Oltre Cinquecerchi
Scacchi, Olimpiadi 2022: l’Italia vince con Open e femminile. Il 2006 Gukesh fa 7/7. Svarione Shankland, tocca il Re illegalmente e perde
Succede di tutto al rientro dal giorno di riposo nella settima giornata delle Olimpiadi scacchistiche 2022 in corso di svolgimento a Chennai, India. Non tanto per l’Italia, fortunatamente: sia la squadra Open che quella femminile vincono di grande autorità, tornando a sognare i piani alti delle rispettive classifiche. Gli azzurri Open sono al 16° posto all’interno del gruppone a quota 10, le azzurre il 22° sempre con lo stesso punteggio. Quel che accade intorno, invece, va da una sequenza di vittorie interminabile fino a un clamoroso svarione.
OPEN: ITALIA-PORTOGALLO 3-1
Daniele Vocaturo (2616)-Jorge Viterbo Ferreira (2500) 0.5-0.5
Il classe ’94 nativo di Porto è il maggior calibro del suo Paese, e riesce in questo caso a difendersi piuttosto bene dal numero 1 d’Italia. Fino alla dodicesima mossa la linea scelta è un cavallo di battaglia di Vishy Anand col Bianco, poi Ferreira sceglie la seconda continuazione più nota a quel punto, 12… Tae8, fino alla novità 14. Te3 di Vocaturo. In men che non si dica vengono forzati diversi scambi, ma la posizione resta grosso modo sempre pari fino all’accordo di patta tra i due, che arriva alla 30a mossa nella consapevolezza che, a materiale pari, non si può ricavare un granché.
Andre Ventura Sousa (2434)-Luca Moroni (2574) 0.5-0.5
Quello di Moroni è un salvataggio in piena regola di una situazione molto difficile, scaturita fin dall’uscita di apertura, un’Inglese che è praticamente una Siciliana con i colori al contrario. L’italiano cerca un seguito pressoché ignoto, ma già alla nona mossa si ritrova nei guai contro il forte centro del Bianco, frutto in buona misura della struttura pedonale venutasi a creare. Il Nero non si trova propriamente a suo agio nel difendere questa posizione, ma Sousa gli regala un po’ di aria in più con qualche scambio mal valutato. Rimasti con Donna e Torri e pedone in più per il Bianco con compenso difensivo del Nero, Moroni, in ristrettezze di tempo come l’avversario (meno di 5 minuti, al netto dell’incremento da 30″ a tratto), sbaglia valutazione difensiva con la Donna, ma un’incauta spinta in d7 del portoghese lo salva: è patta in 37 mosse.
Lorenzo Lodici (2553)-Josè Francisco R P Neves Veiga (2378) 1-0
Questa bella vittoria di Lodici parte da una variante che non è la principale, ma comunque è conosciuta, della Scozzese classica, quella con 5. Cb3, quasi a fare il verso a qualcosa di simile (ma dall’altra parte della scacchiera) nella Caro-Kann. All’italiano era già capitato di vincere con la variante fino a 12. cxb3 un paio d’anni fa a Spilimbergo, in questo caso però Neves Veiga segue la principale c6 per poi giocare 13… Te8, uscendo di fatto di teoria. L’errore fatale è 18… Ad7, che blocca l’attività della Donna nera e concede un’iniziativa fortissima al Bianco, impossibile da contrastare. Prima di subire rovinose perdite di materiale, il Nero abbandona dopo 33 tratti.
Josè Guilherme B Lima Santos (2358)-Sabino Brunello (2506) 0-1
Nel solito gioco di rientri di molte aperture col pedone di Donna, 1. d4, alla sesta si finisce in una Neo-Grunfeld. A uscire un po’ meglio dal terreno teorico, a dire il vero, è Lima Santos, il quale esce in posizione complicata, ma leggermente favorevole, dalle prime fasi del confronto. Il tempo, però, si fa sentire per entrambi, che hanno meno di un quarto d’ora per le ultime 15. Segue una lunga catena di inesattezze nella complessa situazione di passaggio, almeno teoricamente, tra mediogioco e finale, e tutto viene deciso dall’incauta 38. De2 del Bianco, che permette rapidamente la decisiva inchiodatura di Torre sull’Alfiere in e8. Non potendo evitare prima la perdita di materiale e poi il matto, il Nero ha abbandonato.
FEMMINILE: ITALIA-IRLANDA 2.5-1.5
Marina Brunello (2341)-Trisha Kanyamarala (2270) 0.5-0.5
Dopo aver recuperato di forza alcune situazioni difficili nei giorni precedenti, per la numero 1 d’Italia stavolta arriva un vantaggio che non si concretizza. Il Nero, vista la Siciliana aperta, s’infila nella variante Richter-Rauzer, non proprio scarsamente tagliente. Salto (quasi) nel buio di Marina con 9. Cxc6, e ancor più con quella 10. Af4 che solo Kateryna Lagno, contro Hou Yifan, aveva sperimentato nel 2012. Al Bianco riesce di creare più pressione possibile al centro, ma non è facile sfruttare la situazione. L’incauta spinta in c5 del Nero sembra dare ampio vantaggio all’italiana, che però fa una cosa allo stesso tempo naturale e sbagliata: l’attiva 29. Cd5, era una mossa più di attesa o di rafforzamento dei pedoni quella adatta. Si viaggia così verso ripetizione di posizione e patta alla 38a mossa.
