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Nuoto, Europei 2022: le speranze di medaglia dell’Italia gara per gara. Gli azzurri vogliono il record

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Ventisette è il numero magico da superare per l’Italia del nuoto che non si abitua mai ai record e il nuovo primato di medaglie conquistate ad un Europeo in vasca lunga stavolta vorrebbe stabilirlo nella piscina di casa, quella del Foro Italico di Roma dove dall’11 al 17 giugno vanno in scena i Campionati Europei di nuoto.

Lo scorso anno a Budapest gli azzurri migliorarono il primato di medaglie conquistate all’Europeo con ben 27 podi, 5 ori, 9 argenti e 13 bronzi al termine di una manifestazione che lanciò al meglio la spedizione azzurra ai Giochi Olimpici di Tokyo 2021. Davanti al pubblico di casa l’Italia può fare meglio in un momento storico in cui quasi in tutte le gare gli azzurri possono giocarsi carte da medaglia. Vediamo a chi sono affidate le speranze azzurre gara per gara.

UOMINI

50 STILE LIBERO. Lorenzo Zazzeri ha tutte le carte in regola per andarsi a giocare un posto sul podio. Finale olimpica lo scorso anno, finale mondiale quest’anno, quando è stato il quarto europeo in vasca alle spalle di Proud, Grousset e Szabo: tutti avversari che ritroverà nella sfida romana che non mancherà di presentare outsider. Una bella storia sarebbe anche vedere Luca Dotto in una finale così importante salutare il suo pubblico dopo essere stato protagonista (seppure con alti e bassi) degli ultimi 12 anni della specialità ma deve essere il Dotto di Riccione e non quello di Budapest.

100 STILE LIBERO. La sfida è a tre e di altissimo spessore. Alessandro Miressi proverà a far valere il fattore campo ma al suo fianco avrà due interpreti sopraffini della specialità, il rumeno David Popovici che è già stato incoronato come star designata dei prossimi dieci anni, e il francese Maxime Grousset che a Budapest ha conquistato il primo podio individuale della carriera dopo essere stato quarto a Tokyo. Si preannuncia grande spettacolo.

200 STILE LIBERO. David Popovici sulla carta non ha rivali ma l’Italia qualche carta da giuocare potrebbe anche averla per un podio sul quale sarebbe abbastanza sorprendente che non salisse il campione olimpico britannico Thomas Dean, oppure il tedesco Lukas Martens, già protagonista a Budapest, oppure l’austriaco Auboeck che ha trovato una grande continuità ad altissimo livello. L’Italia getta sul tavolo tre atleti in grado di sparigliare le carte, qualora siano al meglio della condizione: Marco de Tullio, che già aveva sfiorato la finale a Budapest, Filippo Megli, in grande crescita di condizione, protagonista ai Giochi del Mediterraneo di Orano, risolti finalmente i problemi fisici che lo hanno tormentato, e Lorenzo Galossi, il talento emergente che ci tiene tanto a conquistare almeno una medaglia nella piscina di casa.

400 STILE LIBERO. L’Italia si gioca ben tre carte da medaglia in questa gara che vede grande favorito il tedesco Lukas Martens, argento a Budapest. Gli azzurri possono puntare sul quinto al mondo, Marco De Tullio, a cui la “cura Minotti” sembra aver fatto molto bene nella gestione della gara, sul giovane più interessante del lotto, Lorenzo Galossi, campione europeo juniores, 12mo al Mondiale di Budapest, e sul più esperto, Gabriele Detti che ai campionati italiani di Ostia è tornato a picchiare duro, facendo segnare un 3’44” che vale come guanto di sfida e che potrebbe segnare il suo ritorno ad altissimi livelli. Per le medaglie occhio anche all’austriaco Auboeck e al lituano Rapsys, che si è presentato a Budapest non in condizione ma se sta bene può sempre dire la sua.

