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Basket femminile, Mondiali 2022: debutti ok per USA e Giappone, Francia sorprende Australia. Prima storica per Porto Rico

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La rassegna mondiale dedicata al basket femminile si è aperta oggi in quel di Sydney, e con essa anche la caccia agli Stati Uniti, che dalla fine degli Anni ’70 hanno preso il testimone dall’era sovietica. Ed è proprio nel Paese ospitante che si nutrono le maggiori speranze di lottare per il titolo iridato contro le superstar WNBA, anche se questa prima giornata, come vedremo, smorza di parecchio gli entusiasmi.

GIRONE A

BOSNIA ED ERZEGOVINA-PORTO RICO 58-82
Prima, storica vittoria per la formazione portoricana ai Mondiali, dopo la partecipazione del 2018 terminata senza successi. Cade la debuttante selezione bosniaca, alla quale non basta l’indubbio talento di Jonquel Jones, dato che la squadra inviata in Australia è oggettivamente inferiore rispetto a quella degli scorsi Europei. A fare la differenza è un mirabolante primo quarto di Porto Rico, che lo chiude sul 31-16 e poi chiude con il 51.5% dal campo. A trascinare è Arella Guirantes, 22a scelta al Draft WNBA 2021 (quello, per capirci, di Collier, Kuier, Rupert e Carrera, per dirne quattro). Performance da MVP per lei con 26 punti, 9 rimbalzi, 8 assist e 36 di valutazione: in altre parole, tripla doppia sfiorata.

TOP SCORER
BOSNIA ED ERZEGOVINA: Jones 15, Dzombeta 11, Deura 8
PORTO RICO: Guirantes 26, Hollingshed e Quinones 15

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STATI UNITI-BELGIO 87-72
Benché più netta di quel che dice il punteggio, la vittoria americana lascia il segno sui Mondiali pur dando al Belgio speranze in più di potersi giocare meglio le proprie carte. Conta, infatti, che Emma Meesseman giochi male, limitata dalla difesa orchestrata da Cheryl Reeve. La coach a stelle e strisce non ha a disposizione per questa partita le tre di Las Vegas, Plum, Gray e Wilson, ma basta il resto se guidato da Breanna Stewart, 22 punti tanto per iniziare in stile la rassegna iridata. Due i momenti decisivi: il primo quarto da 32-22 e la sfuriata della prima metà del terzo periodo, in cui entrano in scena la versatilità di Alyssa Thomas e le molte qualità di Atkins. Meno facile per le USA lottare con Kyara Linskens vicino a canestro. 8 punti per la neo-veneziana Antonia Delaere.

TOP SCORER
STATI UNITI: Stewart 22, Thomas e Loyd 14
BELGIO: Vanloo 13, Allemand 10, Mbaka e Linskens 9

COREA DEL SUD-CINA 44-107
Difficile parlare di una partita che, di fatto, non c’è. Il punto è legato non tanto alla forza della Cina, qui non verificabile per eccesso di superiorità, ma all’intrinseca debolezza del roster sudcoreano, che è di una taglia fisica netta inferiore rispetto alla maggior parte delle altre squadre presenti in Australia. Solo per citare un dato: rimbalzi 58-29 Cina, di cui 15 li cattura da sola Han Xu.

TOP SCORER
COREA DEL SUD: Jihyun Park 14, Jihyun Shin 9, Yebin Yoon e Sohee Lee 5
CINA: Li Meng e Yang Liwei 14, Han Xu 13

GIRONE B

CANADA-SERBIA 67-60
Punteggio anche troppo leggero per il Canada, che dopo un primo quarto di equilibrio domina secondo e terzo fino a portarsi anche sul +15 in entrata dell’ultimo. Se la Serbia rientra è per merito di Jovanovic, Anderson e Krajisnik, mai dome nel finale e in grado di ridurre fino a 7 i punti di divario, che però tali rimangono. A brillare per le canadesi è il talento di Kayla Alexander, 13 punti e  rimbalzi in una buonissima prima performance iridata. Particolare la scelta di coach Victor Lapeña, ancora più estrema di quella operata dalle serbe di Marina Maljkovic: 55 tiri tentati da due, appena 9 da tre. Una sorta di ribaltamento di quanto a volte si vede nella pallacanestro moderna, che però risulta vincente in conclusione.

TOP SCORER
CANADA: Alexander 13, Fields 12, Achonwa 10
SERBIA: Anderson 18, Krajisnik 17, Raca 6

GIAPPONE-MALI 89-56
Il Mali, nonostante la sua oggettiva inferiorità rispetto alle nipponiche, per un periodo riesce a lottare e a tenersi a tre punti (21-18), poi arrivano Mawuli e le triple in serie ad annunciare che, per quest’oggi, non c’è scampo. Provenienti dall’argento olimpico, le nipponiche non si fanno scrupoli a praticare un basket champagne, che come risultato offre un notevole 16/37 da tre punti. Rilevante la performance di Aika Hirashita, 17 punti con 5/6 dall’arco (in questo senso mirabile anche il 4/4 di Nanako Todo). In casa Mali si conferma il talento di Sika Kone, 10 punti e 14 rimbalzi, anche se la giornata al tiro è pessima.

TOP SCORER
GIAPPONE: Hirashita 17, Todo 14, Akaho 12
MALI: N’Diaye 13, Kone 10, Dembele e Coulibaly 6

AUSTRALIA-FRANCIA 57-70
Siamo al primo risultato contro il pronostico di questi Mondiali: l’Australia padrona di casa, con numerose WNBA a roster e legittimata a sognare in grande, subisce malamente da una Francia che non è quella delle ultime annate, ma che trova in Gabby Williams (francese per parte di madre e con tutto quel ramo di famiglia che Oltralpe vive) la chiave di volta. Decisivo l’ultimo quarto, specchio di una performance irrealmente brutta della squadra di Sandy Brondello al tiro: 18/69, 26.1%. Se anche si prendono 48 rimbalzi contro 36, a qualunque livello con simili percentuali si fa fatica.

TOP SCORER
AUSTRALIA: Allen 16, Magbegor 9, Tolo e Whitcomb 8
FRANCIA: Williams 23, Fauthoux 10, Chartereau 9

Foto: fiba.basketball

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