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Nuoto di fondo, Matteo Furlan ammette: “Non ho sbollito la rabbia, nella 25 km è accaduto qualcosa di scandaloso”

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La rabbia ancora c’è. Matteo Furlan, intervistato dal Messaggero Veneto, è molto chiaro nell’esprimere il proprio pensiero a riguardo dopo quanto accaduto nel corso della 25 km degli Europei di nuoto di fondo, tenutasi al Lido di Ostia.

Una gara dominata dagli italiani, con Furlan in lizza per le medaglie e che si è visto precludere questa possibilità per un gravissimo errore di coordinamento tra giudici in mare a terra rispetto all’interruzione della prova per un mare decisamente agitato e all’impossibilità di ricostruire una classifica veritiera nel momento dello stop.

Se ho sbollito la rabbia? Assolutamente no. Sono nervoso, arrabbiatissimo e deluso da quello che è successo. I giudici della LEN si sono comportati in maniera inqualificabile, dimostrando di non essere all’altezza. Non era mai successa una cosa del genere in passato: è stato un episodio senza precedenti“, ha dichiarato Furlan.

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“E’ qualcosa di scandaloso, che ti fa veramente passare la voglia di gareggiare. Avrebbero dovuto fotografare le posizioni e poi fermare gli atleti; invece si sono comportati in maniera inqualificabile. Alcuni hanno buttato via un’intera stagione, altri, come me, un’occasione di rivalsa dopo un mondiale non buono“, ha aggiunto l’atleta azzurro.

Una decisione che, riavvolgendo il nastro, ha privato la squadra italiana di ben cinque medaglie: nella prova maschile nelle prime tre posizioni c’erano oltre a Furlan, Mario Sanzullo e Dario Verani, mentre in quella femminile, alle spalle della francese Caroline Jouisse, si giocavano il podio Barbara Pozzobon e Veronica Santoni.

Foto: LaPresse

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