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Tennis, Reilly Opelka durissimo contro l’ATP: “Si tratta di un sistema completamente corrotto”
Che tra Reilly Opelka e l’ATP non scorra buon sangue è ormai acclarato. In diverse occasioni il tennista nativo di St.Joseph (Michigan) ha regalato stilettate non di poco conto all’Association of Tennis Professionals, specialmente riguardo a come vengono gestiti i rapporti, sia dal punto di vista umano che finanziario, tra tornei e giocatori.
In queste ore il gigante (211 cm) a stelle e strisce ha voluto calcare la mano su un argomento ben specifico, ovvero le modifiche del calendario 2023 e la questione della compravendita dei diritti dei diversi eventi del Tour. Per fare un esempio, il Mutua Madrid Open è stato acquistato, se così si può dire, dall’International Management Group (IMG), una società statunitense con sede a New York che detiene già i diritti del Masters 1000 di Miami. Di pari passo, la USTA ha annunciato che intende cedere la licenza del torneo di Cincinnati per una cifra esorbitante.
Le sue parole, riportate da TennisWorldItalia: “Quindi fatemi capire come stanno le cose – scrive sul suo profilo Twitter – Madrid e Cincinnati vengono vendute per 400-500 milioni di dollari e nelle stesso anno il Board dell’ATP decide di offrire ai Masters 1000 una tonnellata di giorni in più a disposizione revocando le player commitment protections, che vedranno aumentare le sanzioni nel caso in cui un giocatore decidesse di saltare un evento 1000″.
“Sembra che il nostro Player Board abbia fatto un grande lavoro nelle negoziazioni che riguardano tutti noi – prosegue – Hanno ottenuto un incremento del 2% dei prize money e acconsentito alla più grande presa in giro per la compartecipazione dei ricavi accettando una percentuale sul profitto netto e non su quello lordo. Questo accordo permetterà ai tornei di manipolare ancora i numeri pensando ai propri interessi. Basta chiedere alle persone coinvolte nell’organizzazione la differenza tra i numeri che i tornei mostrano ai potenziali acquirenti e quelli che utilizzano per negoziare i prize money”.
Reilly Opelka conclude la sua invettiva: “Vorrei sapere quanto ha pagato l’USTA per la licenza del Masters 1000 di Cincinnati. Non si parla solo di denaro, ma di un sistema completamente corrotto che punisce il talento”.
Foto: LaPresse