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Coppa Davis 2022: Italia-Svezia, si chiude per la vetta del girone. C’è quel precedente con Wilander…
Se tutte le tabelle di marcia verranno rispettate, toccherà ancora a Matteo Berrettini e Jannik Sinner mettere la parola fine a ogni discussione relativa al girone A di Coppa Davis, di scena all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno. Delle tre sfide della settimana, Italia-Svezia è considerata quella meno difficile, ma il problema, se si può definire tale, è che gli svedesi sanno come vendere cara la pelle anche senza più il grande nome (senza andare a Borg, Wilander, Edberg e Norman, bastava Soderling).
Se la realtà rispecchierà il previsto, Berrettini sfiderà per la seconda volta in carriera Elias Ymer (già battuto nella prima occasione), mentre Mikael Ymer è stato già battuto tre volte su quattro da Sinner, nella prevista sfida tra i numeri uno.
Toccherà poi a Fabio Fognini e Simone Bolelli andare in scena, forse non con tutti e due i fratelli Ymer, ma solo con uno di essi, dato che il doppista del caso è André Goransson, buon giocatore che nella specialità qualche soddisfazione se l’è tolta, anche senza arrivare ai livelli recenti di Robert Lindstedt o Simon Aspelin.
E dire che nello storico di Italia-Svezia gli ultimi tre precedenti sono negativi. Nel 1997, la semifinale disputata in Svezia finì 1-4 a favore dei padroni di casa, e anzi gli azzurri avevano compiuto un mezzo miracolo (leggere alla voce Adriano Panatta che porta Camporese sul veloce a Pesaro) contro la Spagna nei quarti. Andrea Gaudenzi oggi è il presidente dell’ATP, ma nel 1998 fu l’uomo che rientrò dopo un paio di mesi contro Magnus Norman, direttamente in finale di Davis. Cosa sia successo sul 6-5 e servizio nel quinto set al faentino qualunque spettatore di allora lo ricorda con dolore. Infine, nel 2010, fu il doppio a decidere nei fatti lo spareggio promozione, ma a favore della Svezia.
Gli azzurri conducono però 11-9 nel complesso, e tra queste vittorie ci sono le molte degli Anni ’70, in cui Bjorn Borg presenziava a intermittenza, e soprattutto quella del 1990 a Cagliari, nei famosi quattro giorni in cui Paolo Canè chiuse sconfiggendo di lunedì Mats Wilander, per una delle vittorie di Davis italiane più ricordate e tramandate della storia.
Foto: LaPresse