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Nuoto, Europei 2022: le pagelle dell’Italia. Paltrinieri e Pilato infallibili, Galossi e Angiolini esaltano, Miressi fa il massimo

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Le pagelle della terza giornata degli Europei di Roma

BENEDETTA PILATO 9 Uno spettacolo, come sempre. La tarantina sale sul tetto d’Europa dopo essersi presa il mondo in quella che sta diventando sempre più la sua specialità. Non è una vittoria facile perché Meilutyte la tiene a tiro per settanta metri e, quando molla la presa, si trova Angiolini molto vicina. Benedetta, oggi, è più forte di tutto, anche nelle giornate in cui il crono non è di valore straordinario come questa.

LISA ANGIOLINI 9 Un argento che vale un oro. Commovente la ranista di Poggibonsi che si inventa una gara strepitosa, restando sempre in zona podio e nel finale andando ad infilare Ruta Meilutyte, non una qualsiasi. Il lieto fine di una storia che sembrava portarla lontano dal nuoto e che invece le ha restituito in un mese tutto quello che le aveva tolto in passato. Oro ai Giochi del Mediterraneo, argento agli Europei e una nuova consapevolezza a 27 anni.

ALESSANDRO MIRESSI 8 Quando arrivi terzo alle spalle di Popovici che stabilisce il nuovo record del mondo e di un campione straordinario come Milak, con un tempo molto vicino al record italiano non esistono rimpianti. Si prende un bronzo preziosissimo in una gara più veloce di quella mondiale di Budapest, è un grande protagonista dei 100 stile e lo stimolo per fare ancora meglio non gli manca. Ci sarebbe stato il record italiano come ciliegina sulla torta ma il suo Europeo non è certo finito qui.

LORENZO ZAZZERI 7 Un pensierino al podio lo ha fatto probabilmente anche durante la gara ma nel finale gli è mancato qualcosa. Ha gareggiato ancora sui suoi livelli migliori, ha cercato di essere protagonista in una gara velocissima, non ci è riuscito ma la coscienza è a posto. Ha dato tutto quello che aveva.

ALICE MIZZAU 6 Ci ha provato. Ha fatto meglio rispetto alle due frazioni in staffetta e le è mancato poco per centrare quella finale che aveva sognato. E’ tornata su buoni livelli ed oggi lo ha confermato.

ANTONIETTA CESARANO 6.5 Disputa la sua prima semifinale individuale e forse attende un po’ troppo a cambiare marcia perché la finale non era poi così lontana. Sta crescendo e questa è un’importante tappa di passaggio nella sua crescita.

LORENZO MORA 6.5 Il percorso di crescita in vasca lunga continua. Disputa la sua prima finale europea, nuota a due decimi dal personale e forse esce dall’acqua con un pizzico di delusione per una piccola mancanza di coraggio dopo i primi 100 metri. Tutta esperienza in vista dei prossimi appuntamenti.

MATTEO RESTIVO 7 Si illude di potersi riprendere il podio europeo a quattro anni dal bronzo di Glasgow. Gara coraggiosa, all’arrembaggio, quella che doveva fare per provare a conquistare una medaglia che non arriva perché nella seconda parte manca qualcosa. Resta comunque una prestazione positiva di un atleta ritrovato.

FEDERICO BURDISSO 5.5 Prima elimina Codia dalle semifinali e poi, nella gara che può schiudergli la porta della prima finale importante su questa distanza, commette qualche sbavatura e resta fuori di poco. La rabbia del dopo-gara lascia intendere quanto ci tenga a far bene su questa distanza.

SILVIA SCALIA 9 Record italiano sbriciolato nei “suoi” 50 dorso che domani potrebbero diventare ancora più suoi. Disputa la gara perfetta, entra in finale con il miglior tempo, sembra aver trovato la consapevolezza nei propri mezzi e domani scende in acqua da favorita nella vasca di casa. La pressione c’è ma ha le armi e la forza per superare questo ostacolo.

COSTANZA COCCONCELLI 7 Lei c’è sempre. Per ora non sono arrivati gli acuti ma la continuità non le manca. Al rientro da un intervento difficile aspettarsi di più. Bene anche in staffetta dove resiste al ritorno delle rivali in seconda frazione.

LUCA PIZZINI 8 Ritrovato! Era sparito anche a causa di problemi fisici e adesso torna protagonista nella gara di casa. In finale con il secondo miglior tempo in una gara che non ha un padrone definito. Applausi.

ANDREA CASTELLO 6 Il suo obiettivo è superare il primo turno e lo centra, nel pomeriggio per 130 metri sogna di poter centrare la finale, poi in fondo gli manca qualcosa, perde brillantezza e chiude ultimo, seppur con un tempo migliore rispetto al mattino. Da rivedere.

SARA FRANCESCHI 5.5 Occasione persa. Sulla carta poteva anche giocarsela per l’oro ma si trova ben presto distante dalle pretendenti al trono. La rana la riporta in zona podio ma poi subisce il ritorno di Jakabos, battuta più volte, e si deve accontentare di un quarto posto non privo di rimpianti.

ILARIA CUSINATO 6 Con tanti problemi alla spalla già esserci in finale è un successo. Resta ai margini della lotta per le medaglie ma per ora va bene così. La speranza è di rivederla sui livelli di Glasgow, le potenzialità non mancano.

GREGORIO PALTRINIERI 10 Fuoriclasse assoluto. Sa vincere in tutti i modi. In volata per l’argento di Tokyo, partendo a razzo per l’oro nei 1500 di Budapest e qui cambiando marcia dopo metà gara per piegare la resistenza di due cagnacci come Maertens e Romanchuk. Non finisce mai di stupire e con lui in vasca non si finisce mai di gioire. Gli mancava il trionfo in una grande manifestazione in casa, non dimenticherà mai l’urlo del Foro Italico al suo arrivo.

LORENZO GALOSSI 9 Che gara! A sedici anni mette in acqua pazienza, intelligenza tattica (da condividere con l’allenatore Christian Minotti), determinazione e anche un po’ di sfrontatezza perché il bronzo, la prima medaglia internazionale (si spera di una lunga serie) lo sfila dal collo del campione in carica, l’ucraino Romanchuk. L’Italia ha trovato un campione: si immaginava, adesso si sa.

CHIARA TARANTINO 7 Non riesce a nuotare ai livelli della gara individuale ma lancia comunque nel migliore dei modi la staffetta.

SOFIA MORINI 7 Il suo lo fa. Parte terza e tocca terza al termine di una terza frazione più che dignitosa.

SILVIA DI PIETRO 7 Impossibile reggere il confronto con la campionessa europea Steenbergen. Prova a chiudere il gap con le svedesi ma non le riesce il miracolo. Una medaglia sarebbe stata un grande regalo ma anche questo quarto posto vale tanto, è il segnale della rinascita di un settore.

Foto: LaPresse

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