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Basket femminile, Mondiali 2022: a Sydney è caccia agli Stati Uniti. Australia principale rivale
22 settembre-1° ottobre: sono queste le date chiave per il basket femminile a livello mondiale. Sono questi i giorni, in sostanza, nei quali si deciderà il destino della World Cup, il nome ufficiale dei Mondiali da quando la FIBA ha deciso di cambiare denominazione senza altri effetti all’atto pratico. 12 squadre sono a Sydney per disputarsi il titolo più importante. Ma non solo: la formazione vincitrice della rassegna iridata avrà in mano il primo pass per le Olimpiadi di Parigi 2024 (fatto salvo, ovviamente, quello della Francia).
Si arriva a questa rassegna sulla scia di almeno due situazioni che hanno provocato cambiamenti nel novero delle squadre partecipanti. Non è necessario ricordare le ragioni per cui la Russia è stata esclusa: la guerra mossa contro l’Ucraina ha isolato il Paese da una larga parte dei consessi sportivi. Al suo posto c’è Porto Rico, che aveva concluso al quarto posto, senza vittorie, uno strano torneo di qualificazione che si è giocato tra Santo Domingo e Washington con l’ombra dei vaccini anti-Covid-19 russi considerati non sicuri secondo le direttive americane.
Per quanto riguarda la Nigeria, invece, la storia è più complessa. Il Governo del Paese, infatti, ha interferito nello scorso maggio negli affari della Federazione cestistica nigeriana fermando tutta l’attività delle squadre nazionali per due anni. Questo ha comportato, per la squadra che aveva staccato il pass via torneo di qualificazione, l’impossibilità di partecipare ai Mondiali. La FIBA, a inizio giugno, ha preso atto della situazione e inviato il Mali al suo posto. Poi la decisione governativa è stata ribaltata, ma a quel punto era troppo tardi per la rassegna iridata.
Passando alle questioni di campo, andiamo a scoprire innanzitutto la formula. Ci sono due gironi da sei squadre, che scenderanno in campo dal 22 al 27 settembre. Alla fine della fase a gironi, un sorteggio determinerà gli accoppiamenti dei quarti di finale, che si giocheranno il 29, con le semifinali il 30 e la finale il 1° di ottobre. 29 delle 37 partite si disputeranno al Sydney Super Dome, alias Qudos Bank Arena, già sede delle Olimpiadi 2000 per ginnastica e, appunto, palla a spicchi (qui l’Italbasket maschile si divorò un’enorme occasione di medaglia). Le restanti 8 troveranno casa allo State Sports Centre, alias Quaycentre, impianto che nella rassegna a cinque cerchi ospitò tennistavolo e taekwondo.
GIRONE A
BELGIO
L’intento della medaglia sarebbe abbastanza dichiarato se non fosse per un particolare: questa versione delle Cats qualche figura di spicco non l’ha. Non ci sono le due Mestdagh e nemmeno la veterana Ann Wauters ed è anche cambiata la guida tecnica, passata da Philip Mestdagh a Valery Demory. L’idea sembra quella di un anno di transizione con possibilità per alcune giovani leve di giocare al fianco di Emma Meesseman, che da sola può essere tra le giocatrici simbolo della rassegna. L’ala piccola Antonia Delaere sarà osservata speciale in Italia, in quanto giocatrice della Reyer Venezia, ma dalle nostre parti si sono viste il centro Kyara Linskens (sfortunatissima per infortunio a Campobasso) e Julie Vanloo (tra le chiavi della salvezza di Moncalieri).
ROSTER
Play: Julie Vanloo, Julie Allemand
Guardie: Elise Ramette, Hind Ben Abdelkader
Ali piccole: Antonia Delaere, Laure Résimont, Maxuella Lisowa-Mbaka
Ali grandi: Emma Meesseman
Centri: Kyara Linskens, Billie Massey, Becky Massey, Ine Joris
BOSNIA ED ERZEGOVINA
Forse la più grande di tutte le sorprese in fatto di presenza alla rassegna iridata. Un’importante fetta di merito va all’ingresso di Jonquel Jones, tra le più grandi star WNBA dei tempi moderni, fino a diventare MVP nel 2021. Tolta lei, però, la squadra non è particolarmente di alto livello, ed è senz’altro inferiore a quella, comunque di buona fattura, che ha raccolto i quarti e il 5° posto agli Europei 2021. L’ingresso ai Mondiali è stato automatico nel momento in cui la Bielorussia ha rinunciato al torneo giapponese di qualificazione alla rassegna iridata a causa di vari casi Covid-19; non ci sarebbe stata comunque per le decisioni FIBA in merito all’appoggio sulla guerra russa in Ucraina.