800 STILE LIBERO. Qui le frecce all’arco azzurro sono diverse ma Gregorio Paltrinieri è pronto alla sfida con Romanchuk e Wellbrock e forse anche con Martens. Gabriele Detti ha disputato la finale mondiale di questa specialità e potrebbe anche dire la sua se nella condizione di Ostia. Le possibilità di vedere almeno un azzurro sul podio ci sono.

1500 STILE LIBERO. Idem come sopra per Gregorio Paltrinieri che ci terrà a confermarsi leader del movimento dopo la splendida e commovente prestazione di Budapest. Avrà tutto il Foro Italico a spingerlo verso l’ennesima impresa della sua incredibile carriera.

50 DORSO. Non è la gara prediletta da Thomas Ceccon ma se la condizione c’è il veneto quinto al mondo a Budapest, può prendersi soddisfazioni anche in questa distanza. Da battere il giovane polacco Masiuk, bronzo a Budapest e oro agli Europei juniores di Otopeni.

100 DORSO. L’Italia può contare sul campione iridato e primatista mondiale Thomas Ceccon. Un risultato diverso dall’oro farebbe storcere il naso agli appassionati ma attenzione: la condizione straordinaria di due mesi fa non è facile da mantenere così a lungo e gli avversari sono di altissimo spessore. Ci proverà ma non è detto che possa riuscirci. Attenzione anche a un Michele Lamberti al meglio della condizione: finale alla portata, medaglia molto difficile

200 DORSO. Questa è una delle gare in cui l’Italia potrebbe faticare ad inserirsi nella lotta per le medaglie anche se Matteo Restivo, Lorenzo Mora e Michele Lamberti sono atleti che, se in condizione, possono regalarsi grandi soddisfazioni. Restivo, in vasca lunga, sa già come si fa a salire su un podio continentale, agli altri due è riuscita l’impresa in vasca corta. I favoriti sono i britannici Greenbank e Williams ma non poniamo limiti alla provvidenza.

50 RANA. La concentrazione azzurra è altissima. C’è Nicolò Martinenghi, argento a Budapest (ma migliore europeo), c’è Simone Cerasuolo, quinto al mondo e terzo in Europa alla Duna Arena e c’è il rientro di un vecchio leone come Fabio Scozzoli che il titolo europeo dei 50 rana lo ha già vinto due volte. Non c’è Peaty e dunque attenzione a Kamminga, che vorrà riscattare un Mondiale tutt’altro che straordinario e a Sakci che però non appare nella sua stagione migliore.

100 RANA. Nicolò Martinenghi vuole fare esplodere il Foro Italico. E’ il favorito numero uno e l’assenza inattesa di Peaty non fa che aumentare la pressione sull’azzurro che ha dimostrato di saperla gestire. L’avversario potrebbe essere sempre lui, Arno Kamminga, l’olandese che si è presentato a Budapest fuori forma e che vuole ribadire il suo ruolo di protagonista assoluto della specialità. Non sarà facile per il varesino ripetersi ma se la condizione è quella giusta le condizioni per farcela ci sono.

200 RANA. Questa è l’unica gara in cui gli azzurri non possono puntare al podio. Si rivedrà Pizzini ma non al livello di quando per due volte seppe conquistare il bronzo continentale.

50 FARFALLA. Thomas Ceccon è il quinto al mondo e il miglior europeo di Budapest, dunque può puntare al podio. Piero Codia ha le qualità per provare a strappare un posto in finale, poi si vedrà.

100 FARFALLA. Con Milak in vasca si lotta per l’argento. C’è fermento in Europa in questa specialità ma l’Italia può provare a dire la sua con i veterani Matteo Rivolta e Piero Codia e con Federico Burdisso che vuole la sua prima finale internazionale in questa specialità, grazie alla quale si è messo al collo il bronzo olimpico e l’oro mondiale della 4×100 mista con frazioni a farfalla di altissimo spessore. Sia il torinese che il friulano sono stati semifinalisti mondiali: serve una loro versione extra-lusso per la medaglia ma si può provare.

