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Scacchi, Olimpiadi 2022: Italia Open alla riscossa, travolto l’Uruguay. Donne, che occasione persa con la Danimarca!

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Giornata dai due volti, quella dell’Italia alle Olimpiadi scacchistiche in corso di svolgimento a Chennai, in India. La squadra Open, dopo lo stop di ieri con la fortissima India 2 (che, peraltro, continua il suo percorso netto, anche se deve sudarsi il 2.5-1.5 sulla Spagna), batte in maniera molto severa (3.5-0.5) l’Uruguay, formazione che poteva essere pericolosa alla vigilia per numerose ragioni. L’Italia femminile, invece, spreca in maniera incredibile contro la Danimarca e passa, in due distinti e ben precisi atti, dalla possibile vittoria, o quantomeno dal pareggio, alla sconfitta (1-3).

OPEN: ITALIA-URUGUAY 3.5-0.5

Daniele Vocaturo (2616)-Georg Meier (2613) 0.5-0.5

Sulla variante Rubinstein della Difesa Francese, una delle continuazioni più popolari di questa antica e celebrata apertura, è Vocaturo il primo ad andare su terreni non notissimi con 7. Ae3. 11. The1, però, è la stessa continuazione che Meier, tedesco che ha mollato i connazionali tra accuse di mobbing, ha già visto di fronte un anno fa in una partita con il francese Alan Pichot, rispetto alla quale devia alla 13a mossa. Va comunque detto che si tratta di terreni usuali per lui, che usa tipicamente la Francese. La leggerissima iniziativa del Bianco svanisce dopo 18. Tc1 dell’italiano, che forza una posizione particolarmente invitante solo per ripeterla più volte, cosa che accade e che causa la patta dopo 30 mosse.

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Alejandro Hoffmann (2390)-Lorenzo Lodici (2553) 0-1

Già alla sesta mossa a6 di Lodici è qualcosa di raro, ancor più in un impianto dell’Indiana di Re (Est-Indiana) che ha in realtà il principale scopo, per il Bianco, di non finire nella Nimzo-Indiana. Ne esce una posizione estremamente tagliente, in cui l’iniziativa di Hoffmann, che deve giocare in modo preciso per ottenerla, è difficile da mantenere, specialmente col tempo che avanza. In effetti, con una situazione sulla scacchiera complicatissima, i due si ritrovano con 18’45” (Lodici) e 12’45” (Hoffmann) sull’orologio, al netto dei 30″ di incremento a mossa. Si inaugura un non inusuale festival dello zeitnot, termine tedesco che indica la scarsità di tempo, in cui l’errore decisivo lo commette il Bianco, che finisce con l’ala di Re sotto attacco senza che ci siano quasi più pedoni a proteggere il Re. Anche se la 39a di Lodici è una mezza imprecisione, Hoffmann non sa cosa farsene della situazione e abbandona.

Francesco Sonis (2543)-Nahuel Diaz Hollemaert (2425) 1-0

Si parte con una sequenza di mosse che strizza l’occhio prima all’Apertura Réti, poi all’Inglese, poi alla Slava e poi al Gambetto di Donna Rifiutato. Si entra presto in una posizione che è tutto fuorché semplice. Sonis ci si trova bene, Diaz meno, e infatti spende tantissimo tempo fino alla 20a mossa, lasciandosi 20 minuti (incrementi da 30″ a parte) per le 20 restanti. Il primo errore, però, lo commette l’azzurro, e sarebbe anche grave: 24. Td6, che perde il Cavallo in c4 in poco tempo. Il Nero non si avvede della risorsa 24… Ce5, gioca 24… Ta4 e, dopo due mosse difensive uniche (e precise) di Sonis, crolla tra 26° e 27° tratto, dando strada al pericolosissimo pedone passato della colonna e del Bianco. Non potendo evitare, alternativamente, la promozione o la perdita della Donna, il Nero abbandona.

Facundo Vazquez (2336)-Sabino Brunello (2520) 0-1

Il ritorno sulla scacchiera di Sabino Brunello è felice. Si parte con la Nimzo-Indiana, nella sua linea principale con c5 del Nero. Il fatto che alcune mosse non piacciano molto ai motori fa semplicemente il solletico ai due giocatori, che conoscono la teoria e ci si infilano fino alla 12a. I veri problemi per il Bianco iniziano dalla 16a mossa: più che un singolo errore, è un insieme di mosse troppo passive a condannare Vazquez, con l’efficacissima 24… Cc3 di Brunello a dare aria al piano del Nero, che restringe sempre di più il campo d’azione del Bianco e inizia a guadagnare pedoni a volontà fino a entrare in un finale vinto. Logico l’abbandono dell’uruguaiano dopo 44 mosse.