ROSTER
Play: Milica Deura, Miljana Dzombeta, Nikolina Knezevic, Dragana Domuzin
Guardie: Nikolina Delic, Andjela Delic, Matea Tavic
Ali piccole: Ajla Iskanovic
Ali grandi: Nikolina Elez
Centri: Jonquel Jones, Jovana Markovic, Ajla Selimovic
CINA
Qualche cambiamento rispetto al roster delle Olimpiadi, ma anche rispetto all’Asia Cup 2021, rispetto al quale il novero delle 12 inviate in Australia è più simile. La sensazione è sempre quella di una squadra che sa giocare come tale e molto affida al fatto che Han Xu può torreggiare sopra praticamente chiunque. Era stata l’altra nel ruolo di centro, Li Yueru, a prendersi però i galloni di protagonista a Tokyo, risultando la quinta migliore per valutazione accanto a una certa Brittney Griner.
ROSTER
Play: Yang Liwei, Wu Tongtong, Jin Weina
Guardie: Li Yuan, Wang Siyu, Li Meng
Ali piccole: Zhang Ru
Ali grandi: Huang Sijing, Pan Zhenqi
Centri: Li Yueru, Han Xu, Dilixiati Dilana
COREA DEL SUD
Così come per la Cina, ci si trova di fronte a una squadra completamente autoctona, che però potrebbe avere elevate difficoltà a superare il girone. Già è stato sorprendente il fatto di aver estromesso il Brasile in qualificazione, cosa che certifica il calo netto delle sudamericane, fino a una generazione fa tra le squadre leader nel mondo. Sono molto lontani gli anni degli argenti iridati, nonché di quello olimpico a Los Angeles 1984. Da diversi anni, inoltre, neanche le formazioni giovanili riescono a fornire i ricambi adeguati. Quella che va a Sydney è una squadra a trazione mediamente giovane, ma per molte ci sarà il problema di dover fronteggiare giocatrici di almeno una taglia fisica superiore.
ROSTER
Play: Ji-hyun Shin, Ye-eun Heo, So-Hee Lee
Guardie: Hye-jin Park, Ye-bin Yoon
Ali piccole: Jin-Young Kim, Dan-bi Kim
Ali grandi: Lee-seul Kang, Jin An, Ji-hyun Park
Centri: So-Dam Kim, In-young Yang
PORTO RICO
C’è un (ex) frammento di Italia nella squadra portoricana, sebbene manchino figure importanti come Jazmon Gwathmey. Sofia Roma, infatti, la si è vista nella scorsa stagione in quel di Broni (che, però, è scesa sul campo in A2). C’è un fronte giovane che è abbastanza ampio e, per di più, talentuoso alle spalle della veterana Pamela Rosado, ma verosimilmente qui ci sarà lotta per il quarto posto con la Bosnia-Erzegovina.
ROSTER
Play: Jennifer O’Neill, Pamela Rosado, Trinity San Antonio
Guardie: Arella Guirantes, Zaida Gonzalez
Ali piccole: Nairimar Vargas, Tayra Melendez, Brianna Jones
Ali grandi: Sofia Roma, Isalys Quinones, Mya Hollingshed
Centri: India Pagan
STATI UNITI
Qui non c’è nemmeno da discutere: è la squadra americana, ancora una volta, la favorita numero uno. Non ci sono più Sue Bird, che ha chiuso con tutti gli onori una carriera straordinaria negli ultimi playoff WNBA, e Diana Taurasi, e non c’è nemmeno Brittney Griner perché al momento è in carcere in Russia con connotazioni piuttosto evidenti. L’inevitabile guida della squadra è Breanna Stewart, una leggenda in movimento, ma c’è anche tanta curiosità per la prima grande competizione ufficiale di Sabrina Ionescu, 17.4 punti nella sua seconda stagione completa con le New York Liberty. Kelsey Plum, Chelsea Gray e A’ja Wilson arrivano fresche di titolo conquistato con le Las Vegas Aces.
