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Volley, Mondiali 2022: il modulo a tre schiacciatori sarà un’ipotesi reale per l’Italia?

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E’ stato croce ma soprattutto delizia di Trento nella stagione passata il modulo a tre schiacciatori che potrebbe essere una delle soluzioni di Fefè De Giorgi in vista del Mondiale di volley. Nato grazie all’idea di Angelo Lorenzetti, lo schema che prevede Daniele Lavia opposto, con due schiacciatori di ruolo potrebbe essere adottato, in caso di necessità, anche il tecnico azzurro che al momento sembra orientato al modulo abituale.

Yuri Romanò ha risposto presente per tutta la fase eliminatoria della Nations League con prestazioni di ottimo livello: è lui il titolare nel ruolo di opposto con Giulio Pinali riserva di qualità ma i due schiacciatori opposti azzurri possono pagare dazio in termini soprattutto di potenza ma anche si esperienza rispetto ai colleghi delle altre Nazionali di punta e dunque un piano B o C che dir si voglia è sempre bene studiarlo.

In questo caso non è nemmeno troppo da provare, visto che Daniele Lavia è abituato a ricoprire quel ruolo e Alessandro Michieletto è altrettanto abituato a caricarsi di responsabilità in attacco visto che il maggior numero di palloni che scottano arriva dalle sue parti con un opposto anomalo come lo schiacciatore calabrese.

Il secondo schiacciatore andrebbe scelto tra Mattia Bottolo e Francesco Recine, con una preferenza iniziale per il primo visto che la presenza in campo di un ricevitore come Lavia sarebbe un valore aggiunto anche in ricezione, almeno per qualche rotazione e toglierebbe qualche incombenza in questo senso ad un Bottolo che potrebbe essere preso di mira dai battitori avversari.

Non è questa la prima scelta di De Giorgi ma potrebbe diventare una possibilità soprattutto in caso di numeri non sufficienti da parte di due opposti che sono di fronte al primo grande esame mondiale.

Foto Fivb

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