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Tennis, Jannik Sinner e la vittoria “inutile” di Umago? La programmazione dell’altoatesino non convince

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Con il senno di poi si è sempre abili nell’analizzare, però c’è una riflessione da fare. La programmazione di Jannik Sinner, dopo i quarti di finale a Wimbledon, è passata per una rinuncia al torneo di Amburgo a causa di una lieve distorsione alla caviglia sofferta nel corso della sfida contro Novak Djokovic a Londra e per il successo a Umago.

Si parla di eventi sulla terra rossa, prima della partenza per la trasferta nordamericana. La vittoria sul rosso croato ha esaltato i tifosi italiani, specialmente per la vittoria contro Carlos Alcaraz in Finale sulla superficie preferita dello spagnolo. La domanda però che viene spontanea è: ne è valsa la pena?

Il dubbio c’è se si valuta poi cosa sia accaduto a entrambi i finalisti a Montreal (Canada): Alcaraz eliminato al secondo turno da Tommy Paul; Sinner ko contro uno scatenato Pablo Carreno Busta. Entrambi hanno espresso un tennis molto falloso, con chiare difficoltà nell’adattarsi alle condizioni di gioco (cemento piuttosto lento).

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E’ stata quindi giusta la programmazione? Qualche perplessità emerge perché, soprattutto Sinner, aveva delle scadenze legate al torneo di Washington, vinto l’anno passato. Tanti, giustamente, stanno osservando che sarebbe stato meglio per l’altoatesino prendere parte a quel torneo e accumulare partite e allenamenti sul duro per affrontare l’iter in vista degli US Open.

Si confida a Cincinnati di fare meglio, magari prendendosi la rivincita nei confronti di Carreno al secondo turno, ma forse sul piano della strategia qualcosa andrà rivisto. Lo Slam a New York ci darà ulteriori indicazioni a riguardo, ma viste le potenzialità espresse da Jannik a Wimbledon, è un peccato non aver sfruttato la caduta di tante teste di serie nel 1000 canadese.

Foto: LiveMedia/Marco Todaro

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