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Ciclismo, Lorenzo Milesi: “All’estero sono cresciuto di più che se fossi rimasto in Italia”

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Il Tour de l’Avenir si è concluso nel migliore dei modi grazie alla vittoria di Lorenzo Milesi (Team DSM) a Villaroger. Il giovane di San Pellegrino Terme aveva già dimostrato in stagione le sue doti al Le Tryptique des Monts et Chateaux, dove aveva vinto due frazioni, e poi si era fermato a causa di una caduta che gli procurò la frattura della mandibola e qualche giorno di stop forzato: “E’ stato bellissimo vincere. Non ho ancora realizzato quanto fatto ma posso dire che sono felicissimo. Era una tappa che avevo messo nel mirino avendo fatto la ricognizione un mese prima“.

Hai vinto l’ultimo tappone alpino, che arrivava dopo altre due tappe importanti: un grande segnale di resistenza… 

“Già l’anno scorso al Giro d’Italia avevo notato che sul finale stavo meglio rispetto all’inizio, quindi quest’anno è arrivata la conferma che la mia condizione migliora dopo aver messo un po’ di chilometri nelle gambe”. 

Questo Tour de l’Avenir ti ha fatto capire di poter diventare un corridore da corse a tappe? Sei un cronoman che in salita non va affatto male…

“Nella salite ripide soffro ancora, ma al momento non so bene su cosa puntare, se alle gare di un giorno o corse a tappe, ma in quest’ultimo caso per puntare alla vittoria di tappa e non alla classifica generale”.

E’ stato difficile recuperare dopo l’infortunio alla mandibola di questa primavera?

“Neanche così tanto. Sono stato fermo un paio di giorni e poi ho sofferto un po’ al Bretagna che ho fatto dopo due settimane dall’infortunio. I primi giorni non andavo avanti, sentivo di non aver le gambe, nell’ultima tappa invece stavo meglio”. 

Correre all’estero per te è un vantaggio? Pensi di essere cresciuto di più di quanto avresti fatto rimanendo in Italia?

“Penso proprio di sì, all’estero hai la possibilità di confrontarti con corridori di tutto il mondo. I ragazzi che ho incontrato al Tour de l’Avenir sono corridori che conosco bene e che incontro durante l’anno, e questo è sicuramente un valore aggiunto”.

Avete dato un segnale che il ciclismo italiano qualche giovane riesce a sfornarlo ancora…

“Non si può sempre andare bene da tutte le parti. Ci vuole un po’ di pazienza, ma sono sicuro che continueremo in questa direzione”. 

Al Tour de l’Avenir cosa hai capito si dover migliorare maggiormente?

“Sulle salite ripide sicuramente, ma in generale sento di dover migliorare su tutti i terreni”.

Obiettivo per i Mondiali U23? 

“Punto al podio nella prova contro il tempo e per la strada si vedrà”.

Foto: Federciclismo

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