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F1, cosa la rischia la Red Bull in caso di violazione del budget cap: sanzione equa o multa di facciata?

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Più di quanto accaduto in pista, a Singapore tiene banco la vicenda relativa ai conti effettuati dalla Fia in tasca ai vari team di F1. Due di essi, Red Bull e Aston Martin, nel 2021 avrebbero sforato il limite di spesa fissato in 145 milioni di dollari. La questione è destinata a protrarsi a lungo, poiché si annuncia una battaglia legale. Il Drink Team, vincitore del Mondiale piloti dello scorso anno e dominatore della stagione in corso, dovrà difendersi con le unghie e con i denti, soprattutto perché i rivali non lasceranno certo passare in cavalleria una situazione di tale portata. La grande domanda, dunque, è cosa rischia Red Bull nel caso dovesse essere ritenuta colpevole.

Innanzitutto bisognerà capire quanto, di preciso, Fia contesta a Red Bull. Si vocifera attorno ai 10 milioni di dollari, ma l’ufficialità non c’è ancora. Nel qual caso, la squadra di Milton Keynes sarebbe in cattive acque. A norma di regolamento, esiste una discriminante pari al 5% del budget cap. Se si sfora sino a 7,25 milioni di dollari si tratta di quella che il regolamento sportivo definisce “infrazione lieve”. Di conseguenza, il Drink Team se la caverebbe con una multa. Viceversa, se Red Bull venisse accusata di aver speso più di 152,25 milioni di dollari nel 2021, allora avremmo una potenziale “infraizone rilevante” e il novero delle possibili sanzioni si amplierebbe.

Le più pesanti sono una penalizzazione in termini di punti nel Mondiale 2021, oppure la squalifica per una o più gare future (siano esse nel 2022 o nel 2023). Addirittura si potrebbe arrivare all’esclusione dal campionato stesso! C’è però anche la possibilità che la punizione sia rappresentata da una limitazione nella possibilità di effettuare test o di sviluppare la monoposto in galleria del vento.

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Al momento di certo c’è poco, ma esistono dei precedenti. Generalmente, anche in casi gravissimi (come la Spy Story McLaren del 2007) la sanzione non colpisce i piloti, bensì solo la squadra. Dunque il titolo iridato 2021 di Max Verstappen non dovrebbe essere in discussione, così come quello oramai acquisito nel 2022. Si vedrà, invece, se Red Bull verrà “bastonata” nel Mondiale costruttori, subendo una penalità o addirittura venendone esclusa. Però, se così fosse, la stagione di riferimento dovrebbe essere il 2021, al termine della quale il Drink Team è comunque finito alle spalle di Mercedes.

In realtà, qui siamo nel terreno della discrezionalità da parte di chi si troverà a giudicare. Sempre che Red Bull venga considerata colpevole. Intanto bisogna capire cosa e quanto viene contestato alla squadra e, a quel punto, l’azienda potrà imbastire una linea di difesa. Ci sarà un procedimento legale e, solo alla fine dello stesso, si arriverebbe a  una sentenza. È verosimile che in F1 gli avvocati saranno i grandi protagonisti dell’autunno, più di piloti e ingegneri.

Foto: La Presse

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