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F1, la pole sul campo di Charles Leclerc: cosa è cambiato rispetto a Spa per la Ferrari?

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Charles Leclerc ha conquistato la pole position nel Gran Premio d’Italia. È stato utilizzato il verbo “conquistare” non per caso, perché il fatto di vedere il monegasco scattare davanti a tutti era pressoché scontato. D’altronde con Max Verstappen, Carlos Sainz e Sergio Perez tutti penalizzati, è evidente come il ventiquattrenne del Principato fosse privo di reale concorrenza. Cionondimeno, la punta di diamante della Ferrari ha spazzato via ogni dubbio, realizzando il miglior tempo nelle qualifiche. Non ci sono equivoci, è lui il legittimo poleman di Monza 2022.

Ovviamente sorge spontanea una domanda. Cosa è cambiato rispetto a Spa-Francorchamps? Per le Rosse si annunciava un weekend sofferto, poiché si riteneva che il Cavallino Rampante venisse soverchiato dalla Red Bull in termini di velocità pura, proprio come avvenuto nelle Ardenne. Invece la F1-75 si è presentata in Brianza tirata a lucido, dimostrandosi capace di tenere testa alla RB18 e addirittura di batterla in termini di prestazione pura. Qual è il segreto di questa inaspettata metamorfosi?

Innanzitutto la Scuderia di Maranello ha capito di dover cercare soluzioni differenti. Infatti si è lavorato parecchio sul fondo della vettura, presentando un pezzo diverso da quello usato due settimane orsono. Inoltre ci si è concentrati sul ridurre il più possibile la resistenza aerodinamica, soprattutto al posteriore, togliendo tutto il carico possibile dall’alettone. Lo dimostra come Leclerc, durante le prove libere, abbia più volte sottolineato come la percorrenza in curva non fosse ideale e bisognasse ancora trovare l’optimum. Insomma, si dovrebbe essere partiti dal presupposto di avere alettoni quasi azzerati, aggiungendo poi il minimo profilo necessario a far girare adeguatamente la monoposto! Alfine la mossa ha dato i frutti sperati, almeno in qualifica, anche perché a Monza non è necessario trovare compromessi con i tratti guidati come a Spa-Francorchamps. L’autodromo edificato alle porte di Milano è l’ultimo superveloce rimasto nel panorama del Mondiale.

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Dunque, è verosimile che si sia verificata una congiuntura favorevole. Il fondo diverso, il gran lavoro svolto sull’assetto e i connotati della pista. Bisogna inoltre aggiungere anche un altro fattore, ovvero la mappatura del motore. È possibile che in Ferrari abbiano deciso di rischiare il tutto per tutto, tirando al massimo il collo alla propria power unit. Questa decisione, associata a un assetto iper-scarico e all’indiscutibile talento di Leclerc sul giro secco, ha generato un’impresa.

Vincere il Mondiale è ormai un obiettivo utopico, dunque tanto vale puntare ai successi di tappa. La possibilità di arpionare il Gran Premio d’Italia, quello di casa, davanti a una folla oceanica val bene un azzardo. Se poi dovesse andare male, amen. Non ci si è rassegnati e si prova il colpo grosso. Il responso su come verrà ricordata Monza 2022 per le Rosse lo avremo domani pomeriggio. Stanotte i ferraristi possono permettersi di sognare.

Foto: @RACINGPICTURE

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