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ATP Sofia 2022, Lorenzo Sonego si arrende a Holger Rune in tre set negli ottavi di finale
Termina agli ottavi di finale dell’ATP250 di Sofia (Bulgaria) l’avventura di Lorenzo Sonego. L’azzurro, vincitore la settimana passata del torneo di Metz (Francia), si è dovuto arrendere alla forza del giovane danese Holger Rune (n.31 ATP). Una partita molto equilibrata, vinta da quest’ultimo con il punteggio di 6-7 (1) 6-4 6-3, e in cui a fare la differenza è stata la capacità di tenere un livello alto del nativo di Copenaghen. Sonego ha ceduto alla distanza al cospetto di un avversario molto solido, che dal seconda parziale in avanti non ha concesso più nulla. Sarà dunque il classe 2003 a proseguire e ad affrontare nei quarti di finale il bielorusso Ilya Ivashka.
Nel primo set Sonego parte forte, avendo un palla break nel secondo gioco, ma non trovando il quid per concretizzarla. Il piemontese, però, deve appellarsi al servizio nel quinto game quando è lui ad annullare una chance al proprio avversario. Si gioca punto a punto e l’epilogo è al tie-break. Lorenzo è abilissimo a innalzare il proprio livello, aumentando la profondità del suo dritto e mettendo tanta pressione a Rune. Risultato 7-1 e frazione vinta.
Nel secondo set i colpi del torinese iniziano a perdere un po’ di mordente e il danese ne approfitta nella fase decisiva. Nel decimo game, infatti, ai vantaggi il vincitore del torneo di Monaco di Baviera di quest’anno strappa il turno in battuta al nostro portacolori, aggiudicandosi il parziale sul 6-4.
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Nel terzo set l’andamento è simile al precedente. Rune gestisce con grande autorevolezza il servizio, senza mai dare una vera occasione a Sonego di andare avanti nello score, nello stesso tempo la battuta tradisce l’italiano nell’ottavo game, anche per qualche colpo steccato. E così cala il sipario sul 6-3.
Guardando le statistiche, davvero notevoli le percentuali di Rune con l’85% dei punti vinti con la prima di servizio (5 ace) e il 71% con la seconda, mentre per Sonego in questo caso il rendimento è stato decisamente più basso (43%). Un dato discriminante nell’economia dell’incontro.
Foto: Janet McIntyre / Shutterstock.com