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Basket, Europei 2022: Serbia al debutto. Croazia-Grecia, che sfida a Milano!
Seconda giornata di Europei al via tra Milano e Praga. Italia e Repubblica Ceca diventano protagoniste nella nuova evoluzione del torneo continentale, che ieri ha visto le prime grandi sorprese: il Belgio che batte la Georgia (risultato che, però, aveva qualche possibilità concreta di verificarsi) e soprattutto la Germania vittoriosa, davanti al suo pubblico, su una Francia tradita praticamente da tutti i big.
Nel girone C, quello di Milano, si parte con la sfida tra Ucraina e Gran Bretagna. Appaiono decisamente favoriti i primi, e non solo perché la coppia Mykhailiuk-Len fa la differenza vicino a canestro. A livello complessivo, infatti, c’è una qualità decisamente maggiore degli ucraini rispetto ai britannici. Questi possono sì contare su Gabe Olaseni e altri buoni elementi tra cui il giocatore di Pistoia Carl Wheatle, ma pagano la mancanza di una panchina di buon livello.
Prima di Italia-Estonia, sarà la volta di Croazia-Grecia, fuor di dubbio il match più interessante dell’intera giornata. Tris di Antetokounmpo per coach Dimitris Itoudis, tris di NBA (Bojan Bogdanovic, Zubac e Saric) per i croati. Con ovviamente molti protagonisti diversi, questa fu la semifinale del Preolimpico di Torino, da cui poi la selezione croata volò a Rio. Non serve rimarcare la quantità di talento sul parquet del Forum: è chiaro che da qui passerà una parte importante della lotta al primato in classifica.
Il girone D, a Praga, inizierà invece con Israele-Finlandia. Ed è una partita con due giocatori che, in NBA, il loro lo dicono. Uno, Deni Avdija, ha finito l’ultima stagione a Washington con 8.4 punti di media. L’altro, Lauri Markkanen, è stato appena inviato, con diversi altri giocatori, agli Utah Jazz per permettere l’approdo a Cleveland di Donovan Mitchell. Nei fatti, in ballo c’è un pezzo di qualificazione.
Esordio per la Repubblica Ceca, che è riuscita a recuperare Tomas Satoransky in tempo utile, anche se lui stesso ha dichiarato di essere in quella che, nel gergo, si chiama “game time decision”: in altre parole, è in dubbio per oggi. La Polonia è un po’ meno forte rispetto ad alcune sue edizioni passate, se non altro perché alcuni dei big degli anni scorsi non ci sono più e dietro Mateusz Ponitka non sta ancora emergendo una nuova generazione.
Infine, la Serbia non è destinata ad avere problemi contro l’Olanda di Maurizio Buscaglia. Semplicemente, ci sono due categorie di differenza tra una delle favorite al titolo e la formazione senz’altro meno importante dell’intero girone. Si rischia davvero di vedere qualcosa di simile a ciò che è stata la sfida tra Spagna e Bulgaria ieri. In casa serba, Svetislav Pesic dovrà fare a meno di Nikola Milutinov per le prime due partite.
Foto: LaPresse