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Basket femminile, Supercoppa Italiana 2022: Schio contro Virtus Bologna, possibile anticamera del duello stagionale

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Famila Schio contro Virtus Segafredo Bologna. Questo duello ha infiammato la stagione passata. E se infiammasse anche la prossima? La domanda è legittima, ma in Supercoppa Italiana la finale offre un primo antipasto di ciò che potrebbe essere il decorso di un’annata importante con le due squadre che, tra poche settimane, inizieranno anche il loro percorso in Eurolega.

Sono differenti le indicazioni giunte dalle due semifinali, peraltro molto ricche di spunti anche per quanto riguarda le squadre sconfitte (Lucca e Ragusa). Dalla prima si evince come Schio, pur passata da un’eccellente preparazione, abbia dovuto faticare. E non per demeriti propri, questo va ben inteso: ci sono, infatti, i meriti della Gesam Gas e Luce, che ha saputo trovare più e più volte la strada verso una partita viva. Un fattore importante riguarda Astou Ndour, forse ancor più in grado di dominare quest’anno rispetto a quello passato, nel quale si trovava a Venezia. E anche Amanda Zahui sta ritrovando uno stato di forma che, ad ogni modo, dovrà essere più importante quando verranno le sfide d’Europa. Dikaioulakos sembra aver messo anche in chiaro un’altra cosa: quest’anno le chiavi in mano della squadra sono quelle di Costanza Verona, che si è guadagnata sul campo il rispetto di tutte le compagne. E c’è sempre un jolly: Giorgia Sottana, valore aggiunto da più di 15 anni in qualsiasi squadra. Il Famila, ad ogni modo, ha una soluzione per quasi ogni problema in Italia, con un equilibrio importante attraverso i suoi reparti già ora che mancano alcune giocatrici, che devono arrivare nel post-WNBA.

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In casa Virtus Bologna, invece, chi ha subito fatto capire che non scherza è Cheyenne Parker. Una giocatrice come lei, è evidente, sposta in maniera importante, e l’ha già dimostrato nella semifinale con una Passalacqua comunque in grado di reggere per due quarti. Ci sarà una specie di paradosso: la Segafredo cercherà quasi di far giocare Schio contro una sorta di alter ego, perché non solo metà del roster di Giampiero Ticchi è formato da ex scledensi, ma in tre (Andrè, Del Pero e Laksa) hanno fatto parte del roster del Famila nella passata stagione. Con Dojkic e Laksa già in forma, per Cecilia Zandalasini c’è la possibilità di non dover forzare ad ogni partita, ma di potersi tenere per il meglio. Ed il meglio, di solito, lo riserva a partite come questa finale. Potenzialmente la questione principale potrebbe restare quella del lato piccole, dove però i confronti tra Verona, Orsili e Pasa (cioè la generazione che si prenderà la prossima Nazionale) saranno tutti da godere.

Di argomenti, in sostanza, ce ne sono, e al PalaManchia di Alghero diversi ne saranno sviscerati. Attraverso la stagione si scoprirà poi quali saranno le rivali ulteriori. Intanto questo primo confronto sarà tra due idee diverse, due impostazioni di basket che si scontrano apertamente. Resta solo da scoprire chi alzerà il primo trofeo dell’annata.

Foto: LiveMedia/Simone Boi – LivePhotoSport.it

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