Callum Ilott Juncos Hollinger Racing 257 P 3 LAPS 8.815 141.114 192.152 194.02 27.400 164.232 25.982 173.199 6
22 33 RUN Ed Carpenter Ed Carpenter Racing 256 P 4 LAPS 1 LAPS 149.85 180.256 74.863 192.423 26.972 166.839 26.619 169.055 5
Foto. LaPresse