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Tuffi grandi altezze, Europei 2022: Preda e Hunt i favoriti, De Rose cerca il colpo. Incertezza tra le donne

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La sfida sta per cominciare. I tuffi dalle grandi altezze si prenderanno la scena a partire da oggi. Una tre-giorni di gare nelle quali i protagonisti di questa rassegna continentale saranno una sorta di pionieri perché mai a livello europeo una gara di questo genere si era tenuta.

Una prova particolare che prevede un totale di quattro tuffi per ognuno dei concorrenti: gli uomini salteranno dall’altezza di 27 metri, mentre le donne dalla piattaforma da 20 metri. Parametro ideale per comprendere chi potranno essere i favoriti è il Red Bull Cliff Diving, che ha avuto inizio il 4 giugno a Boston e ha previsto prima degli Europei gli appuntamenti di Parigi, Copenaghen e di Oslo.

In vetta a questa competizione c’è il rumeno Catalin Preda, vincitore a Parigi con punteggi sensazionali, e dotato di grande tecnica. Altro osservato speciale sarà il francese (britannico di nascita e poi naturalizzato) Gary Hunt, otto volte vincitore delle Red Bull Cliff Diving World Series e campione del 2021, ricordando quanto accaduto l’anno passato a Polignano a Mare. Un Hunt che si è esibito anche nelle gare dei tuffi dalla piattaforma a Roma, nel syncro mixed, non con grande successo. Vedremo se in un contesto a lui più famigliare saprà rifarsi. Decisamente interessanti poi il britannico Aidan Heslop e l’altro rumeno Costantin Popovici, tuffatore di grande esperienza e straordinario tecnicamente, a segno quest’anno nelle World Series a Copenaghen.

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In casa Italia s punta tutto su Alessandro De Rose, quarto nella classifica generale del Red Bull Cliff Diving e secondo nell’ultima prova di Oslo alle spalle di Hunt, portando a termine uno strepitoso doppio e mezzo dalla verticale con tre avvitamenti. De Rose, bronzo mondiale a Budapest nel 2017, è senza dubbio la punta di diamante di una formazione italiana che deve ancora trovare una sua dimensione.

Oltre a lui, infatti sono stati convocati tra gli uomini Andrea Barnaba e Davide Baraldi e tra le donne Elisa Cosetti e Veronica Papa. Una pattuglia che vuol fare esperienza, con Cosetti che ha potuto assaporare il gusto della competizione l’anno passato a Polignano a Mare, ripetendo l’esperienza a Copenaghen, prendendo come fonte di ispirazione De Rose. Si parla di un’atleta di 20 anni. Competizione femminile dominata dall’australiana Rhiannan Iffland e in cui le europee davvero competitive, all’altezza del meglio in ambito femminile, non ci sono. Per questo ci si può aspettare di tutto, partendo dal presupposto che l’ucraina Antonina Vyshyvanova potrebbe avere delle chance per imporsi, vista l’assenza della bielorussa Yana Nestsiarava per le note vicende legate al conflitto bellico in Ucraina.

Come Italia siamo partiti un anno e mezzo fa con Alessandro De Rose e adesso siamo arrivati a tre maschi con Andrea Barnaba e Davide Baraldi. Tra le ragazze abbiamo: Elisa Cosetti e Veronica Papa. Con Veronica Papa il vero problema è stata l’acquaticità; lei viene dalla ginnastica e all’inizio neanche sapeva nuotare. Tutti loro fanno parte del progetto iniziato all’Acquacetosa e che oggi vede i suoi frutti. Sarà una gara nuova per tutti, sia esperti che non e quindi speriamo di poter ben figurare a livello continentale“, aveva dichiarato il DT Oscar Bertone alla vigilia (fonte FIN).

Foto: LaPresse

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