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Basket, Simone Fontecchio: “La Serbia non prenderà il match sottogamba, il nostro è un gruppo unito”

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Simone Fontecchio è ormai una sicurezza per la Nazionale di pallacanestro allenata da Gianmarco Pozzecco. L’ala fresco di firma con gli Utah Jazz si è confermato come la vera e propria stella della selezione azzurra, arrivata agli ottavi di finale degli Europei che vivono la propria fase finale alla Mercedes-Benz Arena di Berlino. L’Italia ora è chiamata ad una vera e propria impresa contro la Serbia del due volte MVP NBA Nikola Jokic. 

L’azzurro è stato ascoltato da Piero Guerrini di Tuttosport e ha detto la sua sulla partita che andrà in scena questo pomeriggio alle 18.00: “Sono certo che la Serbia non la prenda sottogamba (la partita, ndr.). Sarà molto difficile però lo sappiamo e sappiamo come fare. Ma ha talento diffuso ovunque, ha Micic che può fare tutto. Non hanno problemi a creare vantaggi. Ma noi siamo pronti e compatti. Per noi vincere cambierebbe tantissimo, sarebbe una straordinaria iniezione di fiducia e confidenza. Sarebbe un passo importantissimo. E ci proveremo in ogni modo“.

Nel corso della gestione Sacchetti, Fontecchio si è tramutato nella prima punta degli azzurri grazie anche a due anni da protagonista prima a Berlino e poi al Baskonia, a Vitoria. Ma lo stesso giocatore non si sente superiore ai suoi compagni: “Questo è un gruppo davvero unito e compatto in cui ognuno lavora per gli altri, nessuno si sente superiore, né inferiore. E poi in campo ci sono ruoli chiari e ben definiti. Infine tutti si rispettano molto sul piano umano. È questa la nostra forza“.

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Fontecchio si concentra poi sul suo approdo in NBA: “L’offerta di Utah è arrivata all’ultimo giorno, sapevo che c’era l’opportunità ma non ne ero ossessionato, pensavo che al limite sarebbe arrivata l’anno prossimo. Non vedo l’ora di cominciare, andrò con tutta la famiglia, mia moglie e la piccola Bianca. Salt Lake City mi ha destato una buonissima impressione, una città grande ma non in modo eccessivo, con le montagne ma anche il deserto vicino, tanta natura e tanto verde. Insomma, un posto diverso rispetto a dove ho vissuto in questi anni. E poi ho visto le strutture, le facilities. È pazzesca la qualità, come le condizioni di lavoro“.

Foto: LaPresse

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