200 FARFALLA. Alle spalle del fenomeno Milak c’è tanta Italia. Federico Burdisso è l’argento olimpico e punterà a fare bene davanti al proprio pubblico, Alberto Razzetti ha tanta voglia di tornare sui livello dello scorso anno quando proprio agli Europei di Budapest si presentò al mondo con due medaglie e poi in inverno è stato campione europeo e mondiale in corta proprio in questa specialità. Attenzione però alla classe del francese Marchand, argento mondiale.

200 MISTI. Alberto Razzetti riparte dall’argento europeo dello scorso anno. Sta sistemando alcune cose dal punto di vista tecnico ma le possibilità di risalire sul podio in una gara con tanto traffico, che è orfana di quello che sarebbe stato il grande favorito, il francese Marchand. Attenzione anche ai britannici Dean e Litchfield e all’ungherese Kos.

400 MISTI. Assente Marchand, lo spazio c’è per fare molto bene, forse più in questa gara che nella distanza più breve e Alberto Razzetti, rimasto fuori di poco dalla finale iridata, bronzo europeo uscente, può sicuramente dire la sua anche per l’oro.

4×100 STILE LIBERO. L’Italia è la grande favorita con una formazione di altissima qualità che ha saputo salire sul podio sia ai Mondiali che ai Giochi olimpici e che ha avuto una grande continuità di rendimento. Attenzione però alla Gran Bretagna, che ha insidiato da vicino gli azzurri a Budapest e anche alla Francia in grande ascesa, ancora però non così compatta come gli azzurri.

4×200 STILE LIBERO. Gli azzurri hanno qualcosa da farsi perdonare, la deludente mancata qualificazione alla finale mondiale di Budapest. In Europa la Gran Bretagna parte con i favori del pronostico ma se gli azzurri si presenteranno con la giusta condizione se la possono giocare con le altre squadre in lotta per le medaglie, Ungheria, Francia e Israele su tutte.

4×100 MISTA. L’Italia è campione del mondo in carica e bronzo olimpico, ha una squadra solidissima e questa è una delle gare dove qualsiasi altro risultato diverso dall’oro sarà considerato una delusione.

DONNE

50 STILE LIBERO. Non cui sono azzurre in lotta per il podio

100 STILE LIBERO. Nessuna azzurra in lotta per le medaglie

200 STILE LIBERO. Non ci sono azzurre in lotta per il podio

400 STILE LIBERO. Simona Quadarella è la campionessa europea in carica da due edizioni e, davanti al proprio pubblico, ci terrà particolarmente a ben figurare. Le rivali non mancano ma sono alla portata della romana anche nella gara che meno le si addice: Gose su tutte, poi Kesely, Fain, Anderson possono dare fastidio all’azzurra ma non più di tanto.

800 STILE LIBERO. Simona Quadarella parte con i favori del pronostico nella gara che l’ha vista salire sul podio con due prove di carattere straordinarie sia a Tokyo che a Budapest. Gose l’unica vera avversaria ma l’azzurra sull’acqua di casa potrebbe avere qualcosa in più.

1500 STILE LIBERO. E’ sempre lei, Simona Quadarella la grande favorita in una gara con cui deve fare pace dopo i flop di Tokyo e Budapest. E’ la gara che ama di più in assoluto, che le ha riservato grandi soddisfazioni nella prima parte della carriera e che vorrebbe fare sua per la terza volta consecutiva davanti al pubblico amico. In Europa non ha rivali.

50 DORSO. Silvia Scalia a Budapest è stata la quarta europea, alle spalle di Pigrèe, argento, Toussaint e Harris che l’ha sconfitta nello spareggio per la finale. Se sta bene può puntare ad una medaglia che la ripagherebbe di tanta sfortuna.