FEMMINILE: ITALIA-DANIMARCA 1-3

Marina Brunello (2341)-Ellen Fredericia Nilssen (2142) 0-1

L’aveva giocato ieri con il Nero, se lo ritrova davanti oggi con il Bianco: l’attacco Canal sembra proprio presente nelle Olimpiadi di Marina Brunello. Che, però, stavolta non ripete il risultato positivo di ieri. Partita, questa, dalle mille sfaccettature, perché l’azzurra non vede un buon tatticismo alla 14a mossa che potrebbe darle leggero vantaggio e, lentamente, deteriora la propria posizione. Due volte il Nero manca una micidiale combinazione vincente basata sulla cattura di Torre in g2, benché non facile da vedere; questa si ripresenta in forma diversa, ma anche di matto in 6 mosse, alla 34a, ma non viene di nuovo vista. La numero 1 d’Italia, in qualche modo, si salva, quasi fa cadere l’avversaria nella triplice ripetizione di mosse, ritorna in posizione pari, ma concede la casa f3 al pedone nero non piazzandoci la Donna. Si tratta dell’errore fatale: stavolta Nilssen non si volta indietro e vince dopo 69 mosse.

Esmat Susanne Guindy (2097)-Olga Zimina (2340) 0.5-0.5

Questa patta giunge a risultato già deciso, con la nostra portacolori che fa di tutto per girare il finale dalla propria parte senza esito. Lungo le 77 mosse di questa partita caratterizzata dalla difesa Slava l’iniziativa è sempre dalla parte di Zimina, che nel finale di Torre e Alfiere contro Torre e Cavallo (3 pedoni a testa) ha anche un’opportunità di forzare un vantaggio importante alla 44a mossa, ma non vede 44… Tb2+ che le avrebbe consegnato più spazio e, più tardi, non capitalizza un paio di ulteriori inesattezze di Guindy. Va però detto, a sua scusante, che di tempo sull’orologio ne aveva poco, così come l’avversaria.

Marianna Raccanello (2067)-Ellen Kakulidis (2057) 0.5-0.5

Difficile parlare in maniera normale di una partita che ha tutto di strano. Si parte con la partita Italiana, o meglio il Giuoco Piano (o, ancor più precisamente per la linea scelta, Pianissimo, che poi è uno degli impianti più noti). I guai per l’italiana iniziano alla 22a mossa, con un eccesso di ingordigia: il Bianco guadagna sì la qualità (Torre per Cavallo), ma proprio quel Cavallo era perfettamente posizionato in f6, e da lì avrebbe potuto svolgere parecchi compiti. La posizione è complicata, ma più complesse ancora sono le problematiche legate al tempo: l’azzurra resta in posizione inferiore. Incredibilmente, Kakulidis accetta una triplice ripetizione quando la sua situazione è palesemente migliore. In buona sostanza, è un mezzo punto sprecato dalla Danimarca, che “controbilancia” il punto e mezzo buttato via dall’Italia.

Elena Steffensen (2044)-Elisa Cassi (1922) 1-0

Delle due sconfitte odierne, questa è forse la più incomprensibile, perché arriva per una vera e propria distrazione. Difficile definire in altro modo 37… Rxf7, giocata quando la posizione del Nero era ormai lanciata verso il successo dopo una buonissima uscita dalla Spagnola chiusa. Molto probabilmente Cassi, per guadagnare un pedone, ha sottovalutato l’inchiodatura della Torre in f2 sull’alfiere in f6, muovendo anche troppo velocemente, senza quasi pensare, fatto che ha permesso a Steffensen di giocare la decisiva 38. Cxe5. Questa, stante l’inchiodatura, provoca un attacco doppio contro Re in f7 e Torre in c4. L’abbandono dell’italiana è, per forza di cose, immediato, stante la subitanea perdita di materiale.

Tra parentesi sono riportati i punteggi ELO dei giocatori.

Sulle altre scacchiere del torneo Open, oltre a India 2, a punteggio pieno ci resta soltanto una spettacolare Armenia, che pur avendo perso Levon Aronian resta Paese in grado di trovare infinite risorse a livello scacchistico. Dopo i 10 punti delle due di testa seguono Uzbekistan e India 1, a 9 dopo le vittorie su Slovacchia (4-0) e Romania. L’Italia si trova nel gigantesco gruppo a quota 8, e domani sfiderà la Germania, Paese che ha un variegato gruppo di forti Grandi Maestri. Un confronto difficile, insomma, ma davvero aperto a qualsiasi risultato.

In campo femminile, invece, l’Italia è tra le prime del gruppo al 39° posto e domani dovrà riscattarsi con il Portogallo. India 1, Georgia e Romania comandano la classifica, con l’Ucraina che è stata fermata sul 2-2 dall’Azerbaigian. Queste due formazioni sono a quota 9, accompagnate dal Kazakistan, mentre a 8 ci sono quasi tutte le grandi potenze europee più India 2. Finora incerto il torneo degli Stati Uniti, la maggior delusione a questo punto: sono a quota 6, la stessa dell’Italia.

TUTTI I RISULTATI DEL 5° TURNO: OPENFEMMINILE

Foto: FIDE / Lennart Ootes

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