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Nuoto, non solo i medagliati mondiali. L’Italia attende anche altri protagonisti agli Europei di Roma

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La squadra più forte di sempre. C’eravamo lasciato così dopo i Mondiali 2022 a Budapest, ma questa Nazionale italiana di nuoto ci ha abituato all’uso di questa definizione. A partire dalla rassegna iridata disputata nel 2017 proprio alla Duna Arena, l’aggiornamento dei risultati da primato è stato regolare e tenere il conto delle medaglie vinte non è cosa così semplice.

La rassegna mondiale, infatti, ha confermato questa tendenza. Se è vero che nel 2019, a Gwangju (Corea del Sud), la distribuzione era stata 3 ori, 2 argenti e 3 bronzi, specificatamente alla pratica in piscina tra le corsie, qui si è andati decisamente oltre.

Il computo è stato infatti di 5 ori, 2 argenti e 2 bronzi, con record nel numero di vittorie, podi e anche finalisti visto che in Corea del Sud erano stati 23, mentre in questo caso 24. I dati, quindi, confermano questa tendenza in un’edizione dei Mondiali particolare, essendo la prima del “Post Federica Pellegrini”.

Nuoto, Mondiali 2022: numeri e statistiche da record per l’Italia. Il confronto con Gwangju 2019 parla chiaro

BUDAPEST 2022 

MEDAGLIERE (5 – 2 – 2)

ORO (5)
100 rana maschili
1. Nicolò Martinenghi 58″26 RI

100 dorso maschili
1. Thomas Ceccon 51″60 RM RE RI

100 rana femminili
1. Benedetta Pilato 1’05″93

1500 stile libero maschili
1. Gregorio Paltrinieri 14’32″80 RE CR

4×100 mista maschile
1. Italia 3’27″51 =RE RI
con Thomas Ceccon 51″93, Nicolò Martinenghi 57″47, Federico Burdisso 50″63, Alessandro Miressi 47″48

ARGENTI (2)
50 rana maschili
2. Nicolò Martinenghi 26″48

50 rana femminili
2. Benedetta Pilato 29″80

BRONZI (2)
4×100 stile libero maschili
3. Italia in 3’10″95
con Alessandro Miressi 48″38, Thomas Ceccon 47″57, Lorenzo Zazzeri 47″35, Manuel Frigo 47″65

800 stile libero femminili
2. Simona Quadarella 8’19″00

E’ chiaro che dall’11 al 17 agosto al Foro Italico di Roma si vorrà puntare, con grande ambizione, a essere primi nel medagliere, vista anche l’assenza della Russia per le note vicende legate alla guerra in Ucraina. Nella competizione continentale dell’anno scorso, sempre a Budapest, il computo fu di 5 ori, 9 argenti e 13 bronzi nella pratica tra le corsie, con il primato nella classifica per Nazioni, 52 presenze in finale, 1 record del mondo/europeo, 11 primati italiani e 31 primati personali.

Gli osservati speciali, dunque, saranno i medagliati mondiali: Thomas Ceccon (100 dorso), Benedetta Pilato (50-100 rana), Gregorio Paltrinieri (800-1500 stile libero), 4×100 mista maschile, Nicolo Martinenghi (50-100 rana), 4×100 stile libero maschile e Simona Quadarella (800-1500 stile libero). Nomi pesanti da associare ad altri che potranno fare molto bene a Roma.

Si può pensare a Gabriele Detti, Marco De Tullio e perché no al giovanissimo Lorenzo Galossi nei 400 stile libero, a Margherita Panziera nei 200 dorso donne, a Federico Burdisso nei 200 delfino, ad Alberto Razzetti nei 200-400 misti, ad Alessandro Miressi nei 100 stile libero, a Lorenzo Zazzeri nei 50 stile libero, alla 4×200 stile libero maschile e alla 4×100 mista femminile.

Il Bel Paese potrà contare su 58 elementi che vorranno dare il 101% davanti al pubblico di casa e puntare a essere la squadra più forte d’Europa. Da considerare però la forza della Gran Bretagna, con Adam Peaty disponibile anche se in una forma fisica tutta da verificare, per non parlare della Germania con il duo Lukas Märtens-Florian Wellbrock nello stile libero estremamente pericoloso, senza sottovalutare Anna Elendt nella rana femminile (argento mondiale nei 100 alle spalle di Pilato). Osservata speciale anche la Francia priva però del fenomeno Léon Marchand, in grado di spaziare anche in altre specialità come la farfalla, ma con il velocista Maxime Grousset (argento nei 100 stile libero e bronzo nei 50 stile libero ai Mondiali). Si prospetta un grande spettacolo.

Foto: LaPresse

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