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US Open 2022, Matteo Berrettini è straripante, Nicolas Jarry battuto in tre set
Come rispondere agli eventuali dubbi che si erano sviluppati attorno a Matteo Berrettini? Nel modo migliore: stravincendo. Il tennista romano ha un primo turno assai agevole con il cileno Nicolas Jarry, che deve inchinarsi con uno schiacciante 6-2 6-3 6-3 senza trovare soluzioni allo strapotere dell’azzurro al servizio, che al secondo turno sfiderà uno tra l’argentino Tomas Etcheverry ed il francese Hugo Grenier.
Non ci vuole molto per intuire che il Matteo in campo si è messo alle spalle le ultime delusioni nei Masters americani; il break arriva immediatamente grazie ad una grande aggressività in risposta. Dopo un momento di tensione a causa di un malore per una spettatrice, l’azzurro ha un piccolo empasse solo nel sesto gioco, vinto ai vantaggi, ma subito dopo un dritto in corsa e un gran cambio lungolinea permettono al romano di servire per il set e chiudere subito la questione.
Matteo è ancora carico e vuole azzannare subito la sfida per evitare che Jarry possa rientrare in partita, emotivamente più che tecnicamente; obiettivo raggiunto con un altro break nel primo gioco, grazie ad un ottimo passante di rovescio. E come in precedenza, l’azzurro non soffre e piazza un’altra zampata in chiusura variando molto il ritmo, confondendo il cileno che regala il secondo set con un doppio fallo.
Avanti due frazioni a zero dopo 75 minuti, Berrettini si può permettere di rallentare un po’ i ritmi, ma rimane comunque poco sostenibile dal suo avversario. Il break arriva nel quarto gioco, con Jarry che deve provare a spingere per rimanere nello scambio ma con qualche errore; il numero 14 al mondo potrebbe ottenere un altro break, ma il cileno si salva. Poco male, perché Matteo oggi serve al meglio e con l’ennesima prima in campo chiude la pratica.
Gran giornata al servizio per Matteo, che offre poco e niente al proprio avversario: solo sei punti con la prima (37/43) e 10 con la seconda (15/25), dieci ace, un solo doppio fallo e nessuna palla break offerta: quando l’azzurro batte così, ce n’è per pochi.
Foto: LaPresse