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Calcio, il caro energia mette a rischio il sistema. Gravina: “Il governo intervenga”

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Il caro energia si abbatte anche nel mondo del calcio italiano, con oltre 15.000 impianti sportivi a rischio chiusura; è questo il monito del Presidente della FIGC Gabriele Gravina, intercettato nella giornata di oggi, martedì 6 settembre, dai microfoni dell’Agenzia di stampa ANSA.

Il pesantissimo rialzo delle bollette, collegato alla mancanza di introiti, sta letteralmente affondando gran parte del sistema sportivo, motivo che ha spinto la massima carica calcistica a chiedere l’aiuto immediato dello Stato: “[…] Se è una situazione complessa per le società più grandi e strutturate di Serie A, diventa insopportabile per quelle più piccole che faticano a tenere aperti gli impianti”,  ha detto Gravina, visibilmente preoccupato anche dall’incremento del prezzo del gas.

“In attesa di capire cosa succederà nelle fatture del gas, con gli aumenti del 300% sulle bollette elettriche i 15 mila campi calcistici italiani rischiano già la serrata – ha proseguito Gravina – È una situazione che diventa insopportabile per le società più piccole che faticano a tenere aperti gli impianti dove insiste oltre il 90% dell’attività calcistica italiana“.

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Il Presidente ha quindi concluso: “Lo sport crea benessere e il calcio è la componente fondamentale di un settore che deve essere considerato al pari degli altri in un momento di così grande difficoltà. Dopo la pandemia il rally dei prezzi generato dalla guerra in Ucraina potrebbe essere il colpo definitivo“.

Foto: LaPresse

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