Jussara Chaves (1933)-Olga Zimina (2340) 1-0
Dopo un inizio di Olimpiadi complicato, non sembra davvero tornare il sereno per Olga Zimina, che rimedia una brutta sconfitta. Succedono molte cose, a partire dalla scelta di un’Inglese con il sistema difensivo proprio della Caro-Kann (in pratica, il Nero inizia come ci fossero e4 e d4 come mosse iniziali del Bianco, solo che non ci sono). La posizione, a metà tra il tagliente e il poco noto, sfugge rapidamente di mano a Zimina, che pure si era riuscita a guadagnare una buona iniziativa: diventa terribilmente passivo il finale di Donna, Torre e pedoni contro Donna, Alfiere e pedoni in cui il Nero deve abbandonare dopo 39 tratti.
Tea Gueci (2254)-Lara Putar (1969) 1-0
L’ingresso nella linea principale della variante Tarrasch (3. Cd2) della Difesa Francese segue strade note fino alla 14a mossa, quando il Bianco riprende il pedone d con il cavallo in b3 invece che con quello in f3 (non che cambino troppo le cose). Per rendere caotica la situazione al centro, Putar non vede che ci rimette sia un pedone che l’iniziativa. A suo credito va il fatto di aver tentato qualsiasi cosa pur di rimettere le cose in piedi, ma sulla non precisa 45. Te6 le lente Rf7 e Te7 aprono definitivamente la strada al Bianco sull’ala di Donna, dove c’è un pedone passato che è pronto per andare a promozione. L’irlandese abbandona dopo 59 mosse.
Diana Mirza (1918)-Marianna Raccanello (2067) 0-1
Rapido e (quasi) indolore ciò che esce fuori dalla Nimzo-Indiana che caratterizza questa partita. Fino alla 15a mossa non ci sono grandi scossoni, poi il Bianco comincia a non capire più la natura della posizione e, nel giro di sei tratti, si ritrova vittima di un violentissimo attacco sul lato di Re da parte del Nero. Classica dimostrazione del fatto che, quando c’è un pedone in meno, questo può essere ampiamente compensato da una posizione che diventa rapidamente vinta. L’irlandese deve abbandonare alla 30a mossa, quando il matto in poche è imparabile.
Tra parentesi sono riportati i punteggi ELO dei giocatori secondo la lista FIDE di agosto.
Va sottolineata la continuazione dell’incredibile torneo di Dommaraju Gukesh, noto a tutti come D Gukesh: per l’indiano classe 2006, che gioca con India 2, settimo successo su sette partite giocate. Allo stato attuale delle cose, salirebbe al numero 25 della classifica mondiale per uno stupefacente balzo di 13 posti. Ma il vero psicodramma lo si raggiunge sulla quarta scacchiera di Armenia-USA (con Caruana in caduta libera). Punteggio 1-2 per gli americani, che possono così sostituire gli armeni in vetta solitaria alla classifica. Il finale tra Sam Shankland (USA) e Robert Hovhannisyan (Armenia) è patto, ma il Bianco, causa scarso tempo a disposizione (cosa normalissima dopo 90 mosse), cerca di portare il Re in c2. Problema: su quella traversa c’è la Donna, e non si può portare il Re sotto scacco. Mossa illegale, ma Shankland il Re lo deve muovere comunque perché “pezzo toccato, pezzo giocato”. Problema: la sua sola mossa a disposizione, Rc1, perde. A quel punto arrivano l’abbandono e il 2-2 che lascia l’Armenia prima da sola inseguita da due Indie su tre (e oggi India 1 ha battuto India 3), Uzbekistan, Kazakistan, Germania e USA. E dire che a inizio giornata l’attrazione era Magnus Carlsen che, visto lo scarso rendimento dei compagni di squadra, ha giocato (e vinto) nella sala di gioco secondaria nel confronto Norvegia-Macedonia del Nord.
In campo femminile, invece, resta davanti India 1, che approfitta del 2.5-1.5 contro l’Azerbaigian per tenersi a due punti di distanza proprio Armenia, Ucraina (roboante il 3.5-0.5 all’Olanda) e Georgia. Nel gruppo a quota 11 ci sono Polonia, Azerbaigian, Bulgaria, Mongolia, Grecia, Kazakistan, India 3, Romania e Slovacchia.
Capitolo ottavo turno: l’Italia andrà a sfidare in campo Open la Moldavia, che ormai non ha più Victor Bologan, in altre faccende affaccendato, ma è sempre piena di insidie. Le donne, invece, se la vedranno con la Spagna. Due accoppiamenti estremamente incerti da cui potrebbe passare il destino dei turni italiani dal 9° all’11°.
TUTTI I RISULTATI DEL 7° TURNO: OPEN – FEMMINILE
Foto: FIDE / Mark Livshitz