Nuoto
Nuoto, Nicolò Martinenghi: “Spero di ritrovare presto Peaty. Non mi monto la testa”
Vincere con naturalezza. Nicolò Martinenghi è uno dei personaggi della squadra italiana di nuoto che si sta confermando un riferimento assoluto nel corso degli Europei 2022 a Roma. E’ vero, le assenze sono tante e per motivi diversi, ma le risposte del cronometro sono chiare e lampanti. C’è poco spazio per l’interpretazione e da questo punto di vista, oltre che sul numero delle medaglie, l’Italnuoto sta rispondendo sul piano delle prestazioni.
Martinenghi l’ha fatto vincendo l’oro nei 100 rana e replicando al centesimo il tempo con cui vinse la medesima prova a Budapest (Ungheria), sede dei Mondiali 2022, ovvero il record italiano di 58.26. E’ in una nuova dimensione il lombardo, consapevole della sua forza e motivato a gareggiare davanti al pubblico italiano, travolgente per l’entusiasmo sugli spalti del Foro Italico.
Emozioni e prospettive per l’azzurro, rivelate nell’intervista concessa a OA Sport e ai media nell’appuntamento classico della settimana di gare.
Martinenghi, come è stato per lei gareggiare qui al Foro Italico, ricordando i Mondiali 2009?
“Emozionante, pubblico caloroso. Ricordo la rassegna iridata e la musica del Gladiatore che accompagnava gli atleti a bordo vasca. Al di là di tutto è davvero un’occasione speciale quella di gareggiare qui a Roma“.
Un’occasione Nicolò da sfruttare anche per promuovere il nuoto in Italia?
“Assolutamente sì. Gli Europei sono una grande vetrina che ci può aiutare a rendere sempre più popolare questa pratica. Se io posso dare un piccolo contributo per migliorare le cose, sono ben felice e orgoglioso di farlo“.
Oro a Budapest e oro a Roma nel 100 rana con Federico Poggio secondo. Il giorno dopo, la doppietta Pilato-Angiolini delle ragazze. Ormai la rana ci sta viziando?
“Sì ormai sta diventando un’abitudine che quando vinco io l’oro, Benny (Pilato, ndr) faccia lo stesso. Sono davvero felice di far parte di questo movimento della rana dalla grande competitività. In passato c’era stata una fase di buco generazionale, ma ora siamo forti sia a livello continentale che mondiale“.
Adam Peaty ha deciso di non gareggiare a Roma, un segnale di debolezza secondo lei?
“No, non credo. Lui giustamente ha pensato principalmente alla sua salute fisica e mentale e per quanto mi riguarda ha fatto bene. Certo, mi è dispiaciuto non potermi confrontare con lui, ma ognuno sa cosa sia meglio. Mi auguro di incontrarlo al più presto nelle competizioni internazionali perché è una persona di grande umiltà“.
Umiltà che dovrà conservare anche lei, non c’è il rischio che si monti la testa con tutti questi risultati?
“No (sorride, ndr), non c’è questo pericolo. Ho la fortuna di avere attorno a me persone che sanno cosa fare per tenermi tranquillo e io stesso non sono il tipo“.
E quindi che cosa ci possiamo aspettare nella prosecuzione di questo Europeo?
“Inutile nascondersi, nei 50 rana e nella staffetta 4×100 mista si punta all’oro, anche perché poi in quest’ultimo caso abbiamo un titolo mondiale da confermare. E’ stata una stagione molto lunga, ma la voglia è quella di chiuderla al meglio“.
Foto: LaPresse