100 DORSO. Margherita Panziera non si è più ripetuta sui livelli di Budapest dello scorso anno quando strappò a Toussaint l’argento continentale a causa della ripetizione della finale. . A Budapest è piaciuta, se la condizione c’è si può provare a puntare in alto.

200 DORSO. Margherita Panziera è la grande favorita per il tris d’oro in Europa in questa che è la sua gara. E0’ quarta al mondo, prima delle europee a Budapest. Si dovrà guardare dalle ungheresi Molnar e Burian ma è decisamente superiore a loro.

50 RANA. Qui l’Italia può piazzarne due sul podio. Benedetta Pilato vorrà riprendersi l’oro dopo l’argento di Budapest. Da battere c’è Ruta Meilutyte ma attenzione anche alla tedesca Elendt in forte ascesa. Chi, tra Carraro e Castiglioni (attenzione alle squalifiche) riuscirà a superare il primo turno andrà a lottare automaticamente per il podio.

100 RANA. Anche qui Benedetta Pilato davanti al pubblico amico vorrà onorare al meglio il titolo mondiale, confermando la grande crescita nella distanza olimpica. Anche qui le rivali si chiamano Meilutyte e Elendt, anche qui la migliore tra Carraro e Castiglioni (se non entrambe qualora riuscissero a fare meglio di Pilato in batteria) andrà a giocarsi qualcosa di importante.

200 RANA. Francesca Fangio è settima al mondo, a Budapest è stata terza delle europee. La medaglia è alla sua portata, soprattutto se ancora una volta riuscirà a confermare la sua crescita costante.

50 FARFALLA. Silvia Di Pietro ed Elena Di Liddo possono aspirare ad una finale ma per il podio ci vuole un mezzo miracolo, visto che tante big della specialità sono europee.

100 FARFALLA. Ancora una volta la coppia Di Liddo e Bianchi, che di medaglie europee ne ha già conquistate diverse, sfida il resto d’Europa ma la condizione delle azzurre non è quella degli anni passati e le avversarie, come ad esempio la giovane bosniaca Pudar, crescono.

200 FARFALLA. Non ci sono azzurre in grado di lottare per il podio

200 MISTI. Sara Franceschi è uscita rafforzata dai Giochi del Mediterraneo e, se la condizione ha retto, può dire la sua a livello europeo. Ilaria Cusinato gareggia al buio, con pochissimi test alle spalle. La classe c’è.

400 MISTI. Vale pari pari il discorso fatto per i 200. Le due azzurre se stanno bene se la possono giocare con tutte, da Gorbenko a Ugolkova, da Steenbergen a Wood. L’incognita potrebbe chiamarsi Hosszu: se ci sarà proverà ad essere protagonista.

4×100 STILE LIBERO. L’Italia non ha chance di lottare per le medaglie ma può aspirare ad un posto in finale.

4X200 STILE LIBERO. Idem come sopra, obiettivo massimo la finale.

4×100 MISTA. Se Margherita Panziera riuscirà ad essere competitiva a dorso e Di Liddo arriverà con la giusta condizione, qui le azzurre potrebbero togliersi qualche soddisfazione. Per il podio è difficile ma non impossibile.

MISTE

4X100 STILE LIBERO. Per l’Italia l’incognita sono le ragazze ma Di Pietro e Tarantino possono reggere l’urto se i ragazzi le avranno messe nelle condizione di fare da lepri.

4×200 STILE LIBERO. E’ la novità di questa edizione. Gran Bretagna e Francia potrebbero avere qualcosa in più ma poi può accadere di tutto. Italia forte con gli uomini, da vedere con le donne.

4×100 MISTA. Qui gli azzurri sono forti e possono aspirare ad una medaglia. Tanto dipende da quanta energia avranno i protagonisti, magari impegnati in altre gare in giornata, al momento della finale.

Foto Lapresse

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