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Basket, Europei 2022: la Francia ai raggi X. Gobert, Fournier e Huertel impressionano, ma l’Italia deve crederci ancora!

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Italia-Francia, come a Tokyo e come anche in numerosissime altre occasioni nella storia della pallacanestro. Un classico europeo, questo, che ritorna a un anno dalla rassegna olimpica e a un mese dalla doppia amichevole che segnò l’inizio del cammino azzurro verso gli Europei. Andiamo a scoprire cos’hanno fatto finora i 12 di Vincent Collet, ormai dal 2009 sulla panchina francese, assistito da Pascal Donnadieu, eterno coach del Nanterre (che guida dal 1987), e da Laurent Foirest, ex ala piccola con un’ottima carriera da giocatore.

ELIE OKOBO
12.3 minuti giocati in 6 partite con 2.8 punti e 1.2 rimbalzi di media. Il play ventiquattrenne che giocherà l’Eurolega in maglia Monaco è il cambio di Heurtel e condivide il ruolo con Albicy. Attenzione a sottovalutarlo: ha avuto il suo ottimo momento di gloria con la Slovenia realizzando 11 punti.

AMATH M’BAYE
18.9 minuti giocati in 4 partite con 4 punti, 1.5 rimbalzi e 1.5 assist di media. L’ex ala grande di Milano e Virtus Bologna, oggi all’Anadolu Efes, ha giocato da buonissimo protagonista contro Slovenia e Turchia: di fatto Collet l’ha risparmiato per le partite che contano sul serio.

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TIMOTHE LUWAWU-CABARROT
19.1 minuti giocati in 6 partite con 4.5 punti, 3.3 rimbalzi e 1.2 assist di media. Il minutaggio, e tutte le conseguenti statistiche, sono abbastanza simili a ciò che fa abitualmente in NBA con (attualmente) gli Atlanta Hawks. Quando serve viene impiegato tanto e ha risposto presente, di solidità, con la Turchia (9 punti, 6 rimbalzi). Non è un realizzatore, ma con lui la squadra sta in campo eccome.

THOMAS HEURTEL
25.6 minuti giocati in 6 partite con 8.5 punti e 7.2 assist di media. Parliamo di uno degli imprescindibili dei transalpini, nonché giocatore da 42.9% da tre. Il play del Real Madrid è la testa pensante francese, e se a livello realizzativo non è al suo massimo, come passatore è invece tornato ai livelli migliori della carriera. Certo, le 2.7 palle perse ad allacciata di scarpe qualche preoccupazione la provocano.

GUERSCHON YABUSELE
24.9 minuti giocati in 5 partite con 13.6 punti e 3.4 rimbalzi di media. Attenzione anche all’ala grande del Real Madrid, perché parliamo di un giocatore poco citato, ma mai sotto i 9 punti nelle partite precedenti. Il peso lo fa sentire, l’energia anche: le stelle sono altre, ma il suo mix di atletismo è tecnica è spesso estremamente sottovalutato.

EVAN FOURNIER
30 minuti giocati in 6 partite con 14.7 punti, 2.7 rimbalzi e 3 assist di media. Anche in una partita in cui ha giocato non male, ma malissimo, contro la Turchia ha messo a segno 13 punti e tirato giù più rimbalzi che nel resto del torneo, 6. La costante della poca condizione al tiro, però, l’ha finora avuta lungo tutto il torneo: dal campo oltre il 45% della partita con la Lituania non è mai andato ed è al 38.3% totale. Risorgerà? Se lo farà, col talento che si ritrova in mano, i problemi saranno seri.

THEO MALEDON
8.9 minuti giocati in 2 partite con 4 punti di media. Il play degli Oklahoma City Thunder è in fondo ai pensieri tattici di Collet e non vede il campo dalla terza partita del girone con l’Ungheria. Del resto, gli uomini principali nel consesso transalpino sono altri.

VINCENT POIRIER
12.6 minuti giocati in 6 partite con 6.8 punti e 3.7 rimbalzi di media. In (quasi) qualsiasi altra squadra sarebbe il centro titolare, qui fa il cambio di Gobert e lo fa anche bene. Giocatore che si è trovato (molto) meglio in Eurolega che in NBA, il terzo uomo del Real Madrid a roster sta però vivendo un momento un po’ particolare, in cui non sta rendendo al massimo.

ANDREW ALBICY
15.3 minuti giocati in 6 partite con 1.5 punti e 2.3 assist di media. Se cercate un uomo che deve realizzare a tutti i costi, non è lui. Rispetto al Gran Canaria qui il ruolo è totalmente, e ovviamente, diverso: dare respiro a Heurtel garantendo minuti nei quali la squadra può girare in maniera buona anche senza il play titolare.

TERRY TARPEY
18 minuti giocati in 6 partite con 4 punti e 3 rimbalzi di media. Attenzione a questo giocatore, perché è l’uomo che ha il plus-minus migliore di tutta la squadra, 9.7. Significa che, con lui in campo, la Francia ha mediamente guadagnato 9.7 punti sulle avversarie. Non è appariscente, non lo si direbbe una stella, ma Collet ha scelto lui rispetto ai vari Cordinier e Jaiteh, per dire due nomi tra i tanti, e finora ha avuto ragione. Si legge ala piccola, si scrive uno che sa leggere basket in campo.

RUDY GOBERT
27.2 minuti giocati in 6 partite con 14 punti e 10.3 rimbalzi di media. Inevitabilmente, l’uomo contro il quale l’Italia avrà più problemi in marcatura. Ha letteralmente salvato la Francia dall’eliminazione contro la Turchia, e, schiacciata al volo a parte, l’ha fatto tramite la miglior performance degli Europei (28 punti e 17 rimbalzi). Efficacia? Totale. Anche se, per forza di cose, i suoi palloni (2.8 a gara) tende a perderli.

MOUSTAPHA FALL
9.3 minuti giocati in 5 partite con 3.6 punti e 1.8 rimbalzi di media. Interpreta ben altro tipo di basket rispetto a Gobert e Poirier, essendo un giocatore molto tendente alla verticalità, ma ha anche la tendenza a caricarsi di falli abbastanza velocemente.

Foto: fiba.basketball

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