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Ciclismo, l’unico rimpianto dell’Italia: uno tra Bagioli, Bettiol e Trentin doveva essere nella fuga con Evenepoel

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L’Italia ha disputato una buona prova in linea ai Mondiali di ciclismo. Matteo Trentin ha concluso al quinto posto nella volata di gruppo per la piazza d’onore alle spalle dell’imprendibile Remco Evenepoel, Alberto Bettiol ha concluso in top-10 palesando un buono stato di forma e Lorenzo Rota è andato vicino a conquistare una medaglia, prima che il plotone rientrasse sugli uomini alle spalle del vincitore. Considerate le premesse della vigilia si tratta di un risultato comunque positivo.

Resta però un unico rimpianto in casa Italia, guidata per la prima volta in ammiraglia dal CT Daniele Bennati. Quando Remco Evenepoel ha imbastito l’azione decisiva a circa 60 km dal traguardo, nessuna punta tricolore era nel drappello dei migliori. L’Italia era presente con i bravi Lorenzo Rota e Samuele Battistella, ma il capitano designato Alberto Bettiol, il regista Matteo Trentin e la carta Andrea Bagioli sono rimasti sorpresi.

Ciclismo, un buon Mondiale per l’Italia. Rota ha sfiorato la medaglia, Trentin e Bettiol in top10

Gli azzurri più ambiziosi si sono ritrovati nel gruppo in cui figuravano gli altri big Wout van Aert, Julian Alaphilippe e Tadej Pogacar, pretendenti alla maglia iridata rimasti con un pugno di mosche in mano. Quello è il grande rimpianto per la nostra Nazionale: una delle nostre punte avrebbe magari potuto provare a tenere l’indemoniato passo di Remco Evenepoel, anche se la sensazione è che oggi non ce ne sarebbe stata per nessuno. Bettiol aveva una bella gamba e Trentin si è visto in volata.

Foto: Lapresse

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