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US Open 2022, i favoriti: Da Medvedev a Nadal, tra poche certezze e tanti dubbi. Anche Kyrgios, Sinner e Berrettini in seconda fascia
Non c’è forse mai stata un’edizione recente degli US Open, almeno a partire dal 2004, con così tanta incertezza sui nomi che potrebbero dire la loro. Novak Djokovic non ha ancora dichiarato forfait, ma le sue probabilità di giocare sono sotto l’1%, e nel resto del panorama i molti fattori visti negli ultimi due mesi di tennis fanno pensare che non ci sia un reale giocatore in grado di svettare sugli altri ai nastri di partenza.
La palma di favorito numero uno spetta forse a Daniil Medvedev: il russo, del resto, ha vinto lo scorso anno e dal 2019 riesce a interpretare bene questa parte della stagione. Quest’anno, però, le cose sono andate un po’ diversamente: ha raggiunto la semifinale solo a Cincinnati e, a Montreal, si è trovato di fronte alla sfortuna di dover affrontare Nick Kyrgios all’esordio, uscendo contro di lui. Meno match del solito sulle gambe, dunque: rimane il principale uomo da battere sulla superficie, ma a poter pensare di batterlo sono in tanti.
Dall’altra parte del tabellone ci sarà Rafael Nadal. ma il mancino di Manacor, pur rimanendo per obbligo tra i nomi di maggior spicco, ha una sola partita alle spalle dopo Wimbledon, quella persa con il croato Borna Coric in quel di Cincinnati. In passato è capitato di vederlo faticare negli appuntamenti precedenti New York e poi andare, comunque, a buon ritmo nella Grande Mela: resta da capire se i dubbi di quest’anno resteranno motivati o entreranno nel novero di quelli infondati.
Quasi lo stesso discorso va fatto per Carlos Alcaraz: il murciano ha subito perso a Montreal contro l’americano Tommy Paul, mentre a Cincinnati è stato fermato dal britannico Cameron Norrie. Certo, rispetto a Nadal ha il vantaggio dell’età, ma l’impressione è che, dopo il Roland Garros che lo ha visto uscire ai quarti quando aveva già accumulato un’importante sequenza di vittorie, i momenti decisivi lo stiano vedendo spesso soccombere. Qui è esploso nel 2021 arrivando ai quarti con lo scalpo di Stefanos Tsitsipas, e con la testa di serie numero 3 potrebbe ritornarci, ma le cose sono del tutto cambiate rispetto ad allora.
C’è poi tutta una serie di giocatori che non hanno lo status di superfavoriti, ma che possono essere chiamati come veri e propri favoriti di seconda fascia non troppo lontana dalla prima, senza che per questo debbano ricadere nella rosa delle possibili sorprese.
Un sicuro favorito da quattro stelle, per intenderci, è Tsitsipas, se non altro perché sembra finalmente giunto il momento nel quale si trova a suo agio negli States, al di là del fatto di esser stato sconfitto in finale da Coric nell’Ohio. Certo, rimane un problema: finora meglio del terzo turno non ah mai fatto.
Kyrgios, invece, dipenderà molto dal proprio stato d’animo. Se sarà quello di Wimbledon, di Washington e di numerose occasioni nei due 1000 nordamericani, allora potrebbe diventare ufficialmente il quarto favorito d’obbligo. Altrimenti, qualora le vicende (non proprio belle) per le quali è sotto processo in Australia prendessero il sopravvento, non si può realmente prevedere cosa possa succedergli.
Sullo sfondo c’è anche qualcun altro: Felix Auger-Aliassime. Il canadese, lo scorso anno, è arrivato in semifinale ed è l’unico giocatore ad essersi spinto fino ai quarti sia a Montreal che a Cincinnati. Certo, non è un nome di prima fascia, ma togliergli lo status di favorito, benché non tra i principali, sembra davvero troppo.
Cosa dire di Jannik Sinner e Matteo Berrettini? I due azzurri sono certamente molto considerati sul veloce, e difatti in tutte le scale dei favoriti sono sempre all’interno dei dieci ritenuti più in grado di poter puntare al titolo. L’altoatesino a Montreal ha subito la settimana d’oro dello spagnolo Pablo Carreno Busta e, poi, a Cincinnati ha dovuto cedere strada ad Auger-Aliassime in un modo che certo non sperava, ma che potrebbe dargli paradossalmente una grande spinta a Flushing Meadows. Il romano, in Canada, ha subito la stessa sorte dell’attuale numero 1 d’Italia, mentre nell’Ohio ha dovuto cedere strada a Frances Tiafoe, uno che in casa sa come esaltarsi. Non sono di certo le migliori marce di avvicinamento, ma escludere loro, e un Taylor Fritz che sembra (al di là dell’harakiri di Wimbledon) uscito dall’ombra, dal novero dei giocatori più importanti del torneo non è possibile: hanno entrambi le carte in regola per, con l’adeguata forma, mettere in riga sette avversari.
Foto: LaPresse