Tennis
US Open 2022, un Matteo Berrettini non in palla supera Grenier in quattro set, ora Murray al terzo turno
Magari non sarà stata una versione scintillante di Matteo Berrettini, ma ciò che contava era senza mezzi termini la vittoria. Il romano ha dovuto sudare più del previsto con il qualificato francese Hugo Grenier, sconfitto con il punteggio di 2-6 6-1 7-6 7-6 in poco più di tre ore e mezza, anche perché non ha vissuto un momento magico con alcuni dei suoi colpi fondamentali. Bisogna anche saper vincere queste partite per poter dire la propria in questo US Open, e l’azzurro lo sa fare: dodicesima partita su sedici vinta con le tempistiche che superano le tre ore, e in tre delle quattro sconfitte l’avversario era Novak Djokovic. Al terzo turno ci sarà Andy Murray, già sconfitto due volte in carriera, ostacolo verso un cammino a Flushing Meadows che potrebbe prevedere molti avversari abbondantemente alla portata..
Il primo set è davvero troppo, troppo brutto per essere vero. Poiché Matteo è sì una macchina, ma di errori a ripetizione: il dritto del romano non funziona (ben 16 i non forzati al termine della frazione) e la battuta con la seconda zoppica. Grenier fa invece il suo senza troppi arzigogoli e, in trentacinque minuti, va sopra 1-0.
Era però un punto troppo basso per un ex top 10 e semifinalista in questo torneo solo tre anni fa. Berrettini può solo risalire, e così fa già nel secondo gioco: passante incrociato e pallonetto, poi arriva finalmente un dritto vincente, che scatena la reazione rabbiosa dell’azzurro: dal break c’è solo un giocatore in campo e in breve Matteo pareggia i conti.
Grenier riesce a riprendersi in qualche modo dal treno che lo ha investito ed è in grado piano piano quantomeno di offrire sempre meno spiragli a Berrettini, grazie ad un’ottima percentuale di prime (23/28). L’unica palla break per l’azzurro è nel terzo gioco, ma il transalpino resiste nella lotta a rete; si arriva al tie-break e un errore di dritto di Grenier permette al romano di andare in testa e non voltarsi più, mettendo il naso avanti.
Il secondo set è però ormai un ricordo, poiché ormai anche Grenier ha capito cosa poter fare per non farsi travolgere da Matteo, riuscendo con dei colpi in back a creare qualche grattacapo all’azzurro. Berrettini, che si è ormai capito che non è in giornata di estrema grazia con i colpi fondamentali, si ritrova anche a doversi difendere da due palle break nell’undicesimo gioco, riuscendo comunque a mettere una pezza. Ci vuole dunque un altro tie-break: il primo vantaggio viene subito colmato, ma alla fine l’azzurro ce la fa, mettendo la parola fine con due passanti lungolinea.
Alla fine della fiera Matteo ha mantenuto le solite percentuali di rilievo al servizio, vincendo gli 88% dei punti con la prima (46/49) ed il 67% con la seconda (41/61); ad aver aiutato Grenier sono senza mezzi termini i 47 errori non forzati, tanti anche per uno alla costante ricerca dell’attacco come lui. Di contro però ci sono 75 vincenti, mentre l’avversario mette su un sufficiente 30-23.
Foto: LaPresse