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US Open 2022: occasione per Alcaraz, Sinner e Berrettini senza Djokovic e Zverev. Ma l’uomo da battere sarà Nadal?

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Potrebbero essere gli US Open più aperti della storia recente, cioè in sostanza degli ultimi 18 anni, andando a prendere come riferimento il primo trionfo di Roger Federer. Da allora, l’unica vera finale fuori dai pronostici è stata quella tra Kei Nishikori e Marin Cilic, con il giapponese che dovette cedere in tre set allo scatenato croato, nella sua miglior settimana di sempre.

Stavolta la situazione è molto diversa. Con Federer oramai ai box da più di un anno, Novak Djokovic che verosimilmente sarà assente (ufficialmente non ha dichiarato ancora il forfait) e il tedesco Alexander Zverev ancora alle prese con i postumi del grave infortunio della semifinale al Roland Garros, il tabellone si apre a mille soluzioni possibili.

Il pensiero corre istantaneamente a Rafael Nadal, che in molti, anche senza di fatto match sul veloce all’attivo in quest’estate (l’unico l’ha perso con Borna Coric, e il croato ha compiuto un’impresa clamorosa in quel di Cincinnati), considerano favorito. L’incognita sulle sue condizioni c’è però tutta, e per questo forse bisogna spostare gli obiettivi su Daniil Medvedev, che però non è nella stessa forma degli ultimi anni in tema di tornei estivi, storico suo terreno di caccia fino al colpo di mano di Flushing Meadows 2021.

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Il favorito vero non c’è; semmai, c’è una rosa di nomi che ha alte probabilità di fare bene. In questo contesto si inseriscono i due grandi rivali del futuro, come sono definiti da tutti: Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Per entrambi la campagna nordamericana finora è stata avara di soddisfazioni. Tra Montréal e Cincinnati, per l’uno sono arrivati due ottavi di finale, per l’altro un secondo turno (primo de facto) e un quarto di finale. Ci sarebbe anche Matteo Berrettini, uno che sa come si fa su questi campi (semifinale, ottavi e quarti nelle ultime tre partecipazioni), ma si è trovato davanti prima un futuro vincitore (lo spagnolo Pablo Carreno Busta) e poi uno come Frances Tiafoe che, nei tornei di casa e con una folla dalla sua parte, sa come esaltarsi.

La caccia è fondamentalmente aperta, e vale la pena sottolineare come, tolto il canadese Felix Auger-Aliassime, nessuno dei migliori otto a Montréal lo sia stato a Cincinnati; per un Nick Kyrgios fermo ai quarti c’è uno Stefanos Tsitsipas giunto in finale. L’australiano, l’ellenico e tanti altri di carte da giocare ne hanno. C’è però questa variabile dell”imprevedibilità che soltanto la compilazione del tabellone potrà sbrogliare.

Foto: LaPresse

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