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Nuoto
Nuoto, Alberto Razzetti 20 anni dopo Alessio Boggiatto: quarto oro europeo nei 400 misti per l’Italia
Gli addetti ai lavoro lo definiscono il “mostro” perché affrontare un “quattro misto” fa paura. L’alternarsi degli stili è tanto affascinante, quanto pericoloso, perché puoi saltare da un momento all’altro perché la benzina finisce e nell’acqua non riesci ad andare avanti.
Alberto Razzetti si è aggiunto alla cerchia tricolore di atleti in grado imporsi in questa disciplina così particolare della vasca. Il ligure, allenato da Stefano Franceschi, veniva da una rassegna iridata sottotono e quindi le motivazioni per rifarsi erano davvero molte.
Davanti al pubblico di Roma, nella piscina più bella del mondo, “Razzo” ha impostato la gara alla sua maniera: partenza decisa a farfalla, sofferenza nel dorso, rana e stile libero spettacolari. Vasca aperta da una gambata infinita e un crono da 4:10.60 che ruba l’occhio.
Nuoto, Alberto Razzetti sfrutta al meglio l’assenza di Leon Marchand e si ritrova dopo il Mondiale
Un qualcosa di storico perché, come Giovanni Franceschi nel 1983, Alberto ha vinto negli Europei della Capitale. Si parlava di club ristretto di vincitori in casa Italia. Gli altri due, oltre a Franceschi, sono stati Luca Sacchi nel 1991 ad Atene (Grecia) e Alessio Boggiatto nel 2002 a Berlino (Germania), ricordando che il piemontese un anno prima a Fukuoka (Giappone) seppe vincere anche il titolo mondiale. Considerando anche il grande bronzo di Pier Andrea Matteazzi, si tratta della quattordicesima e quindicesima medaglia nella specialità (4-3-8) per l’Italia, l’ultima fu il bronzo di Federico Turrini a Londra 2016.
Di acqua ne è passata sotto i ponti e per “Razzo” una grande soddisfazione, ottima apertura di una competizione dove lo vedremo in azione nei 200 misti e nei 200 delfino. Il ligure ci proverà ad arricchire di altre medaglie il proprio percorso e ne ha tutte le possibilità perché condizione e determinazione ci sono.
Foto: LaPresse