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Nuoto, Europei 2022 prima giornata. L’Italia subito all’attacco con Alberto Razzetti e la 4×200

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Tre titoli da assegnare ma tante star azzurre già in acqua nella prima giornata di gare agli Europei di nuoto di Roma. Si parte con tre gare dove si assegnano le medaglie interessanti, in almeno due delle quali l’Italia può dire la sua, anche per l’oro.

Nei 400 misti l’assenza di Leon Marchand, dominatore assoluto del Mondiale di Budapest e potenziale uomo da battere dei prossimi dieci anni, spariglia le carte e rende tutto più semplice per un Alberto Razzetti che ha puntato tanto sull’appuntamento di casa. Gli avversari di Razzetti arrivano dall’Ungheria. Assente il finalista mondiale Hollo, torna in scena David Verraszto (non nella sua versione migliore ma dotato di grande esperienza) e Kos (che a Budapest è finito alle spalle di Razzetti in qualificazione). Alle spalle dell’azzurro finì anche il britannico Williams che punta a una medaglia, così come al podio potrebbe aspirare anche l’altro azzurro, Pier Andrea Matteazzi, che ha il quarto tempo di iscrizione.

Le altre due medaglie che verranno assegnate oggi sono quelle della 4×200 stile libero, una novità il loro inserimento al primo giorno di gare. L’Italia parte tra le grandi favorite in campo maschile. Gli azzurri hanno qualcosa da farsi perdonare: la mancata qualificazione alla fine mondiale è stato forse il risultato più deludente della spedizione italiana a Budapest e il gruppo degli specialisti ha tanta voglia di rifarsi a Roma. La condizione dovrebbe essere quella giusta, con Megli che è salito di colpi e gli altri azzurri che possono fare sicuramente meglio rispetto all’Ungheria, se si esclude Di Tullio che stava già molto bene al Mondiale e cercherà di ripetersi. La Gran Bretagna, pur priva di Scott e Guy, parte con i favori del pronostico ma se gli azzurri si presenteranno con la giusta condizione se la possono giocare anche per l’oro. Le altre squadre in lotta per le medaglie: Ungheria, Francia e Israele su tutte.

In campo femminile le ragazze azzurre hanno come unico obiettivo quello di centrare la finale e, anche se al via saranno in tutto undici nazionali, il compito di Mizzau, Antonietta e Noemi Cesarano e Caponi sarà tutt’altro che semplice. Ungheria e Gran Bretagna sono destinate a giocarsi la medaglia d’oro, per il bronzo battaglia aperta a molto altre nazioni.

Per il resto il programma presenta batterie e semifinali dei 50 farfalla con Thomas Ceccon che potrebbe giocarsela, dall’alto del suo quarto posto mondiale, con i grandissimi della categorie, il britannico Proud, il detentore del record del mondo, l’ucraino Govorov, che ha preparato in Italia questo appuntamento, il francese Grousset, l’ungherese Szabo e lo svizzero Ponti. Piero Codia punta alla finale ma dovrà stare attento in batteria agli altri azzurri, Lorenzo Gargani e Matteo Rivolta.

Nei 100 stile libero donne mancano all’appello le grandi protagoniste degli ultimi anni, Kromowidjojo, Blume e Sjoestroem (che ha scelto altre strade per questo Europeo) e dunque spazio alla nuova generazione che appare di qualità inferiore, con le britanniche Hopkin e Anderson che cercheranno di fare la voce grossa ma si dovranno guardare dalle olandesi Steenbergen e Giele e dalle francesi Gastaldello e Bonnet. Silvia Di Pietro e Chiara Taratino cercano l’exploit da finale. per l’Italia in gara anche la rientrante Cocconcelli e Morini.

Margherita Panziera stavolta non avrà occasione per scaldare i motori in vista della sua gara prediletta, i 200 dorso di cui è campionessa in carica da due edizioni ed è la grande favorita anche a Roma. Potrà comunque prendere confidenza con l’acqua del Foro Italico in batterie e semifinali che non presentano grandi difficoltà. Per la finale ci proverà anche la rivelazione degli Assoluti di Ostia, Federica Toma, quinto tempo di iscrizione. Le azzurre si dovranno guardare dalle ungheresi Molnar (finalista mondiale in casa) e Szabo Feltothy e dall’austriaca Grabowsky che non era al via a Budapest.

Tanta Italia nei 100 rana uomini, orfani del padrone assoluto Adam Peaty, ma non per questo meno interessanti. Nicolò Martinenghi, campione del mondo, parte con i favori del pronostico e vuole chiudere il cerchio, ma gli avversari non mancheranno, da Kamminga, l’unico a poter contrastare il varesino per l’oro, a Wilby, da Matzerath a Reitshammer che possono aspirare al podio, così come potrebbe aspirare chi, fra gli “imolesi” Andrea Castello, campione italiano a Ostia, Federico Poggio, lo scorso anno ai Giochi di Tokyo, e Simone Cerasuolo, quinto a Budapest nei 50, riuscirà a superare l’ostacolo delle batterie.

Chi è chiamata a rompere il ghiaccio in mattinata è Simona Quadarella che si getterà a caccia di un posto nella finale di domani negli 800 stile libero che, sia a Tokyo, sia a Budapest, sono stati la gara che le ha permesso di uscire con il sorriso sulle labbra dopo le difficoltà dei 1500. Stavolta arrivano subito, nella piscina di casa, davanti al pubblico amico (amico veramente in questo caso), con un tris di rivali come la tedesca Gose e la coppia di giovani turche Tuncel e Ertan in forte ascesa: qualche tranello c’è ma la classe e la voglia di fare bene dell’azzurra più medagliata di sempre dopo Federica Pellegrini potrebbe essere più forte degli ostacoli. Al via anche Martina Rita Caramignoli che ha le carte in regola per entrare in finale e ci proverà anche per il podio.

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