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Ciclismo, un buon Mondiale per l’Italia. Rota ha sfiorato la medaglia, Trentin e Bettiol in top10

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L’ottantanovesima edizione della corsa iridata per gli uomini elite si è chiusa con un successo di Remco Evenepoel da assoluto dominatore, arrivando da solo al traguardo con un vantaggio abissale sui suoi avversari. In una corsa dallo sviluppo piuttosto inusuale, l’Italia è riuscita in qualche modo a superare le aspettative della vigilia. Andiamo ad analizzare il Mondiale di Wollongong degli azzurri.

Partiamo subito dai risultati: due italiani hanno chiuso la gara in top 10 con Matteo Trentin quinto ed Alberto Bettiol in ottava piazza. Dopo la mitica doppietta di Ballan e Cunego di Varese 2008, questo era accaduto solo nel 2019 quando al beffardo secondo posto del solito Trentin, si aggiunse Gianni Moscon che riuscì a finire quarto.

Anche solo da un punto di vista numerico, il risultato è da considerarsi assolutamente positivo, dato il clima di totale sfiducia che aleggiava intorno a questa nazionale, considerata troppo distante dai migliori. Alle spalle di un irreale Evenepoel, Trentin è stato battuto allo sprint dai soli Christophe Laporte, Michael Matthews e Wout Van Aert.

L’unico rammarico per gli azzurri deve essere quanto accaduto a Lorenzo Rota. Il bergamasco si era trovato nell’attacco giusto e, nonostante nessuno fosse stato in grado di contenere Evenepoel, negli ultimi chilometri si era formato un gruppetto con Alexey Lutsenko, Mattias Skjelmose Jenses, Mauro Schmid e Pascal Eenkhorn che poteva giocarsi le due rimanenti posizioni sul podio.

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Conoscendo le doti del 27enne azzurro, una medaglia poteva essere assolutamente alla portata. A ridosso dell’ultimo chilometro però, il gruppetto ha commesso il più classico degli errori, iniziando a studiarsi, a guardarsi e contestualmente a ridurre enormemente la velocità. Senza radioline con cui poter avere indicazioni, gli attaccanti sono stati ripresi da un gruppo in rimonta che li ha inglobati facendo partire la volata. Rota si è dovuto accontentare della 13a piazza.

Nel complesso la gara è stata positiva per gli azzurri che hanno eseguito quasi alla perfezione la strategia stabilita. Battistella è andato subito in fuga, Rota e Conci sono riusciti ad inserirsi nell’attacco più interessante, mentre Trentin e Bettiol hanno tenuto senza difficoltà il ritmo dei “big”. Forse nell’azione decisiva poteva entrarci una delle carte più pregiate del mazzo azzurro, ma è difficile comunque immaginare un risultato diverso nel finale.

Foto: Federciclismo

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