ROSTER
Play: Kelsey Plum, Sabrina Ionescu, Chelsea Gray
Guardie: Ariel Atkins, Jewell Loyd
Ali piccole: Betnijah Laney, Kahleah Copper
Ali grandi: Breanna Stewart, A’ja Wilson, Alyssa Thomas
Centri: Brionna Jones, Shakira Austin
GIRONE B
AUSTRALIA
La naturale favorita per raggiungere la finale contro le americane ha ancora una volta Sandy Brondello in panchina. Sono cinque le giocatrici che militano in WNBA. Tra di loro manca Liz Cambage, che appare ormai come un’entità separata dopo tutta una serie di episodi molto controversi, tra epiteti razzisti e qualche problema di convivenza con le compagne. Bec Allen, Ezi Magbegor e Steph Talbot appaiono come le tre in grado di girare le sorti a favore delle aussie. E non è un caso che si parli di una squadra che ha esperienza un po’ in tutti i ruoli.
ROSTER
Play: Tess Magden, Kristy Wallace
Guardie: Bec Allen, Sami Whitcomb
Ali piccole: Sara Blicavs, Darcee Garbin, Anneli Maley
Ali grandi: Steph talbot, Lauren Jackson
Centri: Ezi Magbegor, Marianna Tolo
CANADA
Qui ci si trova di fronte a una delle squadre con il potenziale più elevato, almeno per quel che concerne l’ingresso nelle prime quattro in via potenziale. Certo, un problema rimane: ci sono 6-7 giocatrici di primo livello, e ci si può includere l’ex Schio Natalie Achonwa, al pari di Kia Nurse e Kayla Alexander, ma il possibile rischio è legato alle rotazioni se si vuole puntare alle medaglie. Si parla comunque della principale opzione per il secondo posto, anche più rispetto alla Francia.
ROSTER
Play: Kia Nurse, Shay Colley, Sami Hill
Guardie: Nirra Fields, Aislinn Koenig, Taya Hanson
Ali piccole: Laeticia Amihere, Bridget Carleton
Ali grandi: Natalie Achonwa, Mael Gilles
Centri: Kayla Alexander, Philipina Kyei
FRANCIA
La selezione transalpina, per la prima volta da tempo immemorabile senza Sandrine Gruda nel roster, è parzialmente sulla strada del rinnovamento. Ci sono le esperte come Sarah Michel e Helena Ciak, così come ci sono anche le più giovani, come Iliana Rupert. Proprio quest’ultima, dalle nostre parti, sarà spesso tenuta d’occhio in virtù del suo approdo alla Virtus Bologna. Non è una delle squadre più accreditate per la zona podio, ma non la si può dare mai per fuori dai giochi, specie con la crescita di Lisa Berkani. C’è del sovraffollamento vicino a canestro.
ROSTER
Play: Marine Fauthoux, Lisa Berkani
Guardie: Sarah Michel, Marie-Eve Paget
Ali piccole: Mamignan Touré
Ali grandi: Alexia Chartereau, Gabby Williams, Kendra Chery
Centri: Helena Ciak, Iliana Rupert, Ana Tadic, Marieme Badiane
GIAPPONE
Attenzione alle nipponiche. Dopo lo spettacolo regalato a Rio 2016 e l’argento olimpico del 2020, non va sottovalutata la forza del team nipponico. Manca, però, la vera creatrice del miracolo di Tokyo, Rui Machida, autentica signora dell’assist sul parquet della Saitama Super Arena. L’Italia potrà scoprire meglio Shiori Masuma, nuova play dell’assai rinnovata Reyer Venezia. Se escludiamo lei, la squadra è tutta formata da giocatrici di scena in Giappone. Incognita totale.
ROSTER
Play: Shiori Masuma, Mai Yamamoto, Saori miyazaki
Guardie: Mai Yoshida, Aika Hirashita, Nanaka Todo
Ali piccole: Yuki Miyazawa, Himawari Akaho
Ali grandi: Maki Tanada, Monika Okoye
Centri: Stephanie Mawuli, Romu Tokashiki
MALI
Non ci sono molti dubbi circa il fatto che questa, insieme alla Corea del Sud, sia la formazione meno quotata dell’intero parco partecipanti. Soltanto Sika Koné, che ha destato l’interesse della WNBA (29a scelta al Draft, 3° giro) è in grado di assicurare valore internazionale a una squadra che si appoggia molto a giocatrici che militano in Spagna e Francia, oltre che nel campionato locale.
ROSTER
Play: Djeneba N’Diaye
Guardie: Touty Dandega, Djeneba Sangaré, Alima Dembélé
Ali piccole: Kamite Elisabeth Dabou, Salimatou Kourouma
Ali grandi: Sika Koné, Maimouna Haidara, Meiya Tirera, Kankou Coulibaly
Centri: Aminata Traoré, Diana Balayera
SERBIA
Marina Maljkovic deve cambiare una bella fetta di formazione, dal momento che i grandi nomi dell’era d’oro, da Ana Dabovic in giù, non ci sono più. Chiavi della squadra affidate di nuovo all’ex Venezia, naturalizzata, Yvonne Anderson, in grao di poter piazzare buone cose sull’asse play-pivot con Tina Krajisnik. C’è qualche traccia passata di Italia, con Ivana Raca ex Geas Sesto San Giovanni e Maja Skoric vista alla Dinamo Sassari.
ROSTER
Play: Yvonne Anderson, Ivana Katanic
Guardie: Sasha Cadjo, Nevena Jovanovic, Katarina Zec
Ali piccole: Jovana Nogic, Kristina Topuzovic
Ali grandi: Maja Skoric, Mina Djordjevic
Centri: Tina Krajisnik, Dragana Stankovic
CALENDARIO
Gli orari sono italiani.
FASE A GIRONI
GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE
Ore 2:30 Bosnia ed Erzegovina-Porto Rico (A)
Ore 3:30 Stati Uniti-Belgio (A)
Ore 5:00 Canada-Serbia (B)
Ore 6:00 Giappone-Mali (B)
Ore 9:30 Corea del Sud-Cina (A)
Ore 12:30 Australia-Francia (B)
VENERDÌ 23 SETTEMBRE
Ore 2:30 Porto Rico-Stati Uniti (A)
Ore 4:00 Serbia-Giappone (B)
Ore 5:00 Belgio-Corea del Sud (A)
Ore 6:30 Cina-Bosnia ed Erzegovina (A)
Ore 10:00 Francia-Canada (B)
Ore 12:30 Mali-Australia (B)
SABATO 24 SETTEMBRE
Ore 6:00 Stati Uniti-Cina (A)
Ore 10:00 Bosnia ed Erzegovina-Corea del Sud (A)
Ore 12:30 Porto Rico-Belgio (A)
DOMENICA 25 SETTEMBRE
Ore 6:00 Mali-Francia (B)
Ore 10:00 Australia-Serbia (B)
Ore 12:30 Giappone-Canada (B)
LUNEDÌ 26 SETTEMBRE
Ore 3:30 Belgio-Bosnia ed Erzegovina (A)
Ore 5:30 Serbia-Mali (B)
Ore 6:00 Corea del Sud-Stati Uniti (A)
Ore 8:00 Francia-Giappone (B)
Ore 9:30 Cina-Porto Rico (A)
Ore 12:30 Canada-Australia (B)
MARTEDÌ 27 SETTEMBRE
Ore 3:30 Porto Rico-Corea del Sud (A)
Ore 5:30 Cina-Belgio (A)
Ore 6:00 Stati Uniti-Bosnia ed Erzegovina (A)
Ore 8:00 Mali-Canada (B)
Ore 9:30 Serbia-Francia (B)
Ore 12:30 Australia-Giappone (B)
MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE
Giorno di riposo
GIOVEDÌ 29 SETTEMBRE
4:00 Quarto di finale 1
6:30 Quarto di finale 2
10:00 Quarto di finale 3
12:30 Quarto di finale 4
VENERDÌ 30 SETTEMBRE
9:00 Semifinale 1
12:30 Semifinale 2
SABATO 1° OTTOBRE
5:00 Finale 3° posto
8:00 Finale 1° posto
Foto: fiba.basketball